11 NOVEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

Fanno controlli solo in tre.
RECOARO.Antenna, i siti alternativi non convincono il gestore

Fanno controlli solo in tre
La Cisl accusa l’ufficio del lavoro
L’organico (carente) è male organizzato. In arrivo 25 ispettori?

di Sandro Sandoli

Se i proverbi sono pillole di saggezza, gli effetti della carenza di organico dell’ufficio del lavoro possono essere sintetizzati da questo adagio: «Quando il gatto non c’è i topi ballano». Spiega infatti la segretaria provinciale della Cisl Franca Porto: «Se gli ispettori non girano non si può pretendere che la normativa antinfortunistica sia rispettata nè ci si deve attendere che si faccia prevenzione: senza controlli ognuno si sente libero di far quello che vuole, se ci si convince che anche a fronte di una denuncia non ci saranno sanzioni, non ci si può aspettare che poi gli incidenti non aumentino». Il caso più eclatante è quello di una ragazzo di diciassette anni deceduto sull’Altopiano a marzo dello scorso anno: lavorava in nero in un cantiere che stava realizzando opere oggetto di un pubblico appalto ed è stato "regolarizzato” il giorno dopo la morte. Però gli operai che hanno perso la vita mentre lavoravano nel 2003 sono stati complessivamente 23 e quelli che hanno avuto infortuni più o meno gravi (“solo” 5.506 quelli con prognosi inferiori ai quattro giorni) hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 19.460, mentre nel primo semestre di quest’anno sono stati 9.286. Ma a fronte di questa situazione, cosa succede nell’ufficio provinciale del lavoro, la cui sola presenza dovrebbe scoraggiare una diffusa infranzione delle leggi che tutelano la vita e la salute dei lavoratori? La spiegazione la danno in una conferenza stampa a due voci Franca Porto, il segretario provinciale Cisl-Fps che è il settore che si occupa (esclusa la scuola) di pubblico impiego e quello regionale Ruggero Bellotto. E ne esce un quadro che grida vendetta. Per varie ragioni. Intanto l’organico dell’ufficio è un disastro e non si capisce perché mai i parlamentari vicentini, tanto reattivi anche per cose meno serie, non si siano mai fatti sentire a Roma. Infatti, spiega Bellotto, secondo i criteri ministeriali utilizzati per calcolare i “carichi di lavoro” dell’ufficio rispetto al tessuto sociale e produttivo del territorio, Vicenza è collocata all’ undicesimo posto in ambito nazionale: la classifica ha quindi determinato la previsione organica di 132 unità necessarie per svolgere l’attività istituzionale, ma purtroppo il personale in servizio è ridotto a 38 dipendenti e l’ufficio accusa pertanto da anni una carenza organica superiore all’ 80 per cento. Precisa la segretaria provinciale della Cisl: «Per un territorio come quello vicentino, ricco di aziende piccole e piccolissime, la presenza di un adeguato ufficio provinciale del lavoro è una risorsa, è stategica: se gli imprenditori sanno di essere controllati, in fabbrica o in cantiere stanno più attenti, se si rendono conto che i controlli non possono essere fatti l’attenzione si allenta». Soggiunge il segretario regionale Cisl-Fps Bellotto: «Comenque in passato a Vicenza, nonostante l’organico ridottissimo, grazie a una organizzazione snella ed efficace, si è potuto assicurare sorveglianza, prevenzione e servizi. Portroppo dal 2001 l’organizzazione del lavoro nella sua complessità è stata modificata...». Poi, per dirla con un altro “adagio”, è “piovuto sul bagnato”. Cioè il nuovo direttore, il dott. Francesco Bortolan ha cambiato tutto. Specifica Bellotto: «Con il risultato che il nuovo assetto organizzativo appare farraginoso e non rispondente alle peculiarità dell’ufficio, di certo gli ispettori registrano inopportune problematiche che penalizzano le loro quotidiana attività, tesa a combattere le forme più deteriori di lavoro irregolare e di sfruttamento minorile, il non rispetto della sicurezza sui posti di lavoro, l’elusione e l’evasione contributiva». E il “j’accuse”è condito dal segretario regionale anche di numeri: «Prima su 38 dipendenti 13 svolgevano attività ispettiva, adesso solo 3 fanno gli ispettori a tempo pieno, altri a part-time, altri ancora svolgono attività amministrativa. Il nuovo direttore ha anche assunto la reggenza dell’area legale, con questi risultati: un giorno di marzo 2002 in tribunale a Bassano c’erano sei udienze, le persone che dovevano essere ascoltate erano parecchie, ma hanno atteso invano perché il dott. Bortolan non si è presentato». Mentre dell’organizzazione del lavoro, che i dipendenti hanno più volte definito “inefficace e inefficiente”, porta un altro esempio negativo Franca Porto: «A marzo di quest’anno, quando nell’ufficio provinciale del lavoro è scattato l’allarme antrace, per tre giorni nessuno ha fiatato e per tre giorni tutti si sono presentati al lavoro ed hanno ricevuto il pubblico come se niente fosse: per fortuna si trattava di polvere innocua, ma cosa sarebbe successo se si fosse trattato veramente di sostanza letale? In via Torino le cose non si fanno o, se si fanno, si fanno con questa tempistica». Ma, almeno per quanto riguarda l’organico, la possibilità che la situazioni migliori c’è ed è abbastanza concreta: in deroga al blocco delle assunzioni il ministero sta formando 800 nuovi ispettori. Dice Bellotto: «A Vicenza ne dovrebbero essere assegnati 25, li aspettiamo da un anno». Soggiunge Franca Porto: «Se riprende l’attività ispettiva, le aziende sanno che prima o poi qualcuno arriva e stanno più attente».


Recoaro. Dopo il sopralluogo con l’azienda di telefonia
Antenna, i siti alternativi non convincono il gestore
Il Comitato attacca: «Un incontro inutile. È solo un teatrino»

( m. sc. ) «Tra qualche giorno, e comunque prima dell’incontro col prefetto di lunedì prossimo, avrò la relazione dell’H3g sul sopralluogo effettuato». È questo il sintetico commento che Franco Viero, sindaco di Recoaro, ha rilasciato ieri al termine dell’incontro coi rappresentanti della ditta che sta per installare un’antenna di telefonia Umts vicino alle scuole. Durante il nuovo sopralluogo, dopo quello di fine ottobre, sindaco e rappresentanti dell’H3g hanno visionato diversi siti alternativi a quello prescelto per la posa del ripetitore, ovvero l’albergo Alpino. Sono tornati alle Fonti, al distretto Ulss e sul tetto del municipio; hanno valutato le zone di Gattera e San Bernardo. Nessun sito, tuttavia, ha convinto l’azienda. Le esigenze tecnico-commerciali dell’H3g, che vuole l’antenna issata al più presto, sono state ribadite. «La difficoltà - ha precisato Viero - sta nell’armonizzare la conformazione del territorio con le caratteristiche tecniche delle antenne Umts». Incontro inutile, dunque? «Un teatrino», è il commento di Massimo Poncina, portavoce del Comitato Griffani che ha disertato l’appuntamento, sentendosi «scaricato» dalle recenti dichiarazioni del sindaco. Il comitato si è riunito l’altra sera in oratorio, presenti un’ottantina di persone: presto cambierà nome e perderà la propria connotazione territoriale, aprendo le porte a tutti i recoaresi che condividono la battaglia per la salute, l’informazione e la programmazione.