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03 DICEMBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
«Vorrei due euro di carne...»
«Vorrei due euro di carne...» di Chiara Roverotto
« Vorrei due euro di carne... ». Il macellaio guarda la signora. « Ma che carne vuole? ». « Non ha importanza - risponde la donna - questi sono i soldi, decida lei che cosa posso comprare... ».
Scenario: negozio dell’immediata periferia. Protagonista: una delle tante anziane che vivono in città e che non ce la fa più ad arrivare a fine mese. Risparmiare non è più sufficiente. Ora, si arriva con gli euro contati prima di poter ritirare la pensione: quattro vanno per il latte, due per la carne, tre per la verdura e via di questo passo... « Le cose essenziali - racconta l’anziana - di più non ci possiamo permettere. Mi sembra di essere tornata bambina, quando mia madre mi dava qualche soldino per comprare il pane piuttosto che le patate... Di questo passo, faremo tutti la fame ».
Strada Pasubio arriva Chisso I comitati anti-Tir a Venezia sollecitano azioni concrete. Il 15 incontro in zona 6
(g. m. m.) Il tour di “quelli dell’Albera” è sbarcato ieri, a sorpresa, in Laguna, per sollecitare in Regione azioni concrete contro il transito dei Tir lungo strada Pasubio. È l’ultimo appuntamento, dopo Comune e Provincia. Se non verranno rispettati gli impegni assunti ieri a Venezia e non saranno adottate misure, i comitati si dicono pronti a scendere in strada già nel periodo natalizio. A palazzo Ferro-Fini, la delegazione composta da una quindicina di persone, fra cui il consigliere comunale Giovanni Rolando, è stata ricevuta dai consiglieri regionali Achille Variati (Margherita), Claudio Rizzato (Ds), Elena Donazzan (An), Gaetano Fontana (FI), Onorio De Boni (Udc), Mara Bizzotto (Lega).
Due i risultati del confronto, come riferisce una nota: la conferma che il 15 dicembre prossimo l'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso sarà a Vicenza presso il Consiglio della circoscrizione 6 per incontrare la cittadinanza; la proposta lanciata da Variati, e condivisa dagli altri consiglieri regionali vicentini, di chiedere un incontro al sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck, accusato dai Comitati di essersi finora mostrato "sordo" a tutte le richieste di confronto su questo problema.
In attesa della realizzazione della "bretella" di collegamento tra Vicenza Ovest e Isola Vicentina la proposta da tempo avanzata riguarda la possibilità di utilizzare "temporaneamente" l'anello autostradale da Vicenza Ovest sulla Serenissima a Vicenza Nord sulla A31 Valdastico che potrebbe diventare una valida alternativa alla Statale 46.
Questa ipotesi è resa praticabile sul piano legislativo dall'art. 20 della Finanziaria regionale 1993 che autorizza la Giunta veneta "a stipulare apposite convenzioni con le società autostradali e con gli enti locali interessati" e sul piano politico da un ordine del giorno approvato all'unanimità un anno fa dal Consiglio veneto. Il costo massimo quantificato dall’autostrada, come riferisce Rizzato, è di circa 1,9 milioni di euro per il 2005, considerando tutti i veicoli pesanti e come uscita la più lontana, vale a dire Piovene Rocchette.
Dopo l’ennesimo guaio nel Retrone . Caccia ai tubi della fognatura interrati: nessuno sa dove sono Stazione Fs, l’area è inquinata Trovate cisterne dismesse: pronta l’ordinanza del Comune di Piero Erle Sorpresa: l’inquinamento da idrocarburi porta... alle rotaie. È stato spedito ieri dal Comune l’avvio di procedimento, inviato a Roma alle diverse società in cui si è spezzato il colosso delle Fs (Trenitalia, Fs real estate, Rfi), per la scoperta venuta alla luce tra mercoledì e ieri mattina dopo un sopralluogo di Arpav, Squadra antinquinamento della Provincia e Ufficio ecologia del Comune. È stata interessata anche l’Aim, titolare della gestione del ciclo integrato dell’acqua e quindi anche della gestione della rete fognaria e degli scarichi. Ci sono sicuramente due cisterne dismesse da tempo immemorabile, ad alcune decine di metri dal Retrone, con evidenti tracce di idrocarburi che già sono state aspirate nelle scorse ore da uomini e mezzi della vicentina Ecoveneta, specializzata in interventi del genere. In sostanza, l’intervento di messa in sicurezza dell’area è già scattato. Ma non c’è solo la questione cisterne: tracce di inquinamento da idrocarburi sono state trovate anche nei pozzetti presenti nell’area, vicino alle cisterne, mentre non ci sono notizie certe né sulla presenza di eventuali altre cisterne dismesse, né sul reticolo di tubi di scarico e di fognatura che probabilmente è presente nella grande area che si trova tra la stazione vera e propria e il fiume Retrone. Come noto, giusto mercoledì mattina lungo il Retrone, proprio all’altezza di viale Fusinato, si è verificato un inquinamento da idrocarburi. L’ennesimo episodio che interessa quella zona, e spesso coincidente con piogge intense. Ma naturalmente non è possibile al momento stabilire se la presenza delle cisterne dismesse nell’area delle Ferrovie è legata agli episodi di inquinamento. Finora peraltro le ricerche in zona non avevano portato a nulla se non, anni fa, all’individuazione di due cisterne dismesse nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di S. Felice (cisterne di carburante che risalivano addirittura all’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale). E a questo punto il dubbio da risolvere è proprio se ci siano tubazioni interrate che “coprono” la cinquantina di metri che separa la zona delle cisterne da quella del fiume e quindi collegano le cisterne (o i tombini che risultano inquinati da idrocarburi) al Retrone. Quello che è certo è che l’area Fs però è inquinata da idrocarburi, e per questo il Comune oggi emetterà un’ordinanza per imporre ai proprietari delle Ferrovie, in base alle norme attuali (che saranno presto superate dalla legge-delega sull’ambiente varata dal Parlamento) di produrre entro un mese il piano di caratterizzazione che deve dire cosa c’è nel terreno. Il secondo passo, sempre in base all’ordinanza che sarà emessa stamattina, sarà la bonifica vera e propria del terreno.
