03 DICEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

«Vorrei due euro di carne...»
Strada Pasubio arriva Chisso
Stazione Fs, l’area è inquinata
VALDAGNO.Manca il “minimo vitale”
RECOARO.Comitato di protesta sotto casa del sindaco

«Vorrei due euro di carne...»
Arrivare a fine mese è sempre più difficile: «Non ci resta altro»
Cambia il modo di fare la spesa Famiglie sempre più in affanno «E contiamo anche i centesimi»

di Chiara Roverotto

« Vorrei due euro di carne... ». Il macellaio guarda la signora. « Ma che carne vuole? ». « Non ha importanza - risponde la donna - questi sono i soldi, decida lei che cosa posso comprare... ». Scenario: negozio dell’immediata periferia. Protagonista: una delle tante anziane che vivono in città e che non ce la fa più ad arrivare a fine mese. Risparmiare non è più sufficiente. Ora, si arriva con gli euro contati prima di poter ritirare la pensione: quattro vanno per il latte, due per la carne, tre per la verdura e via di questo passo... « Le cose essenziali - racconta l’anziana - di più non ci possiamo permettere. Mi sembra di essere tornata bambina, quando mia madre mi dava qualche soldino per comprare il pane piuttosto che le patate... Di questo passo, faremo tutti la fame ».
«Storie del genere ne sentono tutti i giorni - dice Ornella Vezzaro, presidente della Confesercenti provinciale - e molti associati non sanno più come comportarsi. Arrivare alla fine del mese con gli euro contati è una realtà per molti, non solo per gli anziani, ma anche per le famiglie che hanno figli. I risparmi sono ridotti all’osso e non ci sono alternative. So per certo - prosegue Ornella Vezzaro - che in alcuni negozi si è tornati al libretto di una volta, dove venivano annotate le spese e poi, fine mese, si saldavano i conti. Del resto a volte i negozianti non sanno come comportarsi di fronte a situazioni sicuramente drammatiche e terribili».
« Spesso ci sono immigrati che entrano in macelleria e chiedono quattro euro di fegato piuttosto che dieci di ali di pollo . Per loro - racconta un negoziante del centro - c redo sia ancora più dura. Licenziamenti, casse integrazione: gli stranieri sono i primi a saltare all’interno di una catena sempre più debole che li vede senza casa, con un lavoro precario e con i figli che vanno a scuola ». Niente da dire, lo si ripete da mesi: il carrello della spesa torna ad essere la cartina di tornasole del sistema economico. In base a quanto e come viene riempito nei supermercati o nei negozi, si può azzardare un bilancio sullo stato di “salute” del portafogli del consumatore. E a quanto dicono anche le categorie economiche gli affari vanno veramente male: anche se l’inflazione tiene, anche se dal Governo arrivano segnali incoraggianti sulla riduzione delle tasse; sbirciando tra i prodotti scelti dai clienti in alcuni dei supermercati più frequentati della città, emerge soltanto la scarsità dei generi cosiddetti voluttuari come caramelle, merendine e cioccolata, mentre non mancano mai pane, pasta, verdura e frutta. La carne, da sempre alimento necessario ma costoso, cede il posto, in molti carrelli, alle verdure e non sempre di prima scelta. « Siamo allo stretto necessario, arriviamo con i centesimi contati a fine mese . E, attenzione, non ho detto euro, ho detto centesimi, quelli che alcuni neanche ritirano come resto perché danno fastidio nelle tasche...». Anna, ha 44 anni, tre figli e un solo stipendio che entra in casa. «C erto, anch’io vado dal macellaio e compro le ali di pollo, piuttosto che le costine di maiale o la carne tritata, sono le meno care . Spesso - prosegue - conto i soldi nel portafogli e poi guardo il macellaio: ho otto euro, gli dico e dobbiamo mangiare per una settimana... Fortunatamente qualcuno capisce, anche nei supermercati, parlando con chi confeziona, qualche frattaglia a buon prezzo si riesce ad acquistare ».
«Ma a preoccuparci ci sono anche altri aspetti - prosegue la presidente della Confesercenti - alcuni associati ci segnalano che molti ricorrono agli acquisti a rate: la televisione piuttosto che il divano. Probabilmente si tratta di bene necessari, ma così a fine mese non ci si arriva proprio: con due rate da saldare, senza contare che alla fine chi acquista un televisore rateizzando spende minino il 14 % in più». E il Natale? «Malissimo, credo che nemmeno le tredicesime serviranno a qualcosa se non ad acquistare generi alimentari .... o a pagare qualche debito». La Confcommercio, proprio ieri, per bocca del suo presidente Billè ha lanciato un appello ai commercianti per ridurre i prezzi già a partire dalle prossime settimane in vista degli acquisti che verranno effettuati per le vacanze natalizie. « Visto che la politica continua a glissare credo sia arrivato il momento anche per noi di agire da soli, ’in proprio ” cercando di fare tutto ciò che sarà ancora possibile per andare incontro alle esigenze delle famiglie e per stimolare di rimbalzo una ripresa dei consumi », ha detto Sergio Billè, presentando i dati dell’Osservatorio economico. Sarà da crederci ? « Avevano già detto che bloccavano i prezzi fino alla fine dell’anno e non abbiamo visto grossi cambiamenti - ribatte Angelo, 84 anni -: i l medico mi ha detto di sostituire la carne con la verdura. A dire il vero ne ho sempre mangiata poca, la pensione è quella che è. Alla fine, la ricetta è sempre quella: ci dobbiamo arrangiare. Dicono che frutta e verdura fanno bene, speriamo almeno di campare qualche anno in più... Anche se mi rimane un dubbio: ne vale veramente la pena? Non avrei mai pensato di ridurmi così... ».


