|
03 FEBBRAIO 2006 dal Giornale di Vicenza
Palcoscenici insoliti Circus e Shakespeare tutto in una notte
Rassegna. Da oggi al Nuovo Capannone Vicenza. Stasera alle 21.30, al Nuovo Capannone Sociale di via dell'Edilizia 128, avrà inizio "Palcoscenici notturni", una rassegna che combina spettacoli teatrali e dj set tutti da ballare. Queste serate nascono dall'esigenza di non considerare il teatro come un'arte isolata ed elitaria, ma a portata di tutti e in felice connubio con la multimedialità. Inaugurerà la prima serata "Circus show", una performance clownistica di Teatro Clap, giocolieri acrobati di Padova. A seguire, "eMMe", dell'associazione culturale Carichi Sospesi di Padova, uno "stravolgimento" del Macbeth shakespeariano per la regia di Marco Caldiron, interpretato da Marco Tizianel e Alessia Garbo. Lo spettacolo, partendo dalle parole del Macbeth, destruttura i tempi narrativi di Shakespeare e si sofferma sul rapporto ingrigito tra marito e moglie, in un continuo flashback in cui i personaggi compaiono e scompaiono come fantasmi impazziti. Dopo lo spettacolo si apriranno le danze con uno dei più amati dj vicentini: Dax Dj, con spacefunk 3000 fino al mattino. Per il 10 febbraio è prevista una performance a sorpresa e poi sarà il turno dei bravissimi “Le man avec les lunettes”, un duo bresciano le cui sonorità spaziano dal pop dei Beatles a quello elettronico in stile air a certe atmosfere che ricordano i Grandaddy. Pop low-fi di grande qualità, con apprezzabili sterzate psichedeliche, assolutamente originale nel panorama nostrano. Poi si ballerà al ritmo dell'electro-rock dj set D&R. In questa rassegna non potevano mancare anche alcuni giovani artisti locali: venerdì 17 sarà il momento di "Piove sul tavolo" (regia di Valentina Livecchi e Elena Leonardi, interpretazione di Martina Cocco), un viaggio a ritroso nella coscienza, che coniuga la musicoterapia (brani originali di Daniele Marchesin), il contact e la videoarte. La serata culminerà con l'esibizione di Debora Petrina, artista poliedrica conosciuta e stimata a livello internazionale, pianista di formazione classica (diploma cum laude e perfezionamento con borse di studio presso le Accademie di Lubiana e Budapest), è attiva anche come danzatrice e attrice, spaziando dalla musica contemporanea e d'avanguardia al jazz e alla popular music. "Don't forget amnesiac" è una sapiente rivisitazione dell'album "Amnesiac" dei Radiohead, per piano e voce. La notte sarà animata dalla drum & bass di Matita dj set. Venerdì 24 febbraio andrà sotto i riflettori il Teatro Popolare di Ricerca (esibitosi l'anno scorso al teatro Verdi di Padova), con uno spettacolo dedicato alla memoria partigiana, "Corri Francesco, corri", la storia del padovano Francesco Sabatucci, "il partigiano Cirillo-Franco", un ragazzo che morì, appena ventitreenne, per dare vita ad un'Italia più libera. Dopo lo spettacolo, reggae dance hall night. Biglietto d’ingresso 5 euro. Le proposte teatrali del Capannone continueranno a marzo, con spettacoli in via di definizione, tra cui "Cani da temporale", a cura di Simone Saorin e Erik Golin, una scoppiettante biografia musicale di Tom Waits.
