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08 GENNAIO 2005 dal Giornale di Vicenza
Smog, 156 giorni fuori legge.
Smog, 156 giorni fuori legge di Gian Marco Mancassola Il 2004 è stato un altro anno nero per l’inquinamento atmosferico in città, archiviando il record negativo di giorni fuori norma: in dodici mesi il limite di 55 microgrammi di pm10 per metro cubo d’aria, fissato per la protezione della salute umana, è stato superato 156 volte in 366 giorni. In base alla normativa gli sforamenti non avrebbero dovuto essere più di 35 nei dodici mesi. Al contrario, i 35 sforamenti erano stati raggiunti già a metà febbraio, in un inizio d’anno da paura. E il 2005 non si è avviato meglio, anzi: da Capodanno all’Epifania è stata una escalation di valori sballati, ben al di sopra del nuovo limite, perentorio, fissato in 50 microgrammi. Se un anno fa di questi tempi si respirava un giorno su tre, in questo primo scampolo di 2005 si soffoca sei giorni su sei. I botti di mezzanotte avevano infatti regalato 78 microgrammi, cui erano seguiti due giorni da 73, portati a 95 microgrammi il 4 gennaio e poi schizzati a 113 il 5 e alla Befana. Peggio era difficile immaginare: tanto che anche nelle note interne del Comune si dà per scontato che al massimo entro la fine di febbraio i 35 bonus a disposizione per gli sforamenti saranno esauriti. Tornando all’anno appena concluso, l’unica nota parzialmente consolatoria è la media dei valori registrati. In attesa delle relazioni ufficiali, il calcolo basato sui dati disponibili mese per mese dà circa 60 microgrammi (rilevati nella stazione di viale Milano), inferiore alla media del 2003, che era stata di 62. Di passaggio merita comunque di essere ricordato che il 2003 era stato l’anno della grande siccità e di condizioni climatiche che soprattutto nelle settimane più fredde non fanno altro che corroborare i livelli di concentrazioni delle nocive micropolveri. Certamente più piovoso il 2004, anno in cui sono state anche sperimentate targhe alterne e giornate a piedi fra gennaio e marzo. Senza tuttavia riscuotere risultati soddisfacenti, a giudicare dal numero di giorni fuori norma (sempre rilevati in viale Milano), 156 come detto, superiore al dato del 2003 (132), quando il limite da rispettare era di 60 microgrammi. Da ricordare che l’obiettivo di qualità nel 2003 era di 43,2 microgrammi, mentre nel 2004 era di 41,6. Non solo quindi la media complessiva è stata decisamente superiore all’obiettivo di qualità, ma è stata superiore anche al limite giornaliero di 55 microgrammi. Dando un’occhiata all’altalena mese per mese, si noterà come la curva parte alta a gennaio, tende a scendere fino a zero nei mesi estivi per poi riprendere corpo in autunno fino ai picchi di dicembre. Il mese più intossicato è stato gennaio, con 26 sforamenti, anche se la maglia nera per la media peggiore spetta per poche particelle inquinanti a febbraio, con 86,7 microgrammi. Non a caso proprio fra gennaio e febbraio era stata inanellata una serie da paura, con ben 20 giorni fuori norma. E sarebbero stati addirittura 30 con i nuovi limiti: un mese intero in apnea. A differenza degli anni scorsi, però, il 2004 ha registrato valori sballati anche in mesi solitamente soft come giugno (8 sforamenti, come settembre) o luglio (4), aggiungendosi in quei mesi agli allerta da ozono. Non potendo organizzare danze della pioggia istituzionali, il Comune si prepara a rimettere in pista i blocchi anti-smog per vecchi diesel e non catalizzati. Le limitazioni al traffico, dopo la pausa natalizia, torneranno dalla prossima settimana, tutti i giovedì e venerdì fino alla fine di marzo. Non sono invece ancora state rese note le date delle almeno due domeniche a piedi che dovranno essere organizzate come da accordi siglati con gli altri capoluoghi veneti. Si ipotizzano il 20 febbraio e il 6 marzo, ma sono soltanto ipotesi: l’ufficialità verrà data soltanto dopo aver scartato ogni rischio di sovrapposizione con altri eventi o manifestazioni.
