Bassano città multietnica
Immigrati vicini al 10 per cento della popolazione
(r. f.) A Bassano, gli immigrati sono 3456 e vivono in 1192 nuclei familiari. Costituiscono più dell’8 per cento della popolazione residente e sono la sintesi di decine di etnie.
La comunità straniera più numerosa è quella marocchina con 661 persone, seguita da quella albanese (288) e dalla rumena (246). Nel comprensorio bassanese, gli immigrati sono 11.080, ovvero il 6,3 per cento degli abitanti, molti dei quali gravitano in città.
Secondo gli esperti e gli analisti, i dati sono destinati a crescere ulteriormente per effetto dei sempre più frequenti ricongiungimenti familiari; fra qualche anno, gli stranieri saranno il 10 per cento della comunità cittadina. Tra gli immigrati, infatti, aumenta sensibilmente di anno in anno il numero delle donne, dei minori e dei nuovi nati.
Stando ai dati diffusi dall’assessorato ai servizi alla persona, che di recente sull’argomento ha promosso un incontro al quale hanno partecipato tutte le forze territoriali che a diverso titolo sono interessate dal fenomeno, su 126 matrimoni celebrati a Bassano nei primi nove mesi di quest’anno, con rito civile o religioso, 23 sono misti.
Nei tre nidi comunali, soprattutto nell’asilo di via Chini, la presenza dei bimbi immigrati è sempre più forte: si è passati da 27 su 180 nel 2004 a 40 su 180 nel 2005.
L’effetto si avverte anche nelle scuole dell’obbligo e alle superiori cittadine. Gli alunni iscritti agli istituti bassanesi per l’anno scolastico 2005-2006 erano in totale 892, contro i 739 della precedente annualità. Scendendo nel dettaglio, 161 frequentavano le materne pubbliche, 239 sedevano sui banchi delle elementari, 154 su quelli delle medie e 338 erano gli iscritti alle superiori.
«Parlando di minori, tra i problemi più sentiti c’è quello dell’alfabetizzazione - ha rilevato l’assessore ai servizi alla persona Federico Finco - molti bimbi e adolescenti immigrati arrivano sui banchi di scuola senza conoscere una parola d’italiano. La barriera linguistica ostacola fortemente il loro inserimento nella comunità scolastica e in quella sociale. Ma mette in difficoltà anche gli insegnanti. Per questo motivo, nell’ambito del progetto comprensoriale "Convergenze interculturali" abbiamo privilegiato l’aspetto dell’integrazione degli adolescenti con la promozione di attività di alfabetizzazione destinate agli alunni immigrati frequentanti la scuola dell’obbligo e corsi specifici per i cittadini italiani coinvolti nei programmi di integrazione sociale e scolastica. Interventi dove la figura del mediatore culturale ha avuto un ruolo di primo piano».