«In 19 occuparono il forno» «Non fu bloccato il servizio»
Como. I militanti di Greenpeace, fra cui dei vicentini, non bloccarono l’attività dell’inceneritore. È la testimonianza dell’ex direttore del forno di Como che due anni fa fu teatro di una clamorosa protesta da parte dell’associazione ambientalista per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento che secondo Greepeace era attribuibile all’inceneritore e che aveva provocato una concentrazione di piombo nel latte dieci volte superiore ai limiti fissati dall’Unione europea. Diciannove persone - fra cui i vicentini Pietro Dal Dosso e Lorenzo Dal Toso, la cui posizione è stata stralciata - sono finite nei guai per interruzione di pubblico servizio, ma in aula l’ex direttore ha precisato che il funzionamento venne ridotto, ma non bloccato, in seguito alla protesta del gruppo di cui facevano parte anche alcune persone che, in tuta bianca, scalarono la struttura comasca. Durante l’udienza un’imputata ha chiesto che vengano differenziate le posizioni dei militanti, perchè diverso fu il loro ruolo nell’occupazione simbolica del forno.
L’udienza è stata rinviata al prossimo 7 febbraio, quando è attesa la sentenza del gip, che potrebbe accogliere l’opposizione chiesta dai difensori di Greenpeace al decreto penale di condanna emesso dalla procura.