09 DICEMBRE 2004
dal Giornale di Vicenza
Una biblioteca al S. Pio X
Preso per tentata estorsione. Da 2 euro
Innovativo progetto di integrazione per i 260 detenuti del
carcere
Una biblioteca al S. Pio X
Sarà attivato anche uno sportello informativo
di Silvia Maria Dubois
Prigioniero. Ma libero di acculturarsi, di pentirsi e di ricominciare. Ai
detenuti vicentini, da oggi, verranno forniti due servizi memorabili: una
biblioteca e uno sportello di informazione polivalente, il primo del Veneto.
La biblioteca aiuterà a meglio sopportare il presente, lo sportello a
progettare il proprio futuro. La prima stimolerà a viaggiare dentro la
cultura, la fantasia e un po' anche dentro se stessi, il secondo favorirà
l'inserimento nella società civile, insegnerà a non aver paura di quello che
c'è "fuori". Come? Fornendo una concreta assistenza utile a cercare casa e
lavoro, ad avere informazioni in ambito sanitario, previdenziale, sociale e
in altri settori. L'attuazione di entrambi i progetti, firmati ed
ufficializzati ieri, è stata fortemente voluta dal Comune.
L'obiettivo è favorire la piena integrazione nel tessuto sociale vicentino
anche di quei 260 detenuti che se ne stanno dietro le sbarre del San Pio X,
di cui almeno 92 sono stranieri e di cui almeno 120 stanno scontando una
sentenza definitiva. "Un fatto straordinario", l'ha definito il direttore
(pro tempore) del carcere Francesco Macrì. «Un'esemplare testimonianza di
collaborazione fra istituzioni locali», l'ha definito l'assessore ai servizi
sociali Davide Piazza.
Promozione della lettura. La notizia "girava" da tempo, ma ora si fa realtà.
La ottantaseiesima biblioteca in rete della Bertoliana sarà proprio lì,
dentro il carcere vicentino, dove già si è pensato a fornire ottime
traduzioni di opere in francese ed inglese e si conta di compensare la
richiesta linguistica sul fronte arabo e slavo. «Daremo al detenuto la
stessa possibilità che diamo a tutti i cittadini: poter consultare
liberamente tutti i nostri libri, più di un milione e mezzo attualmente -
racconta il presidente della Bertoliana Mario Giulianati, presente alla
firma del protocollo insieme al direttore Giorgio Lotto - ovviamente in un
meccanismo che evita l'accesso diretto, nel pieno rispetto delle regole di
sicurezza vigenti in carcere».
L'organizzazione di questo servizio sarà curata da un bibliotecario interno
adeguatamente preparato e stipendiato, scelto dalla direzione in base alla
condotta, alla cultura e, soprattutto, alle esigenze economiche. «Prenderà
630 euro al mese, comprensivi di versamento Inail - puntualizza Carla
Marcolin, direttrice del settore risorse umane del Comune - una borsa lavoro
che intende valorizzare questo ruolo propositivo dentro una formula nuova, e
cioè il riconoscimento di un piccolo stipendio». Il prossimo obiettivo ora è
intensificare i corsi di formazione e riunire gli entusiasmi e le energie
per una nuova sfida: creare il primo giornalino del carcere.
Sportello informazione polivalente. Ritornare a vivere in società non è
facile. Oggi faticano ad integrarsi i giovani, figuriamoci un detenuto.
L'aiuto, dunque, risulta indispensabile. E va depurato da «ogni aspetto
pietistico», come sottolinea il sindaco Enrico Hüllweck, perché è «un
investimento sociale vero e proprio che si avvicina sempre più al concetto
di recupero e si allontana da quello persecutorio». Un aiuto che si traduce
in un cammino organizzato a piccoli passi, con le istituzioni per mano. Un
percorso calibrato per guarire dal digiuno deleterio di socialità che
spesso, accompagnato al pregiudizio e all'effettivo stato di bisogno, può
portare a ricascare dentro un comportamento delinquenziale.
«Si è finalmente capito che bisogna lavorare per avere un soggetto rieducato
- racconta Maria Rosaria Caso, responsabile del centro servizi sociali per
adulti di Verona, competente anche per Vicenza - entrambe le iniziative
promosse delineano una volontà comune nell'ascoltare le esigenze del
detenuto. Favorire la sua cultura, significa dargli strumenti più efficaci
per analizzare soprattutto se stesso. Farlo lavorare con una borsa lavoro
significa investire sulla sua professionalità e attivare uno sportello
informativo significa pensarlo in un'ottica di ritorno nella società».
Aperture impensabili fino a pochi anni fa. Da oggi, invece, al S. Pio X ci
sarà un ufficio che fornirà consulenza in materia economica, assistenziale,
edilizia e lavorativa.
«Spero si continui su questa strada - conclude Claudio Petruzzellis,
responsabile dell'area pedagogica della casa circondariale berica - il
detenuto non deve pagare tre volte la sua pena. È necessario spezzare il
concetto di carcere isolato. Il carcere è del territorio in cui si trova. E
come tale è bene che interagisca con questo».
I carabinieri hanno catturato un vicentino che importunava i
passanti in contrà ponte S. Michele
Preso per tentata estorsione. Da 2 euro
Ha seguito un cittadino che lo aveva scansato e poi ha reagito ai
militari
(d. n.) Dopo la condanna per aver rapinato un vicentino di un euro e 50
centesimi con una sigaretta accesa, è tornato in carcere per la tentata
estorsione da due euro. I carabinieri hanno arrestato Francesco Ambrosio, 37
anni, residente in città in via Einaudi 75. L'altra sera ha prima
importunato i passanti di contrà ponte S. Michele pretendendo da loro una
moneta, poi ne ha seguito uno strattonandolo e infine ha reagito ai militari
che erano intervenuti con i poliziotti per calmarlo. La bravata gli è
costata il carcere.
Ambrosio (nella foto) è un viso noto alle forze dell'ordine. Il 30 ottobre
2002 lungo corso S. Felice fermò un passante, gli puntò una sigaretta accesa
in viso e si fece dare, con l'insolita arma, tutto quello che aveva in
tasca: un euro e mezzo. Poi fuggì, ma venne arrestato dalla polizia. Il
"colpo" gli valse 10 mesi di carcere.
L'altra sera il bis, in centro. Si era appostato lungo la strada fermando
tutti quelli che passavano. «Dame do euro, dame do euro», era il suo
ritornello. Qualche buon'anima allungava la mano, qualche altro tirava
dritto. Un passante, che vive da poco in città, non lo ha degnato di uno
sguardo e lui, incattivito, lo ha seguito strattonandolo. La vittima ha
chiamato il 112 e una pattuglia del radiomobile, guidata dal tenente Dotto,
è intervenuta assieme alle volanti della questura.
Ambrosio, quando ha visto i militari, non ne voleva sapere di farsi
identificare ed ha reagito colpendo gli operanti. Ragion per cui è stato
arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, oltre che per la
tentata estorsione da due euro. I carabinieri lo hanno accompagnato prima in
caserma e poi in carcere al S. Pio X.
Ambrosio (assistitito dagli avv. Andrea Balbo e Gianluca Alifuoco dello
studio Mele senior) sarà processato nei prossimi giorni con rito
direttissimo.