In prima fila ai servizi sociali gli immigrati che perdono il lavoro ma anche valdagnesi Manca il “minimo vitale” Aumentano le famiglie indigenti in cerca di aiuto di Marco Scorzato Disoccupazione crescente, difficoltà ad arrivare alla fine del mese per un numero sempre maggiore di famiglie, ricorso all'indebitamento per pagare affitto, mutui o altre spese primarie. Da più di un anno, a Valdagno, la povertà è in crescita. La fotografia della situazione è degli operatori dei servizi sociali del comune. Sono sempre di più le persone che si rivolgono a loro per chiedere un sostegno per far fronte alle difficoltà. In aumento le richieste di contributi regionali per l'affitto e soprattutto di contributi di "minimo vitale". In prima fila le famiglie di extracomunitari, ma sempre più numerosi sono i casi di povertà anche tra i locali. «Se escludiamo l'ultimo bimestre - spiega Chiara Centomo, capo sezione dei servizi sociali -, nel 2004 sono stati erogati contributi a 61 famiglie. Lo scorso anno, alla fine, furono 96, ma il dato non deve ingannare: molti erano contributi una tantum , mentre quest'anno sono in aumento i nuclei che rimangono in carico al servizio per più di un bimestre». Nel 2004, l'importo medio del contributo erogato è cresciuto, confermando una tendenza in atto da almeno quattro anni. «Lo scorso anno - prosegue Centomo - fu pari a 621 euro, quest'anno siamo intorno ai 790, anche se il dato sarà leggermente corretto al ribasso nell'ultimo bimestre, quando le famiglie riceveranno le tredicesime». Dal 1999 al 2003 la spesa totale per contributi è praticamente raddoppiata, passando da circa 37 mila euro a quasi 70 mila. «È un esborso sempre più massiccio - sottolinea Centomo -. Lo conferma la richiesta di variazioni al bilancio avanzata dall'amministrazione nel corso dell'anno». Le famiglie più colpite dalla povertà sono quelle straniere. Tuttavia, nel corso dell'ultimo anno, il problema ha investito anche diversi nuclei valdagnesi: «Ci siamo accorti a partire dalla seconda metà del 2003 - ricorda Centomo - della presenza di famiglie sempre più povere. Tra gli italiani, chi si rivolge a noi si trova spesso a dover far fronte a situazioni di indebitamento, che rischiano di sconvolgere gli equilibri all'interno della famiglia». Tra gli extracomunitari, che rappresentano la maggioranza delle persone che chiedono sostegno economico, l'innesco della crisi è quasi sempre la perdita del lavoro. Per gli operatori dei servizi sociali è più difficile rapportarsi con queste famiglie che con quelle italiane. «C'è un problema culturale di fondo - conclude l’interlocutrice -. Il nostro aiuto serve a tamponare situazioni di emergenza e soprattutto a soddisfare bisogni essenziali. Ma sull'idea di “bisogni essenziali” spesso non ci intendiamo: molti stranieri, anche quando hanno a disposizione dei soldi, mancano di capacità progettuali e li spendono per soddisfare esigenze accessorie. Il nostro ruolo di servizio pubblico deve essere anche educativo: perciò, in collaborazione con l'Ulss, ci avaliamo di mediatori culturali che ci aiutano a trasmettere con efficacia i nostri messaggi agli stranieri».
Recoaro/1. Breve e pacifico il corteo dei residenti Comitato di protesta sotto casa del sindaco Lo Spisal blocca il cantiere dell’antenna (m. sc.) Alta tensione, a Recoaro, sul caso antenna Umts. L'ultimo sfogo del comitato si è concretizzato l'altra sera con una manifestazione sotto le finestre dell'abitazione del sindaco Franco Viero, per protestare contro l'installazione, ormai imminente, del ripetitore in contrada Griffani. Nei giorni in cui la ditta H3g fa di tutto per accelerare l'installazione sul tetto dell'albergo Alpino, i rappresentanti del comitato continuano con le loro pacifiche rimostranze di piazza. Anche l'altra sera, come ormai accade più volte al giorno da una settimana, il suono della sirena elettrica posizionata in contrada Griffani li ha richiamati davanti all'albergo. Da lì hanno sfilato verso l'abitazione del primo cittadino. Sotto gli occhi attenti dei carabinieri guidati dal maresciallo Giacomo Buonincontri, i manifestanti hanno sostato in modo pacifico per alcuni minuti di fronte a casa Viero. Secondo Buonincontri la situazione è «tutto sommato tranquilla». Diversa, invece, l'impressione di Nicola Zini, membro del direttivo del comitato. «Ci sono alcune persone - dice - che più di altre stanno vivendo con tensione questo momento. E non credo sia destinata a smorzarsi». Intanto, proprio i lavori di installazione procedono a singhiozzo: Ulss e Spisal hanno fatto un sopralluogo mentre i tecnici dell'H3g erano all'opera sul tetto dell'Alpino, bloccando i lavori per mancata osservanza delle norme sulla sicurezza. |