Strada Pasubio arriva Chisso
I comitati anti-Tir a Venezia sollecitano azioni concrete. Il 15 incontro in zona 6

(g. m. m.) Il tour di “quelli dell’Albera” è sbarcato ieri, a sorpresa, in Laguna, per sollecitare in Regione azioni concrete contro il transito dei Tir lungo strada Pasubio. È l’ultimo appuntamento, dopo Comune e Provincia. Se non verranno rispettati gli impegni assunti ieri a Venezia e non saranno adottate misure, i comitati si dicono pronti a scendere in strada già nel periodo natalizio. A palazzo Ferro-Fini, la delegazione composta da una quindicina di persone, fra cui il consigliere comunale Giovanni Rolando, è stata ricevuta dai consiglieri regionali Achille Variati (Margherita), Claudio Rizzato (Ds), Elena Donazzan (An), Gaetano Fontana (FI), Onorio De Boni (Udc), Mara Bizzotto (Lega). Due i risultati del confronto, come riferisce una nota: la conferma che il 15 dicembre prossimo l'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso sarà a Vicenza presso il Consiglio della circoscrizione 6 per incontrare la cittadinanza; la proposta lanciata da Variati, e condivisa dagli altri consiglieri regionali vicentini, di chiedere un incontro al sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck, accusato dai Comitati di essersi finora mostrato "sordo" a tutte le richieste di confronto su questo problema. In attesa della realizzazione della "bretella" di collegamento tra Vicenza Ovest e Isola Vicentina la proposta da tempo avanzata riguarda la possibilità di utilizzare "temporaneamente" l'anello autostradale da Vicenza Ovest sulla Serenissima a Vicenza Nord sulla A31 Valdastico che potrebbe diventare una valida alternativa alla Statale 46. Questa ipotesi è resa praticabile sul piano legislativo dall'art. 20 della Finanziaria regionale 1993 che autorizza la Giunta veneta "a stipulare apposite convenzioni con le società autostradali e con gli enti locali interessati" e sul piano politico da un ordine del giorno approvato all'unanimità un anno fa dal Consiglio veneto. Il costo massimo quantificato dall’autostrada, come riferisce Rizzato, è di circa 1,9 milioni di euro per il 2005, considerando tutti i veicoli pesanti e come uscita la più lontana, vale a dire Piovene Rocchette.
«Nulla è stato fatto da quando, un anno fa, fu approvato dal Consiglio regionale un ordine del giorno che impegnava la Giunta ad aprire un tavolo con la Società Autostrada Serenissima per studiare le modalità di utilizzazione agevolata da parte dei Tir del tratto tra i caselli di Vicenza Ovest e Vicenza Est in modo da evitare l'attraversamento del nucleo urbano di Vicenza - ricordano Variati e Rizzato -. È venuto il momento per tutti gli enti locali interessati, Regione, Provincia e Comune, di assumersi le proprie responsabilità e dire come intendono muoversi per affrontare il problema dell'allontanamento del traffico pesante».
«Abbiamo spesso sollecitato l'assessore Chisso a dare seguito a quanto deciso dal Consiglio regionale - affermano - ma ci è stato risposto che le maggiori resistenze sono venute dal sindaco di Vicenza e dalla presidente della Provincia tra l'altro entrambi membri, rispettivamente, del Consiglio di amministrazione e del Consiglio direttivo della Società Autostrada Brescia-Padova spa». «Per porre fine a questo strano silenzio a livello locale e sbloccare la situazione - concludono i due consiglieri del centrosinistra - abbiamo anche proposto ai colleghi consiglieri regionali vicentini di incontrare, tutti insieme, il sindaco Hüllweck per capire, finalmente, cosa intende fare. Da parte nostra ci siano anche informati presso la Società autostradale sui possibili costi della “liberalizzazione” provvisoria del tratto autostradale per i Tir di passaggio. Ne risulta una cifra alta ma abbordabile. Resta da capire se dovrà essere accollata interamente alla Regione Veneto o se ci potrà essere un concorso di Comune e Provincia». E sempre la Regione potrebbe essere interessata per contribuire alla realizzazione della bretella Vicenza-Isola.


