07 LUGLIO 2005

dal Giornale di Vicenza

SCHIO.Oggi il ricordo dell’eccidio

SCHIO.«La Mussolini arriva in città per aprire la sfilata» [dal Gazzettino]

MONTECCHIO. Fiamm, accordo firmato

Appello del sindaco Luigi Dalla Via: «Facciamo il vuoto intorno a questi fascisti»
Oggi il ricordo dell’eccidio
Intanto cresce la tensione sulla parata di domenica

di Mauro Sartori

«Facciamo il vuoto e il silenzio attorno a loro». Questo è il messaggio che questa mattina gli scledensi troveranno affisso sui muri cittadini. Sono le parole con cui il sindaco Luigi Dalla Via conclude un manifesto nel quale si ribadisce la presa di posizione ferma contro la manifestazione fascista in programma a Schio il 10 luglio. Dopo l’invito a partecipare alla messa promossa dal Comitato familiari delle vittime dell’Eccidio che si terrà questa sera in Duomo, il sindaco propone ai cittadini di isolare i manifestanti e di continuare a riconoscersi nei valori affermati dal patto di concordia civica sottoscritto lo scorso 17 maggio. L’appello del sindaco invita a partecipare alla funzione religiosa in suffragio delle vittime dell’eccidio del 7 luglio 1945, che verrà celebrata alle 19 nel duomo di S.Pietro. Gli altri anni la messa veniva officiata a S.Giacomo e solo dall’anno scorso con la presenza ufficiale degli amministratori scledensi. L’invito è stato accolto anche dagli organizzatori del corteo di ex repubblichini e neofascisti di domenica. In una nota diffusa ieri, Continuità ideale fa sapere che una sua delegazione sarà presente in chiesa «come atto di rispetto nei confronti delle vittime e di quei parenti che, pur contestando l’atto di pacificazione siglato in Comune, hanno deciso di partecipare alla messa». Fra i banchi di S.Pietro ci sarà anche una rappresentanza di Azione giovani, che prima andrà a deporre un mazzo di fiori davanti al portone della biblioteca civica in via Baratto, entrata delle ex carceri mandamentali. In un comunicato Edoardo Casarotto e il coordinatore provinciale Alberto Rauli, sottolineano il significato particolare della data di oggi, considerato che «dopo 60 anni si è giunti a una pacificazione». Continuità ideale e anche il Veneto Fronte Skinheads invece non raccolgono l’appello del sindaco a non manifestare domenica. Veneto Fronte Skinheads sottolinea che parteciperà «per dare una risposta ferma e risoluta alla marmaglia comunista, erede degli assassisini dell’eccidio di Schio» e annuncia che «adopererà i propri aderenti a garanzia dello svolgimento della commemorazione, contro qualsiasi ostruzionismo, impedimento o repressione da parte di chichessia». Continuità ideale condisce il fine settimana con ulteriori iniziative: un convegno di approfondimento storico sulla Repubblica sociale italiana, fissato per domani sera alle 20.30, e una conferenza stampa per sabato pomeriggio, cui dovrebbe partecipare Alessandra Mussolini. Sulla conferenza di domani si è ieri aperto un vero e proprio “giallo”. Dopo aver concesso l’uso di palazzo Toaldi Capra per la quale era stata versata la quota prevista d’affitto, l’amministrazione ha fatto retromarcia. Le motivazioni segnalate dal sindaco Dalla Via fanno riferimento al fatto che Continuità ideale, è la stessa che organizza la manifestazione di domenica, la quale «ha sollevato le perplessità di tutti i gruppi consiliari, alcuni dei quali hanno rivolto un appello alle autorità preposte per chiederne il divieto.... Non si può escludere la connessione fra le due iniziative e per questo si ritiene opportuno revocare l’assegnazione della sala al fine di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica e prevenire l’insorgere di disordini». Il convegno, a quanto si apprende in serata, è stato spostato nella sala conferenze dell’hotel Noris. Intanto la contromanifestazione “A Schio per la democrazia” fa discutere in seno ai partiti e movimenti di sinistra. Fioccano le adesioni da ogni parte d’Italia ma in piazza ci andrà solo una parte dei tremila che hanno sottoscritto l’appello. Non ci saranno, almeno ufficialmente, i partiti scledensi di maggioranza nè altre associazioni che preferiscono ignorare il corteo, facendo proprie le indicazioni espresse dal sindaco nel manifesto. «È un comportamento miope -afferma Gianmarco Anzolin, segretario locale di Rifondazione comunista, che sta coordinando la contromanifestazione-. Il Prefetto ci ha fatto capire che il corteo viene autorizzato perchè non sussistono problemi di ordine pubblico e non si può sostenere il concetto di reato preventivo per l’apologia del fascismo. Accettare questo passivamente significa accettare che Schio diventi annuale meta dei fascisti e dei nazisti di tutta Italia e non solo».

