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16 SETTEMBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
Pagare l'affitto, famiglie in difficoltà. "Aiuti" regionali sempre più esigui.
Pagare l’affitto, famiglie in difficoltà "Aiuti" regionali sempre più esigui di Chiara Roverotto
Con un anno di ritardo, ma sono arrivati: la Regione Veneto, infatti, ha assegnato ai Comuni ad alta tensione abitativa (Arzignano, Bassano, Lonigo, Montecchio Maggiore, Noventa, Schio, Thiene, Valdagno e naturalmente Vicenza) la quota del fondo nazionale per il sostegno alla locazione.
Un cifra che, sulla carta, dovrebbe essere consistente, ma che in realtà - per il solito discorso legato agli scarsi finanziamenti, ai tagli e ad altri impegni finanziari - si riduce in media di un quarto. Solamente lo scorso anno la Regione doveva accantonare oltre due milioni e 641 mila euro, in realtà ne sono stati messi a disposizione poco più di 824 mila. A fronte, però, di una richiesta in netta e costante crescita. Basta considerare i dati relativi alla città: nel ’99 le domande presentate all’Ufficio casa del Comune furono 371, a distanza di quattro anni sono praticamente quadruplicate: nel 2003, infatti, sono state 1.201. Un’enormità a fronte di una disponibilità finanziaria regionale che dal 2000 al 2002 è cresciuta solo di poco meno di 200 mila euro.
Senza contare che a Vicenza ci sono oltre 900 domande per un alloggio di edilizia residenziale pubblica e che la questione casa rimane una delle più dibattute all’interno di una crisi economica e sociale che sta mettendo sul lastrico decine e decine di famiglie: non solo non riescono a far fronte al mercato privato - visti i i canoni di affitto sempre più elevati - ma non trovano risposta nemmeno a quello pubblico e quindi si allungano liste che hanno numeri sempre più preoccupanti.
« Questo non ci stancheremo mai di dirlo - sostiene Fulvio Rebesani segretario provinciale del Sunia - ma c’è anche un altro aspetto da sottolineare: i contributi che servivano per coprire le esigenze del 2003 sono arrivati con un anno di ritardo, ciò significa che le famiglie hanno dovuto fronteggiare l’affitto di dodici mesi con le loro finanze, sicuramente sempre più esigue. Senza contare che le somme disponibili sono irrisorie visti i livelli delle locazioni ».
Maddalene, dimezzato l’Erp Ora c’è anche un parcheggio (g. m. m.) Il progetto di realizzare alloggi popolari Erp nella frazione di Maddalene, in via Cereda, esce dal frigorifero, dove era stato confinato nel gennaio scorso sulla scorta delle proteste di opposizione, ma anche di esponenti della maggioranza, e residenti dell’area, che lamentavano la mancanza di spazi di aggregazione e il rischio di sovraccaricare un’area in cui sono già presenti alloggi popolari. Lo stop era stato deciso nel corso di un sopralluogo della commissione Territorio cui aveva preso parte anche l’assessore agli interventi sociali Davide Piazza. Dopo mesi di riflessione, ieri l’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina ha riportato in giusta la delibera, che dovrà essere esaminata dalla commissione e quindi dal consiglio comunale. Il nuovo piano, vagliato anche dagli Interventi sociali, prevede di dimezzare il numero degli alloggi e di creare una piazza-parcheggio. Secondo la vecchia bozza di variante, si prospettava la costruzione di due palazzine alte circa 7,5 metri, dove ricavare 18 alloggi popolari per dare una risposta alla grande richiesta di case che si registra in città. Nella nuova versione del piano c’è una sola palazzina per nove alloggi e un parcheggio alberato nella restante parte della superficie. Soddisfatto l’assessore Piazza: «A mio parere questa soluzione trova un equilibrio fra le esigenze dell’edilizia residenziale pubblica e le richieste dei residenti». «La circoscrizione 6 aveva votato all’unanimità un documento a favore del vecchio progetto - spiega il presidente Matteo Tosetto -. Non si può quindi che vedere positivamente anche questa nuova versione».
E l’Ater punta sui Peep e sull’abbassamento Ici «Solo così risparmiamo»
(c. r.) Che quello degli alloggi a Vicenza sia problema spinoso lo sa benissimo anche l’Ater: del resto sono le stesse organizzazioni sindacali a denunciare lungaggini ed altri disguidi. «Diciamo - sostiene il presidente Marco Tolettini - che ci sono iter burocratici che vanno a rilento o che forse, chi si occupa di edilizia residenziale pubblica dovrebbe avere corsie preferenziali nei vari assessorati, invece non è così... Senza contare i piani urbanistici degli ultimi 30 anni non che hanno certo facilitato, per scelte politiche, la creazione di alloggi popolari. Basta pensare a quanto accaduto a Laghetto nel Pp10: noi avevamo già i finanziamenti regionali pronti, ma non si è fatto nulla e ancora si discute con i comitati e si pensa ai ricorsi al Tar». Ma le proposte dell’Ater sono altre, come spiega il presidente. «Non possiamo non tener conto delle pressanti richieste che provengono da gran parte delle Amministrazioni comunali della provincia per far fronte al fabbisogno alloggiativo delle fasce più deboli e quindi intendiamo rimboccarci le maniche per cercare di dare qualche risposta in più».
In quest’ottica l’Ater intende lanciare una proposta concreta alle Amministrazioni vicentine in merito allo spinoso problema della tassazione Ici.
«La proposta - prosegue Tolettini - consiste nel chiedere, a partire dal prossimo esercizio 2005, l’applicazione dell’aliquota ridotta al 4 per mille di tutti gli alloggi di nostra proprietà nei singoli Comuni impegnandoci, in contropartita, a reimpiegare l’intero importo risparmiato per la manutenzione o la ristrutturazione degli alloggi già realizzati nel Comune».
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