Dopo l’ennesimo guaio nel Retrone . Caccia ai tubi della fognatura interrati: nessuno sa dove sono
Stazione Fs, l’area è inquinata
Trovate cisterne dismesse: pronta l’ordinanza del Comune

di Piero Erle

Sorpresa: l’inquinamento da idrocarburi porta... alle rotaie. È stato spedito ieri dal Comune l’avvio di procedimento, inviato a Roma alle diverse società in cui si è spezzato il colosso delle Fs (Trenitalia, Fs real estate, Rfi), per la scoperta venuta alla luce tra mercoledì e ieri mattina dopo un sopralluogo di Arpav, Squadra antinquinamento della Provincia e Ufficio ecologia del Comune. È stata interessata anche l’Aim, titolare della gestione del ciclo integrato dell’acqua e quindi anche della gestione della rete fognaria e degli scarichi. Ci sono sicuramente due cisterne dismesse da tempo immemorabile, ad alcune decine di metri dal Retrone, con evidenti tracce di idrocarburi che già sono state aspirate nelle scorse ore da uomini e mezzi della vicentina Ecoveneta, specializzata in interventi del genere. In sostanza, l’intervento di messa in sicurezza dell’area è già scattato. Ma non c’è solo la questione cisterne: tracce di inquinamento da idrocarburi sono state trovate anche nei pozzetti presenti nell’area, vicino alle cisterne, mentre non ci sono notizie certe né sulla presenza di eventuali altre cisterne dismesse, né sul reticolo di tubi di scarico e di fognatura che probabilmente è presente nella grande area che si trova tra la stazione vera e propria e il fiume Retrone. Come noto, giusto mercoledì mattina lungo il Retrone, proprio all’altezza di viale Fusinato, si è verificato un inquinamento da idrocarburi. L’ennesimo episodio che interessa quella zona, e spesso coincidente con piogge intense. Ma naturalmente non è possibile al momento stabilire se la presenza delle cisterne dismesse nell’area delle Ferrovie è legata agli episodi di inquinamento. Finora peraltro le ricerche in zona non avevano portato a nulla se non, anni fa, all’individuazione di due cisterne dismesse nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di S. Felice (cisterne di carburante che risalivano addirittura all’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale). E a questo punto il dubbio da risolvere è proprio se ci siano tubazioni interrate che “coprono” la cinquantina di metri che separa la zona delle cisterne da quella del fiume e quindi collegano le cisterne (o i tombini che risultano inquinati da idrocarburi) al Retrone. Quello che è certo è che l’area Fs però è inquinata da idrocarburi, e per questo il Comune oggi emetterà un’ordinanza per imporre ai proprietari delle Ferrovie, in base alle norme attuali (che saranno presto superate dalla legge-delega sull’ambiente varata dal Parlamento) di produrre entro un mese il piano di caratterizzazione che deve dire cosa c’è nel terreno. Il secondo passo, sempre in base all’ordinanza che sarà emessa stamattina, sarà la bonifica vera e propria del terreno.


