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14 NOVEMBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
Commemorato l'eccidio del 1944 Ma il pensiero già corre... al 1945.
Celebrazioni & polemiche. Per il 60° della Liberazione auspicate cerimonie particolari ( s. s. ) Le polemiche di oggi fatalmente si riverberano anche sulle commemorazioni dei grandi fatti di ieri. Infatti sulla celebrazione del sessantesimo anniversario dell’eccidio dei dieci giovani padovani al ponte dei Marmi si è proiettata l’ombra, per fortuna molto lieve, dello “scontro” di queste ultime settimane tra maggioranza e minoranza in consiglio provinciale per le iniziative da mettere in cantiere per festeggiare l’anno prossimo il sessantesimo anniversario della fine del secondo conflitto mondiale e la conclusione vittoriosa della guerra di liberazione, con il centrosinistra che aveva chiesto un nutrito programma di manifestazioni e il centrodestra che da quest’orecchio non ci sente molto ed ha accampato, almeno inizialmente, anche problemi di disponibilità finanziarie. Dunque ieri il comm. Giuseppe Crosara ha concluso così la sua orazione ufficiale: «...il 25 aprile del prossimo anno festeggeremo la fine del conflitto, la pace e le restituite libertà e democrazia alle nostre popolazioni, i reduci di quelle giornate, salvo qualche eccezione sono tutti ultraottantenni, intendiamo perciò celebrare l’avvenimento in modo particolare perchè un altro decennio non lo faremo di certo: anche se le autorità non trovassero i mezzi per tali cerimonie, con la collaborazione dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea abbiamo già organizzato vari incontri per illustrare gli avvenimenti di quei tempi». Comunque ieri a ricordare l’eccidio c’era più gente del solito. Dopo la messa, celebrata nella chiesa di Santa Caterina dal parroco don Gabriele Cattelan, s’è formato un corteo che ha puntato sul viale Dieci Martiri: in testa, dietro la banda musicale di Vicenza, a rappresentare il sindaco l’assessore comunale alle finanze Rosalinda da Favretto con tre vigili urbani in alta uniforme e con bandiera del Comune decorata con due medaglie d’oro al valor militare, quindi il comm. Crosara presidente della Federazione provinciale dell’associazione nazionale combattenti e reduci, Ivo Fava presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, autorità militari e civili, rappresentanze di associazioni combattentistiche con una ventina di gagliardetti. E in località Ponte dei Marmi, in fondo al viale intitolato ai dieci martiri, sono state deposte due corone di alloro ai piedi del monumento che ricorda quel tragico 11 novembre 1944, in cui i tedeschi uccisero per rappresaglia dieci padovani: due giorni prima, durante la notte, i partigiani vicentini avevano minato e fatto saltare all’arrivo del primo locomotore un tratto del binario ferroviario sopra il ponte sul Bacchiglione all’altezza del Cotorossi, a detta del comando tedesco era morto un soldato della Wehrmatch, era stata perciò decisa una punizione esemplare tramite decimazione, ma poichè al vescovo Zinato qualche settimana prima era stato promesso che non sarebbero più stati uccisi giovani vicentini, i tedeschi avevano ammazzato dieci padovani, partigiani o semplici renitenti alla leva, prelevati dal carcere patavino “Due palazzi”. Una strage efferata, che la città non ha dimenticato. Ha detto l’assessore Favretto: «...il ricordo di quei dieci ragazzi strappati alla vita, ingiustamente assassinati per rappresaglia, è ancora vivo in tutti noi, io come donna ricordo tutte le donne che come madri o direttamente impegnate nella guerra di liberazione hanno contribuito alla nascita del nostro vivere civile. Ed è inoltre con particolare orgoglio e coinvolgimento che ricordo la mamma di mio marito, la quale durante la Resistenza era capitano del comando divisione Vicenza ed è stata insignita della medaglia d’argento al valor militare». Quindi dopo l’orazione ufficiale del comm. Crosara, che ha citato gli eventi salienti del tragico quinquennio 1940-1945 nel Vicentino, ha chiuso la cerimonia il presidente dell’Anpi Ivo Fava, il quale ha citato un pensiero di Pietro Calamandrei sulla Costituzione italiana, affermando anche, con probabile riferimento a leggi approvate in parlamento, che «oggi essa non merita alcun cambiamento, ma va riaffermata, per il progresso civile e sociale».
