Antenne, scoppia il caso del ripetitore targato Rai
Nel 2004 valori oltre i limiti di legge nella zona di Monte Berico.
di G. Marco Mancassola
Scoppia il caso del ripetitore Rai di Monte Berico. A scoperchiare il pentolone è un’interrogazione della Margherita, firmata dai consiglieri comunali Sandro Guaiti, Pierangelo Cangini e Claudio Veltroni. Nel mirino c’è l’antenna di proprietà della Rai che svetta sul poggio fra Monte Berico e la zona di Gogna. La vicenda inizia a dipanarsi un anno fa, alla fine del 2004, quando l’Arpav ha compiuto una serie di rilevazioni in via Cialdini e in via Casarsa. L’intervento di Guaiti e soci si inserisce nella scia delle tante preoccupazioni manifestate in questi anni dai cittadini per installazioni di antenne per la telefonia mobile che spesso incutono timori per la vicinanza o le dimensioni.
Raramente dalle rilevazioni dell’Arpav sono emersi valori fuori norma. Questo sarebbe un caso diverso, secondo i consiglieri, che scrivono: «Alcuni residenti di via Cialdini segnalano l’installazione di un’antenna di radiofrequenza di proprietà della società Rai che sembrerebbe superare i limiti di emissione dei campi magnetici ed elettromagnetici. Sembrerebbe che l’Arpav abbia da tempo trasmesso agli uffici comunali i dati della rilevazione e avvisato la ditta proprietaria dell’impianto perché metta in atto un piano di risanamento per il rientro dei valori di cautela».
In Comune chiariscono i ruoli: l’Arpav fa le rilevazioni, ma l’ente competente è la Regione. Provvedimenti di diffida o sanzioni, non spettano quindi al Comune. Guaiti, tuttavia, ricorda che il sindaco è l’autorità sanitaria e il Comune ha il compito di informare e avvisare i cittadini. «Ma questo - sottolinea il consigliere - non è avvenuto. Il principio di precauzione al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione per tutelare la salute pubblica e l’ambiente è un problema che coinvolge tutti. Anche perché i cittadini, sempre più, esprimono forti timori per gli effetti nocivi per la salute derivanti dall’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche».
In base ai sopralluoghi che l’Arpav ha compiuto nella seconda parte del 2004, le misure avrebbero stabilito che «in più posizioni erano stati superati all’interno e all’esterno di alcune abitazioni i valori di attenzione».
Dopo ripetuti sopralluoghi, è stata effettuata addirittura una visita in contraddittorio, con la collaborazione tecnica del ministero delle Comunicazioni per individuare i contributi di ogni singola emittente in una zona in cui si trova più di un impianto.
I parametri tenuti in considerazione sono quelli contenuti nel Decreto della presidenza del consiglio dei ministri dell’8 luglio 2003, che «stabilisce per la popolazione i limiti di esposizione massimi non superabili di campo elettrico, campo magnetico e di densità di potenza». Ebbene, come si legge nella nota firmata dalla dott. Laura Maria Belleri, dirigente vicentina dell’agenzia regionale per l’ambiente, «dal confronto delle intensità di campo elettrico misurate in località Monte Berico» con i limiti imposti dalla normativa «si deduce che sono superati i valori di attenzione». In particolare, viene segnalata «l’emittente Radio Rai onde medie». Quindi, l’emittente è stata «invitata a comunicare tempestivamente l’avvenuto risanamento».
Il tempo assegnato per rientrare nei valori di cautela è di 180 giorni, a partire da gennaio 2005. Una volta ricevuta risposta, infatti, l’Arpav dovrebbe tornare sul campo per effettuare le contromisurazioni e stabilire l’effettivo rientro nei limiti.
E tuttavia, dopo che sono trascorsi ben più di sei mesi, nella sede dell’Arpav dalla Rai non è ancora pervenuta la comunicazione di avvenuto risanamento: che potrebbe essere stato compiuto, ma a quanto risulta negli uffici di via Spalato non è ancora stato reso noto.
Alloggi pubblici, ossigeno con i 36 nuovi “acquisti”
di Marita Dalla Via
Trentasei nuove abitazioni a Thiene per dare risposte alle famiglie in cerca di alloggi a prezzi "popolari". Non si tratta infatti di appartamenti che finiranno sul mercato immobiliare e non saranno a disposizione di tutti. Rientrano invece nel piano di investimenti destinati all’edilizia popolare. I lavori che porteranno alla realizzazione del nuovo complesso edilizio sono al nastro di partenza. Una risposta molto attesa poichè le liste di persone che chiedono un’abitazione sono sempre più lunghe e in aumento rispetto al passato.