In prima fila ai servizi sociali gli immigrati che perdono il lavoro ma anche valdagnesi
Manca il “minimo vitale”
Aumentano le famiglie indigenti in cerca di aiuto

di Marco Scorzato

Disoccupazione crescente, difficoltà ad arrivare alla fine del mese per un numero sempre maggiore di famiglie, ricorso all'indebitamento per pagare affitto, mutui o altre spese primarie. Da più di un anno, a Valdagno, la povertà è in crescita. La fotografia della situazione è degli operatori dei servizi sociali del comune. Sono sempre di più le persone che si rivolgono a loro per chiedere un sostegno per far fronte alle difficoltà. In aumento le richieste di contributi regionali per l'affitto e soprattutto di contributi di "minimo vitale". In prima fila le famiglie di extracomunitari, ma sempre più numerosi sono i casi di povertà anche tra i locali. «Se escludiamo l'ultimo bimestre - spiega Chiara Centomo, capo sezione dei servizi sociali -, nel 2004 sono stati erogati contributi a 61 famiglie. Lo scorso anno, alla fine, furono 96, ma il dato non deve ingannare: molti erano contributi una tantum , mentre quest'anno sono in aumento i nuclei che rimangono in carico al servizio per più di un bimestre». Nel 2004, l'importo medio del contributo erogato è cresciuto, confermando una tendenza in atto da almeno quattro anni. «Lo scorso anno - prosegue Centomo - fu pari a 621 euro, quest'anno siamo intorno ai 790, anche se il dato sarà leggermente corretto al ribasso nell'ultimo bimestre, quando le famiglie riceveranno le tredicesime». Dal 1999 al 2003 la spesa totale per contributi è praticamente raddoppiata, passando da circa 37 mila euro a quasi 70 mila. «È un esborso sempre più massiccio - sottolinea Centomo -. Lo conferma la richiesta di variazioni al bilancio avanzata dall'amministrazione nel corso dell'anno». Le famiglie più colpite dalla povertà sono quelle straniere. Tuttavia, nel corso dell'ultimo anno, il problema ha investito anche diversi nuclei valdagnesi: «Ci siamo accorti a partire dalla seconda metà del 2003 - ricorda Centomo - della presenza di famiglie sempre più povere. Tra gli italiani, chi si rivolge a noi si trova spesso a dover far fronte a situazioni di indebitamento, che rischiano di sconvolgere gli equilibri all'interno della famiglia». Tra gli extracomunitari, che rappresentano la maggioranza delle persone che chiedono sostegno economico, l'innesco della crisi è quasi sempre la perdita del lavoro. Per gli operatori dei servizi sociali è più difficile rapportarsi con queste famiglie che con quelle italiane. «C'è un problema culturale di fondo - conclude l’interlocutrice -. Il nostro aiuto serve a tamponare situazioni di emergenza e soprattutto a soddisfare bisogni essenziali. Ma sull'idea di “bisogni essenziali” spesso non ci intendiamo: molti stranieri, anche quando hanno a disposizione dei soldi, mancano di capacità progettuali e li spendono per soddisfare esigenze accessorie. Il nostro ruolo di servizio pubblico deve essere anche educativo: perciò, in collaborazione con l'Ulss, ci avaliamo di mediatori culturali che ci aiutano a trasmettere con efficacia i nostri messaggi agli stranieri».


Recoaro/1. Breve e pacifico il corteo dei residenti
Comitato di protesta sotto casa del sindaco
Lo Spisal blocca il cantiere dell’antenna

(m. sc.) Alta tensione, a Recoaro, sul caso antenna Umts. L'ultimo sfogo del comitato si è concretizzato l'altra sera con una manifestazione sotto le finestre dell'abitazione del sindaco Franco Viero, per protestare contro l'installazione, ormai imminente, del ripetitore in contrada Griffani. Nei giorni in cui la ditta H3g fa di tutto per accelerare l'installazione sul tetto dell'albergo Alpino, i rappresentanti del comitato continuano con le loro pacifiche rimostranze di piazza. Anche l'altra sera, come ormai accade più volte al giorno da una settimana, il suono della sirena elettrica posizionata in contrada Griffani li ha richiamati davanti all'albergo. Da lì hanno sfilato verso l'abitazione del primo cittadino. Sotto gli occhi attenti dei carabinieri guidati dal maresciallo Giacomo Buonincontri, i manifestanti hanno sostato in modo pacifico per alcuni minuti di fronte a casa Viero. Secondo Buonincontri la situazione è «tutto sommato tranquilla». Diversa, invece, l'impressione di Nicola Zini, membro del direttivo del comitato. «Ci sono alcune persone - dice - che più di altre stanno vivendo con tensione questo momento. E non credo sia destinata a smorzarsi». Intanto, proprio i lavori di installazione procedono a singhiozzo: Ulss e Spisal hanno fatto un sopralluogo mentre i tecnici dell'H3g erano all'opera sul tetto dell'Alpino, bloccando i lavori per mancata osservanza delle norme sulla sicurezza.