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10 OTTOBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
Bivacchi abusivi, altre 3 multe.
Polizia a Campo Marzo. I vigili urbani hanno compiuto una serie di controlli Quindici persone identificate, due clandestini, un ubriaco e tre multati. È questo l’esito dell’azione di controllo compiuta nel pomeriggio di ieri dai vigili urbani a Campo Marzo, la terza in pochi giorni. La polizia municipale aveva organizzato l’attività di verifica principalmente per accertare il rispetto dell’ordinanza firmata dal sindaco Enrico Hüllweck nel novembre 2002. Il documento, che suscitò parecchie polemiche, prevedeva fra l’altro delle sanzioni per coloro che bivaccano a Campo Marzo, sporcano o dormono sulle panchine. Inoltre, la municipale voleva dar seguito agli esposti dei cittadini che lamentano come la zona davanti alla stazione ferroviaria sia diventata inavvicinabile per i vicentini, in quanto meta di clandestini e malviventi. In quadro che, dai controlli effettuati anche in passato, non emerge. Lo testimoniano i numeri: gli irregolari ci sono ma costituiscono una stretta minoranza. Ieri, alcune pattuglie dei vigili, coordinate dal tenente Loris Schiavo della sezione di polizia giudiziaria, hanno setacciato le aree verdi del parco. Non c’era molta gente, nonostante la temperatura ancora mite. Sono stati identificati in 15, di cui due portati in comando per essere fotosegnalati. Tre gli stranieri multati per i pic-nic abusivi, uno per ubriachezza: quest’ultimo è un vicentino. Gli immigrati provengono soprattutto da India e Pakistan, ma anche dai paesi dell’Europa dell’Est e dell’Africa. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane.
Referendum . Il comitato berico esulta e rilancia: «Le donne sono più avanti dei nostri governanti. Ora ci impegneremo nella campagna per il voto» Fecondazione: «Un successo le 5 mila firme vicentine raccolte»
(s. m. d.) Perché io valgo. Il comitato vicentino per il referendum contro la legge sulla procreazione assistita esulta per le firme raccolte ed in piena autostima annuncia le imminenti fasi della propria mobilitazione. «La cosa straordinaria è che, senza alcuna fatica, in poco tempo siamo riuscite a raccogliere 3mila firme in città e 2mila in provincia - racconta Marina Bergamin della Cgil, una delle promotrici del comitato - questo dimostra che la società civile, e soprattutto le donne, sono più avanzate dei nostri rappresentanti di governo. Ora, però, il comitato non deve mollare l’osso: è necessario attivare la campagna elettorale per far stimolare gli italiani al voto». «O si fa una legge che sostituisca alle radici la preesistente, il che è molto difficile - prosegue la Bergamin - oppure è giusto che gli stessi cittadini si esprimano su un argomento dal valore etico così profondo. Ecco, noi fin da oggi ci batteremo perché questo avvenga».
Sotto accusa i bus Sciopera soltanto il Fusinieri (an. ma.) Questa volta gli studenti hanno sorpreso tutti e? sono andati a scuola. Almeno nella maggior parte degli istituti dove lo sciopero indetto per la giornata di ieri non ha avuto evidentemente particolare seguito. Classi praticamente al completo, infatti, al Pigafetta, Lioy, Quadri, Rossi dove non ha trovato seguito una protesta indirizzata alla volta del servizio trasporti. Solo al Fusinieri lo sciopero sembra aver trovato terreno fertile, dato che i ragazzi che hanno deciso di incrociare le braccia sono stati diverse centinaia. Del resto le previsioni della vigilia davano quella di ieri come una mattinata all'insegna dei banchi vuoti. Tanto che il Comune aveva provveduto a diffondere un comunicato in cui si annunciavano possibili disagi alla circolazione stradale, frutto di una protesta che avrebbe dovuto essere massiccia e implicare di conseguenza qualche problema alla viabilità. Invece questa volta le cose sono andate diversamente e anche se quella dei trasporti rimane comunque una questione aperta (ci sono scuole, come il Montagna, dove le succursali non sono ben collegate), ieri i ragazzi hanno optato per una giornata "regolare" che non ha registrato particolari anomalie. Il giorno prima, invece, venerdì, qualche studente aveva deciso di starsene a casa - è accaduto al Rossi - protestando sempre per la medesima causa, quella del servizio autobus che puntualmente, all'inizio di ogni anno scolastico, alimenta polemiche e scontenti a non finire. |