I mille euro sono solo per i bimbi comunitari, ma la lettera informativa è giunta anche ai non aventi diritto «Caro Silvio, ci hai umiliati» Gli extracomunitari protestano per il “bonus bebè” di Federico Ballardin Arrabbiatissimi, umiliati, presi in giro. Così si sentono migliaia di extracomunitari del Vicentino che hanno ricevuto nei giorni scorsi la lettera firmata dal Presidente del consiglio in cui s’informava della concessione del “bonus bebé” ai figli nati o adottati nel 2005 e per i figli successivi nati o adottati nel 2006. Sì, perché a loro il contributo non spetta (come l’anno scorso), non essendo cittadini della comunità europea. La differenza però è che l’anno scorso i non aventi diritto non avevano ricevuto la lettera indirizzata direttamente al proprio bebè con “i più affettuosi auguri per una vita lunga, serena, piena di soddisfazioni e successi” con la beffa delle “cordiali felicitazioni” ai genitori. Una missiva che si rivela una gaffe, quando non una presa per i fondelli, per coloro che non possono richiedere il contributo. Hanno diritto ai 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato nel 2005 o figli successivi nati o adottati nel 2006 i cittadini italiani o comunitari (non bastano né carta né permesso di soggiorno) che esercitano la potestà sul bebè e sono residenti in Italia. Inoltre il nucleo famigliare di appartenenza deve avere un reddito complessivo non superiore ai 50 mila euro annui (per i nati del 2005 fa fede il reddito del 2004). Nirou Morteza, del coordinamento stranieri, descrive l’amarezza delle persone che si sono rivolte a lui per chiedere spiegazioni. «È una disattenzione grave - dice - è strano che si commettano errori del genere per un’iniziativa che parte da così in alto. Il problema è sempre la legge Bossi-Fini che è discriminatoria. Anche gli immigrati di lunga data, se non hanno la cittadinanza europea, non hanno diritto al contributo e questo non aiuta certo l’integrazione perché accentua le differenze». Anche questo argomento sarà affrontato nell’assemblea provinciale dei cittadini e lavoratori stranieri che si terrà domani alle 15.30 ai chiostri di S. Corona. La lettera, arrivata anche ai non aventi diritto, crea illusione, delusione, frustrazione e anche rabbia. Lo sa bene l’impiegata dei servizi sociali Antonella Gastaldi, che si occupa di assegni famigliari e di maternità. Lo scorso anno l’erogazione del contributo era gestita dall’ufficio di cui fa parte. «Quest’anno invece l’appalto per la distribuzione del contributo è della ditta Sogei che si avvale della collaborazione delle Poste Italiane (cui spetta l’erogazione dei mille euro) - spiega -. Sicuramente questo sistema consentirà una distribuzione più rapida dei contributi, noi non ce l’avremmo mai fatta prima del 29 aprile». Va ricordato infatti che il contributo, secondo quanto recita l’informativa del 12 gennaio del Ministero del Wellfare, sarà erogato a partire dal 15 febbraio e entro il 29 (per i nati del 2005), venti giorni dopo le elezioni. Ieri, alle poste centrali, si erano presentati già due immigrati, mentre le telefonate ai servizi sociali sono iniziate quasi subito, anzi, prima. «Hanno iniziato a chiamare già a dicembre - spiega Antonella Gastaldi - per chiedere informazioni sul contributo della Finanziaria. Ma da quando hanno cominciato ad arrivare le lettere, sabato scorso, il telefono continua a squillare. Tante le lamentele e arrabbiature: proprio mezzora fa mi sono presa tante di quelle parole... Il problema è che la lettera è stata inviata a tutti mentre noi, qui, l’anno scorso facevamo la scrematura in stretta collaborazione con l’ufficio anagrafe. Così le lettere venivano inviate soltanto agli aventi diritto, è chiaro che quando una ditta deve procedere per tutta Italia i problemi si moltiplicano. Un signore mi ha detto al telefono che avrebbe falsificato l’autocertificazione per avere ugualmente il contributo: "hanno sbagliato loro" ha detto. Gli ho ricordato che falsificare le autocertificazioni è un reato penale ma credo che ci proverà ugualmente».
