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03 GIUGNO 2005 dal Giornale di Vicenza
«Caro sindaco, devi cacciarli»
Visti i pareri legali forniti da Segretario generale, Anci e Avvocatura comunale
sulle assunzioni a tempo senza selezione, il consigliere Poletto chiede che sia
allontanata la dirigente Marcolin e revocata la delega all’assessore Dalla Negra di Sandro Sandoli L’assessore Michele Dalla Negra minimizza: «Non c’è un regolamento per le assunzioni a tempo determinato. Anch’io venticinque anni fa, quand’ero studente, poichè c’era da affrontare un’emergenza, ero stato assunto così, per chiamata e senza concorso». Non lo scuote più di tanto nemmeno il fatto che l’andazzo della gestione-Marcolin, che lui aveva liquidato con un laconico «nessuna assunzione illegittima in Comune a Vicenza», sia stato bocciato dal segretario generale di palazzo Trissino, dall’Anci nazionale e perfino dall’avvocatura comunale. Ha solo un sussulto su un aspetto formale della triplice stroncatura: «È scandaloso che i pareri negativi del segretario e dell’avvocatura non mi siano stati notificati». Il responsabile del personale stavolta mantiene i nervi saldi e non accetta provocazioni anche se le conclusioni della interrogazione presentata dal consigliere comunale diessino Luigi Poletto lo chiamano pesantemente in causa per quel “tutto va bene madama la marchesa”: infatti se prima sollecita il sindaco a valutare l’opportunità di una permanenza del rapporto fiduciario tra l’amministrazione e la direttrice del personale, cioè gli chiede di dare il benservito alla dott. Carla Marcolin, subito dopo domanda a Hüllweck «se non ritenga che la copertura politica che l’assessore ha dato a scelte della direttrice, poi rivelatesi incaute e sbagliate, non lo debba indurre a una revoca della delega al personale e a una rapida sostituzione di Dalla Negra». Ormai della Marcolin, catapultata dal palazzo della Uil dov’era aveva il ruolo di segretario provinciale a palazzo Trissino per occuparsi del personale, la cronaca si occupa quasi ogni settimana e quest’ultimo capitolo è cominciato quando Germano Raniero, dell’organizzazone sindacale di base Rdb-Cub, aveva sollevato il coperto del pentolone nel quale da mesi ribollivano lamentele e sospetti: «... ci risulta che la dirigente del settore risorse umane ricorra sistematicamente ad assunzoni di personale e tempo determinato a “chiamata”, senza nessuna dichiarata e documentabile motivazione e, in massima parte, in volazione delle norme sull’accesso al pubblico impiego e sulla trasparenza». Insomma un macigno lanciato in uno stagno. Lo stesso Raniero aveva perfino scritto una lettera al procuratore della repubblica Nelson Salvarani chiedendo di essere sentito su «presunti illeciti», il consigliere della Margherita Sandro Guaiti aveva presentato con altri colleghi dell’opposizione la prima di una serie di interrogazioni, l’assessore Dalla Negra aveva rotto il silenzio per dire che non c’erano state assunzioni illegittime e della questione era stata investita la prima commissione consiliare permanente competente in materia di gestione del personale e presieduta dall’avv. Gianni Cristofari, la quale in primo luogo aveva convocato l’assessore Dalla Negra e la dirigente Marcolin e in secondo luogo aveva deciso di chiedere un parere pro-veritate al segretario generale del Comune, all’Associazione nazionale Comuni italiani e all’Avvocatura comunale. E se in commissione il caso s’e un po’ sgonfiato per quanto riguarda il numero degli assunti a “chiamata”, perchè inizialmente erano stati quantificati in un centinaio, mentre poi sono scesi a una trentina, con l’arrivo dei tre pareri non è stato intaccato il giudizio di illegittimità sull’operato della Marcolin, anzi è stato suffragato da ineccepibili spiegazioni legali. Tutte richiamate dal consigliere Poletto nella sua interrogazione: anche l’assunzione a termine deve rispettare l’articolo 97 della Costituzione in base al quale «agli impieghi pubblici si accede mediante concorso», lo stesso contratto collettivo nazionale del 2000 stabilisce che per l’assunzione anche se a termine sono necessarie procedure selettive che non possono non consistere in un pubblico concorso, il decreto legge del 2001 sul “Reclutamento del personale” stabilisce che le assunzioni devono essere precedute da procedure selettive e da verifiche del possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti, mentre l’Anci ha ribadito la necessità di espletare procedure selettive pubbliche ancorchè semplificate anche per l’assunzione di personale a tempo determinato. E Poletto,come un carrarmato, va dritto a conclusioni drastiche, che pressapoco suonano così: «Caro sindaco, poichè la dirigente Marcolin ha sbagliato e l’assessore Dalla Negra non ha vigilato e anzi inizialmente l’ha “coperta”, devi cacciarli entrambi».
