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06 AGOSTO 2006
Fiaccolata per il no alla nuova base Usa Compatta l’Unione
I comitati chiamano Comune e Provincia (g. m. m.) Una fiaccolata per dire no al progetto della nuova base Usa all’aeroporto “Dal Molin”. È l’ultima iniziativa organizzata dal coordinamento dei comitati che si battono contro la costruzione della caserma. La manifestazione si terrà il 9 agosto alle 20.30 davanti all’aeroporto su strada S. Antonino. E a settembre la speranza è di incontrare il premier Romano Prodi. Ieri i portavoce dei comitati hanno riepilogato la loro posizione nel corso di una conferenza stampa: «Consideriamo positivamente il pronunciamento del presidente del Consiglio Romano Prodi sulla riconsiderazione del progetto, in quanto è il segnale che si prende coscienza delle preoccupazioni e si apre un confronto con enti e popolazione. Le dichiarazioni emerse da più parti, anche sindacali, sembrano spostare l’attenzione dal vero problema, vale a dire l’insediamento di una nuova base militare in un’area residenziale in piena città, con un forte impatto ambientale, urbanistico e sociale. I comitati non hanno mai messo in discussione la caserma Ederle e tanto meno i 700 posti di lavoro dei civili italiani. Non riteniamo possibile la chiusura della Ederle, tuttavia ricordiamo l’esistenza della legge 98 del 1971 che tutela i dipendenti in caso di riduzione del personale civile di una base militare o di smantellamento, garantendo loro la ricollocazione nella pubblica amministrazione». I comitati ritengono che «la scarsa informazione e trasparenza da parte dell’amministrazione comunale abbiano contribuito a creare un clima di confusione e sconcerto tra i cittadini». Di qui la richiesta rivolta a Comune e Provincia di «esprimere il loro parere di contrarietà al progetto» e alla Regione perché riconvochi il Comipa, il comitato regionale misto paritetico sulle servitù militari, con l’obiettivo di «riesaminare i programmi dell’installazione militare e di riconciliarli con il Pat, il piano di assetto territoriale». Una delegazione del coordinamento è stata coinvolta anche dalle segreterie dell’Unione, che hanno emesso un ordine del giorno condiviso da Democratici di sinistra, Comunisti italiani, Verdi, Italia dei Valori, Margherita, Rifondazione, Vicenza capoluogo, Udeur, Repubblicani europei, Rosa nel pugno-Socialisti democratici. «Ogni informazione relativa al progetto di ampliamento della base americana - si legge nel documento - è stata tenuta volutamente e colpevolmente all'oscuro della cittadinanza, da parte del sindaco di Vicenza e della presidente della Provincia. Tale progetto rappresenta un impatto inaccettabile sulla comunità vicentina, sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista sociale. Le locali forze politiche dell’Unione, condividendo le forti preoccupazioni espresse dai cittadini, si impegnano affinché il territorio vicentino non sia interessato da un’ennesima opera di militarizzazione attraverso la costruzione di questa nuova base statunitense. Ritengono che l’area dell’aeroporto sia di interesse pubblico e sociale; che la preoccupazione dei cittadini sia assolutamente legittima e giusta; che l’impatto ambientale, l’inquinamento, la militarizzazione del territorio e i problemi legati alla sicurezza siano insostenibili per la città di Vicenza e per tutta la provincia». «Credono inoltre fondamentale il confronto diretto tra comunità locali e Governo, rapporto che è invece mancato tra i cittadini di Vicenza e l’Amministrazione comunale e provinciale. La nostra coalizione, pur con ragioni e sensibilità diverse, è fermamente contraria al progetto presentato per l’insediamento militare nell’area dell’aeroporto e chiede al Governo di prendere atto di questo parere negativo, agendo di conseguenza».
Hüllweck imbavaglia la giunta di G. M. Mancassola Nulla hanno potuto l’ala protettrice di Santa Savina, a cui l’aula è dedicata, né la mano di S. Vicenzo ritratto mentre impugna la città di cui è patrono. A nulla sono serviti gli speciali scudi mistici che difendono la sala della Giunta comunale, al secondo piano di palazzo Trissino, allagata all’improvviso dalla condensa prodotta dai sistemi di condizionamento dell’aria. L’episodio risale ad alcuni giorni fa, quando dal soffitto ha iniziato a cadere un’abbondante quantità di acqua gelida che si è riversata sul tavolo intorno a cui usano riunirsi il sindaco Enrico Hüllweck e i suoi tredici assessori. In poco tempo la sala è stata riabilitata all’uso, ma l’ultima riunione dell’esecutivo comunale prima delle vacanze estive è stata traslocata in un’altra saletta del municipio «causa allagamento». L’improvviso acquazzone è stato l’ultimo atto ufficiale della Giunta. Poi il sindaco Hüllweck ha blindato la stanza dei bottoni per tutto il mese di agosto, inviando una lettera a ogni assessore per scongiurare brutte sorprese. «Carissimi - vi si legge - nel comunicarvi che anch’io utilizzerò i prossimi giorni per un periodo di riposo, vi trasmetto un messaggio attinente alla metodologia del lavoro di Giunta, da modificare parzialmente, onde consentire una più informata partecipazione degli assessori alle Giunte e per migliorare, contemporaneamente, il rapporto di collaborazione-informazione con le forze politiche». Il primo avviso è rivolto ai fuorisacchisti, gli assessori cioè che presentano provvedimenti senza aver provveduto alla formale iscrizione all’ordine del giorno: «A partire dalla prossima Giunta - scrive Hüllweck - l’ordine del giorno dovrà essere trasmesso completo di ogni delibera, intendendosi quindi abolita la possibilità di lavorare su delibere “fuori sacco”, che in passato hanno ripetutamente suscitato imbarazzi, problemi e rimostranze. Non c’è dubbio, infatti, che non si può mettere all’improvviso un collega di fronte alla necessità di assumere importanti decisioni. Ciò non toglie che, eccezionalmente, di comune accordo, si possano assumere decisioni immediate, o perché minimali per la loro importanza, o perché assolutamente contingenti. In tale caso, l’assessore interessato è tenuto a chiedere preventiva autorizzazione al sindaco. Gli ordini del giorno dovranno essere consegnati inoltre a tutti gli assessori con almeno un giorno di anticipo sui lavori di giunta». Infine, a scanso di equivoci, lo stop a tutte le riunioni in assenza del capo, per evitare colpi di mano o di teatro senza il benestare di Hüllweck: «Approfitto della circostanza - si legge ancora nella lettera firmata dal sindaco e indirizzata agli assessori - per ricordare a tutti che, sempre per evitare equivoci e problemi nel rapporto fra i componenti della Giunta e fra le forze politiche, si eviterà in futuro di riunire la Giunta senza la mia presenza. Ricordo anche la necessità che gli assessori siano presenti alle riunioni di consiglio comunale anche se non direttamente interessati dalle materie in oggetto». L’appuntamento, quindi, «salvo gravi ed eccezionali motivi di emergenza, è «verosimilmente» per il 30 agosto, quando tornerà a riunirsi la Giunta: magari facendo ritorno, senza braccioli e salvagente, nella consueta sala di S. Savina.
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