La posizione di Cgil, Cisl e Uil
«Si deve vietare la manifestazione dei neonazisti»
«Il diritto di manifestare le loro idee superato dall’apologia di fascismo»

«Sottovalutare le azioni di chi si richiama all’ideologia fascista e nazista - dice un comunicato firmato da Cgil, Cisl e Uil - nel disprezzo per le istituzioni democratiche nate dalla lotta di Liberazione, rappresenta un atteggiamento di pericoloso lassismo, già visto in Europa in altre epoche storiche, che ha portato all’incubazione di tragedie di portata mondiale. La strumentalizzazione del ricordo delle 54 vittime dell’eccidio di Schio nel 1945, già evidente negli anni scorsi, è ancor più chiara quest’anno, a fronte del percorso di riconciliazione portato avanti dalla comunità scledense, che ha portato alla sottoscrizione di un importante documento tra amministrazione comunale, associazioni partigiane e Comitato dei familiari delle vittime in cui, insieme alla condivisione del dolore dei familiari, si riconoscono nella Resistenza e nella Costituzione repubblicana le basi della convivenza democratica e si condannano con nettezza le manifestazioni che da quattro anni si ripetono in concomitanza con l’anniversario dell’eccidio. Coloro che verranno nella città di Schio il 10 luglio non hanno evidentemente alcun interesse a sanare le ferite del passato, ricordando i fatti nel rispetto della storia, né ad operare per attenuare le contrapposizioni facendo prevalere il confronto e la dialettica democratica. E allora ci chiediamo: dove si colloca il confine tra il diritto di manifestare le proprie idee, sancito dalla Costituzione, e il dovere di proteggere le nostre comunità dalla barbarie ideologica e culturale, rappresentata dal fascismo, la cui apologia e i tentativi di ricostituzione di movimenti e partiti che a questa si richiamano sono chiaramente vietati dalla Costituzione stessa. La nostra impressione è che quei limiti siano già stati ampiamente superati negli anni scorsi. Per questo ci siamo recati in questi giorni da Prefetto e Questore, insieme a parlamentari e consiglieri regionali, e ci impregneremo a tutti i livelli nei prossimi giorni, a richiedere che sia vietata la manifestazione neofascista e neonazista del 10 luglio a Schio».


ALTERNATIVA SOCIALE
«La Mussolini arriva in città per aprire la sfilata»

E' ufficiale, la sfilata dei reduci della Repubblica sociale di Salò di domenica mattina (dalle 10 alle 12 circa) sarà aperta dalla parlamentare europea Alessandra Mussolini, che arriverà a Schio già sabato pomeriggio. La leader di Alternativa Sociale dopo una passeggiata per il centro storico terrà una conferenza pubblica alle 18 presso il bar Havana del Miramonti per parlare assieme a Paolo Vicardi, segretario locale di As, di politica nazionale, nell'ottica della prossime politiche. Domenica mattina la Mussolini parteciperà alla sfilata oragnizzata dal movimento Continuità Ideale per ricordare le vittime dei "vinti", dell'odio politico nel periodo 1943-'48, tra queste le 54 persone trucidiate in città il 7 luglio '45 da un commando partigiano nelle carceri giudiziarie, ora biblioteca civica. Alessandra Mussolini sabato sarà a Schio anche se nelle prossime ore fosse negata l'autorizzazione alla sfilata degli ex repubblichini da parte del Prefetto, dopo le pressioni operate nelle ultime settimane da associazioni, Anpi, sindacati e forze politiche del territorio. Le polemiche si accavallano una sull'altra. Ieri il sindaco con una notifica ha negato a Continuità Ideale l'uso per domani della sala superiore di palazzo Toaldi Capra, precedentemente concessa per un convegno storico sul tema "Repubblica Sociale Italiana. La vera Resistenza", con relatori Emilio Maluta e Marco Pirina. «Non ho parole sul dietrofront all'uso della sala. Un piccolo particolare: martedì -spiega di Alex Cioni, portavoce degli organizzatori- ho versato i 99 euro di affitto. Prendiamo serenamente atto della decisione del sindaco, ma il convegno si terrà comunque, probabilmente presso l'Hotel Noris». Per la messa delle 19 di stasera nel duomo di San Pietro, in suffragio delle vittime dell'Eccidio, Alex Cioni ha annunciato la sua presenza con una delegazione di Continuità Ideale.