Sicurezza . Il partito e Azione Giovani hanno pronte già da tempo le proposte per rivitalizzare il quartiere Rucco: «Sorrentino si sbaglia, in zona Barche le telecamere anti-crimine servirebbero molto» Disaccordo “operativo” in An per il centro storico: il consigliere non condivide le affermazioni del vicesindaco di Silvia Maria Dubois Videosorveglianza, lampioni, controlli organizzati e qualche iniziativa in più per rivitalizzare il quartiere. Sono le proposte che Alleanza Nazionale e Azione Giovani hanno già pronte per risolvere lo stato di degrado in zona Barche. Proposte che, per la verità, sono già pronte da Natale e che aspettano solo di essere accolte dall’Amministrazione. Idee suggerite da una ricerca attenta, quasi scientifica realizzata il 23 dicembre quando, in occasione della seconda tappa dell’iniziativa “Riprendiamoci la città” (la prima è stata nella zona di piazzale Bologna), un banchetto di An è stato attivo per tutta la giornata a ponte S. Paolo. Con lo scopo di distribuire questionari e dialogare con i residenti al fine di far emergere con chiarezza le problematiche vissute dal quartiere. «Fra residenti e titolari di ufficio, siamo riusciti a far compilare trenta questionari prestampati e a raccogliere numerose testimonianze verbali - spiega il consigliere aenneista Francesco Rucco - le criticità emerse dai dati riguardano soprattutto gli schiamazzi notturni, gli atti di vandalismo e la sporcizia registrata nella zona. Ma ciò che più ci preoccupa è che la gente comincia ad avere seriamente paura per gli episodi di spaccio e di delinquenza che si stanno concentrando a ponte S. Michele». In leggero disaccordo con il vicesindaco ed assessore alla sicurezza Valerio Sorrentino, Rucco punta alla videosorveglianza. «Non è vero che la visibilità è scarsa dappertutto a causa delle strade strette - puntualizza - ci sono posti come ponte S. Paolo e ponte S. Michele dove la visibilità garantita sarebbe di ampio raggio e dove le telecamere andrebbero assolutamente installate per monitorare soprattutto i movimenti notturni legati alla delinquenza. Ricordiamoci che ultimamente ci sono stati anche degli arresti per droga e che, in fascia serale, alcuni giovani sbandati sono tornati a bivaccare nei paraggi dei ponti. La gente e soprattutto gli anziani, come testimoniano anche i questionari distribuiti, comincia ad essere seriamente spaventata». Fra le altre proposte di An vi è l’intensificazione dei sistemi di illuminazione e il rafforzamento dei controlli da parte di polizia municipale e forze dell’ordine. «Non solo, stiamo valutando anche dei momenti di aggregazione per rivitalizzare la zona - aggiunge il responsabile di Azione Giovani, Alberto Rauli - ce lo chiedono gli stessi residenti: hanno bisogno di sapere che il loro quartiere uscirà dal degrado e che con altri tipi di intrattenimento e manifestazioni si argineranno gli attuali problemi». Problemi che riguardano, come elencato dalle testimonianze raccolte, gli schiamazzi notturni (non necessariamente legati al bar Astra, però, da quanto emerge), gli atti di vandalismo che si esplicitano in scritte che rovinano storiche mura del centro e in ogni genere di rifiuti ritrovati puntualmente ogni mattina e la paura per un insidioso e lento fenomeno delinquenziale che si sta diffondendo. I giovani di An, ora, consegnano le proposte e passano la parola all’Amministrazione comunale. In attesa di sondare nuove emergenze: la prossima tappa dell’iniziativa “Riprendiamoci la città” farà prossimamente scalo nelle zone di S. Pio X e S. Lazzaro. |