Nell’area comunale dell’ex macello in via S. Ilario sorgeranno trentasei nuovi alloggi destinati a coloro che hanno particolare bisogno e necessitano di un contributo da parte del comune per avere una abitazione. L’Ater, azienda territoriale di edilizia residenziale di Vicenza, già qualche anno fa aveva acquistato dal comune di Thiene l’area dove una volta c’era il macello, con l’esplicito impegno di realizzare degli alloggi di edilizia popolare e nei giorni scorsi è stato aggiudicato l’appalto dei lavori.
La ditta che ha vinto la gara, l’impresa "Andreola costruzioni generali" di Loria in provincia di Treviso, inizierà i lavori entro il mese di febbraio. L’importo a base d’asta era di due milioni e 190 mila euro; la società di Treviso ha vinto effettuando un ribasso del 10% rispetto al preventivo iniziale.
Appena saranno terminati i mesi più rigidi dell’inverno, dunque, il cantiere si insedierà nella zona a ridosso di via S. Giovanni Bosco e si darà avvio ai lavori che dureranno per 600 giorni. Verranno realizzati tre fabbricati che conterranno i 36 alloggi, comprensivi di impianti termo-idraulici e sanitari, l’allacciamento del metano e l’installazione degli ascensori.
Saranno costruiti appartamenti di diverse metrature, che potranno essere destinati sia alle persone che vivono da sole, o alle coppie, sia alle famiglie più numerose. Nel progetto sono previsti infatti alloggi con una camera, con due e con tre, in modo tale da rispondere alle diverse esigenze di coloro che ne faranno richiesta.
«E’ infatti un intervento molto importante per la città di Thiene -vuole ribadire anche l’assessore ai servizi sociali Massimo Zerbo-, anche se non potrà risolvere tutte le richieste che arrivano agli uffici comunali. Comunque questa è una buona risposta ad un problema che è sempre più sentito».
Sono infatti ogni anno ben 200 le domande che arrivano agli assistenti sociali del comune di Thiene che chiedono un alloggio comunale, e nel 2005 le domande sono aumentate del 30% rispetto all’anno scorso. Si tratta soprattutto di persone che perdono il lavoro e non ce la fanno da sole a pagare l’affitto e tutte le spese per mantenere una casa. Per il 60% sono italiani, e c’è anche qualche anziano, magari vedovo, che non riesce a mantenersi con la sola pensione.
Per queste nuove opportunità abitative, che saranno pronte entro la fine del 2007, sarà predisposto dai servizi sociali del comune un apposito bando, che come di consuetudine uscirà verso il mese di settembre, per stilare delle nuove graduatorie proprio per capire meglio le diverse esigenze e priorità di chi ha diritto a questa agevolazione.
In attesa di un regolamento “dimezzate” le antenne dei cellulari Tim e Omnitel
(e. mar.) Per ora le dieci antenne che Tim e Vodafone volevano installare a Montecchio si sono ridotte a cinque, ma su quest'ultime, amministrazione e compagnie telefoniche si siederanno ad un tavolo per definire la dislocazione, mediando con il comune le prossime soluzione dopo che il sindaco Maurizio Scalabrin ha disposto un blocco moratorio (ai privati) su nuove installazioni di antenne e ripetitori nella zona di Montecchio.
Sotto il profilo normativo, l'assessore all'ambiente Massimo Meggiolaro e il sindaco fanno sapere «che si sta redigendo un regolamento comunale per definire dove possono essere inserite le antenne, cercando una soluzione per salvaguardare i centri urbani».
«Vanno valutati tutti gli obblighi di legge da rispettare - commenta Meggiolaro - in quanto il decreto legge del 2003 non tratta la materia in modo completo. Per questo l'idea finale è quella di stilare un regolamento che permetta di installare le antenne solo nelle proprietà pubbliche e secondariamente in proprietà private di tipo non residenziale, escludendo in qualsiasi caso luoghi troppo vicini alla presenza di bambini ed anziani, come asili, scuole, parchi».
Nel frattempo stanno proseguendo i lavori per la dislocazione di due ripetitori in zona Melaro e all'interno della ditta Fiamm.
«Su queste due installazioni - spiega l'assessore Meggiolaro - frutto di un accordo tra privati, abbiamo ottenuto dall'Arpav l'assicurazione che ci saranno costanti monitoraggi dei campi elettromagnetici e di volta in volta, renderemo pubblici i dati».
Stasera intanto si svolgerà alla sala parrocchiale San Paolo di Alte Ceccato, alle 20,30, organizzata dall’assessorato all’ambiente del comune di Montecchio, un’assemblea pubblica sulla qualità dell’aria, alla luce delle recenti soluzioni trovate per gli ordori delle discariche di Zermeghedo e Tezze di Arzignano.
Sarà l’occasione per fare il punto sui progressi ottenuti in questi ultimi anni nel campo della salubrità ambientale.