Montecchio/1. Intesa anche sul pre feriale, in busta i soldi del Tfr. Ora l’attenzione è su Veronella
Fiamm, accordo firmato
Azienda e sindacati chiudono la vertenza durata un mese

di Eugenio Marzotto

La firma che sembrava impossibile è arrivata. Lunedì negli uffici di viale Europa a Montecchio, Fiamm e sindacati hanno sigliato l’accordo che rilancia l’azienda dopo oltre un mese di vertenza. Una firma che sembrava negli ultimi giorni messa in pericolo dalla protesta dei lavoratori contro, questa volta, Fim, Fiom e Uilm, che nella bozza di accordo avevano accettato di togliere la quota pre feriale a poche settimane dalle vacanze. Nelle assemblee della settimana scorsa infatti i dipendenti Fiamm avevano minacciato di non dare il mandato ai sindacalisti per la firma definitiva dell’accordo. Alla fine però la soluzione si è trovata. Ai dipendenti l’assegno del pre feriale, pari a circa 1.100 euro lordi arriverà e sarà calcolato dal Tfr di ogni dipendente. L’anno prossimo la Fiamm assegnerà invece il 30% del pre feriale, nel 2007 il 50%, fino ad arrivare al 100% nel 2008, ristabilendo così la normalità. Il quadro dunque si è completato e anche l’ultimo tassello dell’accordo è stato posto, mettendo la parola fine a trattative estenuanti. Tra venerdì e sabato oltre il 90% dei lavorati hanno dato il mandato pieno ad Antonio Sirimarco della Fim, Maurizio Ferron della Fiom e Carlo Biasin della Uilm e ai rappresentanti delle Rsu che lunedì pomeriggio insieme ad amministratore delegato e direttore del personale della Fiamm, hanno siglato l’accordo nelle stanze di viale Europa. Per una sfida conclusa, un’altra sta cominciando. L’intesa infatti prevede che nello stabilimento unico di Almisano che produrrà batterie industriali e trombe auto, i lavoratori saranno 130 in meno di quelli attuali. Per il sindacato e azienda dunque, inizia ora una fase di riorganizzazione che durerà almeno un paio d’anni. C’è da stabilire quanti degli esuberi previsti potranno essere ricollocati in altri stabilimenti e a quanti lavoratori si potrà proporre pre pensionamenti, mobilità o incentivi. L’unica cosa certa è che 40 persone, da Almisano passeranno nella fabbrica di Veronella, e che la cassa integrazione straordinaria inizierà nella primavera prossima. Prima quindi non ci sarà nessun cambiamento. Da marzo 2006, la fabbrica di Almisano inizierà a produrre con nuove strategie. Saturazione della produttività, flessibilità degli orari e soprattutto mercati da consolidare. A regime, ad Almisano dovranno essere prodotte 350mila batterie industriali all’anno (destinate in Europa e in parte Asia) e 8milioni di trombe auto che serviranno esclusivamente il mercato europeo. Non è tutto perchè, come prevede l’accordo firmato lunedì, alle porte di Lonigo verranno realizzate batterie di nuova generazione (Ups), andando a investire su prodotti di alta gamma. Ora la speranza è che questa vertenza sia davvero l’ultima per un marchio che ha vissuto quattro ristrutturazioni in sei anni.