Il comitato dei residenti ha manifestato lungo la Pasubio contro i tir Albera, scoppia la protesta In strada è caos per un’ora Restano paralizzati i collegamenti fra la Fiera e l’Alto Vicentino di G. M. Mancassola All’ora del tè l’Albera serve la paralisi. Rinviata una settimana fa per l’eccezionale nevicata, la manifestazione organizzata dal comitato dei residenti è arrivata puntuale ieri pomeriggio, segando in due tronconi il traffico di strada Pasubio. L’appuntamento, infatti, questa volta era al semaforo di Maddalene, dove una cinquantina di manifestanti, armati di fiaccole e variopinti cartelli hanno sputato la loro rabbia contro il traffico pesante facendo melina sulle strisce pedonali, su cui hanno sostato a lungo, spesso oltre il tempo consentito dal semaforo pedonale. La protesta pacifica, sorvegliata da una nutrita pattuglia di poliziotti e carabinieri, si è snodata lungo dieci metri di carreggiata, fra una casa e l’altra, in uno degli scorci più stretti della Pasubio, che ben presto si è trasformato in un collo di bottiglia in cui si sono impantanati centinaia di veicoli. A partire dalle 17.30, proprio all’ora di punta per chi rincasa dal lavoro, si sono formate lunghe colonne in entrambe le direzione, rallentando fino all’esasperazione i collegamenti fra l’Alto Vicentino e il casello di Vicenza Ovest. Dopo mezz’ora la colonna si allungava ben oltre il rondò dell’Albera, insinuandosi in direzione di Ponte Alto, di Porta S. Croce e delle piscine. La protesta del comitato è concentrata sulla richiesta di una nuova ordinanza comunale di divieto al transito per i mezzi pesanti, come avvenuto di notte per otto mesi durante il 2005. L’ultimo blocco è scaduto dopo l’Epifania. I rappresentanti degli autotrasportatori hanno sempre sostenuto che il traffico pesante non è la causa principale dei mali dei quartieri che orbitano intorno a viale del Sole e strada Pasubio. A dimostrazione ci sarebbero i dati sui livelli di rumore prima e dopo la cura. «Vicenza è l’unica città capoluogo a non avere una tangenziale esterna - ha ripetuto ieri al megafono il consigliere comunale Gianni Rolando -. È quindi necessario dirottare il traffico pesante sull’anello autostradale della A4 e della Valdastico. Ci sono tutte le condizioni per attuare questa proposta: la Regione dispone di una legge per il pagamento del pedaggio in autostrada agli autotrasportatori. C’è a disposizione un milione e mezzo. Contestualmente appare necessaria la realizzazione della bretella ma le ultime notizie parlano di una nuova pausa di riflessione nell’iter progettuale. Noi siamo esasperati». E in effetti è un anno che si parla di questo fondo per deviare il traffico pesante in autostrada, inserito nella finanziaria regionale del 2005 e mai sfruttato: «Che fine hanno fatto quei soldi?», chiede Rolando. Alla manifestazione di ieri si è visto anche il capogruppo dei Democratici di sinistra in consiglio provinciale, il riformista Diego Bardelli: «Ho accolto l’invito e sono venuto per portare la mia solidarietà a questa battaglia», ha spiegato Bardelli, che ha annunciato per la prossima settimana un faccia a faccia fra il comitato e i capigruppo del consiglio di palazzo Nievo. Secondo Bardelli, la nuova arteria è fondamentale, la vera soluzione, ma c’è preoccupazione per il rischio di ulteriori ritardi nel completamento della procedura amministrativa legata al progetto: «Stiamo approfondendo la questione, ma da subito si è posto il problema della galleria in una zona ricca di acqua. Credo che sarà necessario valutare soluzioni alternative». Il prossimo passo del comitato sarà l’incontro con il vescovo Cesare Nosiglia, programmato per questo pomeriggio alle 18, nei locali delle opere parrocchiali di S. Carlo, a Villaggio del Sole.
|