Arciragazzi ha festeggiato l’anniversario della convenzione Onu Una strada intera chiusa per il gioco dei bambini (n. b.) Colori, giochi, animazione e festa. L’associazione di volontariato Arciragazzi si è ritrovata, insieme agli alunni delle scuole elementari e ad altri bambini, per festeggiare il 15° anniversario della ratifica della convenzione Onu per i diritti dei bambini. Bloccata via Volta, la strada è diventata un palcoscenico per i bimbi che, insieme agli animatori, hanno disegnato sull’asfalto con i gessi, hanno saltato sul tappeto gonfiabile e si sono sbizzarriti con altri giochi. L’occasione è stato anche un modo per presentare a tutti il progetto “parco-partecipazione”: 20 bambini, insieme a 15 volontari junior, hanno girato per quattro parchi, il Retrone, il Querini, l’Oasi di Casale e le Montagnole, per vedere se i “polmoni verdi” cittadini sono a misura di bambino o meno. «Attraverso giochi e alcune stimolazioni - ha spiegato Alessandro Valle, il presidente di Arciragazzi - gli alunni sono riusciti a dare una valutazione a ciascun parco». «Abbiamo poi compilato un cartellone - ha esordito Laura, otto anni - in cui c’era un elenco di caratteristiche, che dovrebbero essere in ogni singolo parco: vicino ai vari elementi abbiamo scritto “sì” o “no”, rispettivamente se c’erano o meno nei parchi». Quattro bambine si sono poi radunate davanti ai cartelloni che illustravano i vari passaggi del progetto. A prendere la parola è stata Sara Luna, che timidamente ha spiegato: «In un parco, le Montagnole, c’erano l’erba alta e tante ortiche: gli animatori hanno però spiegato che alcune persone volevano costruire delle case, mentre il Comune voleva lasciare il verde e così, per questo conflitto, ultimamente non curano molto il parco». L’elemento che manca più spesso nei parchi sono i giochi, il bisogno primario dei bambini, che hanno spiegato all’unisono: «A noi piace tanto giocare: se qualcuno mettesse altalene, scivoli o altro, noi ci divertiremmo di più». Il progetto parco-partecipazione sarà esposto anche a Festambiente, nel parco Retrone, ed il 25 giugno saranno proprio i bambini a spiegare i loro bisogni.
Lonigo/1. Il circuito controllato dai vigili costerà al Comune oltre 35 mila euro Sul centro ora vigila la tv Installate quattro telecamere anti-criminalità di Lino Zonin Aumentare la sicurezza dei cittadini, tutelare e preservare il pubblico patrimonio e controllare al viabilità. Questi gli obiettivi che l'amministrazione comunale si propone di raggiungere mediante l'installazione di quattro telecamere fisse in altrettanti punti strategici della città. L'iniziativa è stata illustrata nel corso di un incontro con la stampa tenutosi alla presenza del sindaco Giuseppe Boschetto, di alcuni capigruppo consiliari e del comandante dei vigili urbani Giuliano Brun. Delle quattro apparecchiature, due sono a colori e “brandeggiabili”, vale a dire mobili in senso orizzontale; due in bianco e nero e fisse. Le zone ispezionate sono piazza Garibaldi, via Roma, piazza IV Novembre e via del Mercato. Sono state scelte per la loro centralità e per l’importanza che rivestono nel tessuto cittadino data la nutrita presenza nei dintorni di uffici e negozi. «Lonigo è tutto sommato un paese tranquillo - ha affermato il sindaco - ma ciò non ci consente di dormire sugli allori. Con la viseosorveglianza potremo svolgere un monitoraggio capillare e costante delle zone più frequentate del centro, con la possibilità di individuare immediatamente i responsabili di atti vandalici o di infrazioni al codice della strada». Le immagini registrate potranno essere visionate esclusivamente da un addetto della polizia municipale e rimarranno in archivio per 72 ore, dopo di che, se non se renderà necessario un particolar esame, verranno cancellate. «Il regolamento allegato alla delibera di giunta - ha spiegato il comandante Brun - recepisce tutte le norme previste per casi del genere dalla legge sulla privacy. Non si vuole mettere il naso negli affari dei cittadini, i quali saranno perfettamente tutelati dal riserbo di chi ha accesso alle immagini, ma solo dotare le forze dell’ordine di un importante strumento tecnologico per l’individuazione dei responsabili di eventuali reati. Il sistema di ha già dimostrato la sua efficacia con la telecamera installata qualche tempo all’ecocentro di via Santa Marina, grazie alla quale siamo riusciti ad individuare un centinaio di infrazioni alle regole sullo smaltimento dei rifiuti». Il progetto, realizzato in collaborazione con Telecom Italia, comporta un costo per il Comune di circa 35 mila euro per il primo anno e di 12 mila euro per gli anni successivi. |