Si ripete l’iniziativa che mira a consigliare ai vicentini scelte “differenziate” negli acquisti Spesa eco-logica, per ridurre i rifiuti Aim e Legambiente sono tornate ieri davanti ai supermercati di Natascha Baratto Eco-logica per diminuire l’impatto ambientale degli imballaggi. Dieci regole per una spesa consapevole e rispettosa dell’ambiente. “Scegli ecologico” è l’iniziativa di Aim, Legambiente e Ascom tenuta ieri nei supermercati Billa, in viale Crispi, via Firenze e viale della Pace. È nata per sensibilizzare i consumatori che, oltre a raccogliere l’immondizia in bidoni differenziati, dovrebbero anche ridurre la quantità di rifiuti che producono, visto che il riciclaggio non basta per salvare l’ambiente. È ciò che gli addetti dell’Aim e di Legambiente spiegavano anche ieri davanti ai supermercati: ad ogni persona che passava l’incaricato dava un volantino e «qualche consiglio utile per creare un ambiente migliore in cui vivere» , spiegava Gaetano Callegaro, (Legambiente, nella foto ) al Billa di viale della Pace. Ma ecco le dieci regole, per chi non ha avuto il suo volantino: acquistare la frutta e la verdura a peso, evitando di portare a casa le vaschette in polistirolo o altri materiali plastici; acquistare formaggi e salumi al banco; preferire le borse riutilizzabili; premiare le aziende che prevedono la ricarica dei loro prodotti ed acquistare yogurt in vasetti di vetro. Ancora: scegliere le confezioni di latte in vetro o policarbonato, meglio se a rendere; cercare vino e succhi di frutta in bottiglie di vetro; utilizzare con parsimonia prodotti usa e getta; comprare uova in confezioni di cartone anziché in plastica ed, infine, evitare le confezioni multiple che aumentano gli imballaggi.
Recoaro. Mozione della minoranza Contro l’antenna rimane il ricorso al Consiglio di Stato di Marco Scorzato La questione antenna continua a riempire l’agenda recoarese. Sul versante politico c’è da segnalare una mozione della lista di minoranza Alternativa Democratica e una riunione tra sindaco e capigruppo in consiglio comunale. Sul versante civico, l'organizzazione da parte del Comitato Griffani di una serata di informazione sull'elettrosmog, con relatori di fama nazionale ed internazionale. Con la propria mozione, Alternativa Democratica chiede all'assemblea di impegnare sindaco e giunta a ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che, l'estate scorsa, fu favorevole alla richiesta di installazione da parte dell'H3g dell'antenna Umts in contrà Griffani. «Non dobbiamo lasciar perdere alcuna strada per impedire l'installazione vicino alle scuole - si legge nella mozione -. Anche a Lonigo per un problema analogo il sindaco ha deciso si ricorrere al Consiglio di Stato». Sempre sul fronte politico la questione delle installazioni di telefonia mobile è stata oggetto di confronto tra il sindaco Franco Viero e i capigruppo consiliari. L’altra sera si sono riuniti per gettare uno sguardo al futuro: «È necessario pensare alle future richieste di installazioni - ha affermato Viero -, è opportuna una pianificazione». Il sindaco, davanti ad Antonella Tomasi, capogruppo di Insieme per Recoaro, Gastone Caffini di Alternativa Democratica e Giancarlo Gaspari della Lega Nord, ha proposto la costituzione di un’apposita commissione formata dal primo cittadino e dai capigruppo stessi, che affronti preventivamente la questione delle installazioni telefoniche. Sul fronte civico, l'impegno, anche economico, del Comitato Griffani ha consentito l'organizzazione per dopodomani, martedì, di un incontro di informazione sul tema "elettrosmog: un allarme giustificato". Dalle 21, al teatro comunale, interverranno due relatori di assoluta competenza: Angelo Levis, ordinario di mutagenesi ambientale all'università di Padova, membro della Commissione tossicologica nazionale e consulente dell'Oms; accanto a lui, il fisico Erasmo Venosi, componente della commissione tecnica Ambiente e territorio della Provincia. |