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15 DICEMBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
Tornato libero l'artigiano disertore.
Aveva detto no alla naja L’ultimo arrestato per renitenza alla leva è tornato libero. Il tribunale militare di Padova ha scarcerato l’artigiano edile Daniele D’Alba, 30 anni, che alcune settimane fa era finito in cella perché doveva scontare 16 mesi di reclusione per avere rifiutato la naja e per diserzione. È una vicenda che presenta taluni aspetti sconcertanti. I giudici, comunque, hanno accolto il ricorso dell’avvocato Paolo Mele senior, il quale ha insistito sul fatto che a partire dal primo gennaio non ci sarà più la circoscrizione obbligatoria e pertanto tenere in prigione un connazionale per quello che entro breve non sarà più un reato è un controsenso giuridico, prima ancora che storico visto quello che c’è dietro l’angolo. Certo, sotto il profilo formale la questione non faceva una grinza, visto che le condanne contro l’artigiano c’erano, alla fine però è prevalso il buonsenso. La vicenda aveva assunto caratteristiche del tutto particolari perché D’Alba, trasferitosi in Svizzera con la famiglia, all’inizio degli anni Novanta per tre anni non aveva risposto alla cartolina di leva venendo condannato a 8 mesi di reclusione. Quando era tornato in Italia, a distanza di anni, era stato accompagnato coattivamente in caserma dove era stato affidato in prova al servizio militare, ma dopo qualche tempo si era eclissato, facendo perdere le tracce. Nei suoi confronti così era scattata un’inchiesta per diserzione che si era conclusa con un’altra condanna a 8 mesi di reclusione, che al momento di fare il cumulo di pena si sono trasformati in sedici mesi di reclusione. Passata in giudicato anche questa seconda condanna i carabinieri sono andati a prelevarlo nella sua abitazione e lo hanno accompagnato dietro le sbarre. L’altra mattina a Padova l’avvocato Mele senior ha perorato la sua causa, sostenendo che la detenzione andava contro la volontà del popolo italiano, visto che il parlamento ha abolito la naja, con tutto quello che consegue sotto il profilo disciplinare.
Sono il 10% del personale e chiedono l’assunzione definitiva Oggi i precari Inpdap, Inps e Inail protestano davanti alla Prefettura
(c. r) Oggi davanti alla prefettura si terrà una manifestazione del personale dell’Inps-Inail e Inpdap. Si tratta di dipendenti assunti con contratto di formazione che lavorano a pieno titolo all’interno dei tre enti e che non hanno ancora ottenuto la trasformazione contrattuale a causa dei tagli decisi dalle varie leggi Finanziarie, che si sono susseguite in questi anni. La questione non è di poco conto, soprattutto, se si considera che la maggior parte di loro (rappresentano il 10 per cento dei lavoratori attualmente in servizio nei tre istituti) sono perfettamente inseriti e che il loro operato è diventato indispensabile anche alla luce di quella trasformazione informatica che c’è stata in questi anni. La maggior parte di loro, infatti, è laureata e si è inserita a pieno titolo, basti pensare che all’Inps i dipendenti assunti con contratto di formazione sono 24 e alcuni di loro reggono le fila di alcune sedi periferiche.
Creazzo. Stasera un incontro in parrocchia La Banca del Tempo cerca nuovi “azionisti” (g. p.) Questa sera, alle 20.30 presso le opere parrocchiali di Creazzo, si incontra il gruppo della Banca del Tempo. Sorto da alcuni mesi, il gruppo - si legge nel regolamento - “ha lo scopo di promuovere iniziative atte a favorire lo scambio di attività e servizi tra le persone, al fine di valorizzare i rapporti umani e solidali”. In pratica, chi aderisce alla Banca del Tempo mette a disposizione un po’ del proprio tempo, appunto, per una particolare prestazione: andare a fare la spesa, dipingere una stanza, fare compagnia, insegnare a curare i fiori, gli esempi possono essere molti. Nella sede della Banca (alla scuola media in via Manzoni, ogni sabato dalle 11 alle 12) domanda e offerta si incrociano, grazie all’elenco degli offerenti. L’interessato a una determinata prestazione contatta l’offerente, e - dopo lo scambio - lo “paga” con un assegno, sempre espresso in tempo. Questo dà diritto, a chi ha fatto la prestazione, di chiederne una a sua volta, anche a un altro socio. Per diventare soci basta offrire due ore al Fondo Ore della Banca. Il gruppo cerca nuovi aderenti: più gli “azionisti” sono numerosi, più c’è possibilità di trovare la prestazione di cui si ha bisogno. |