19 DICEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

Arriva la “Carta giovani” piena di sconti anti-crisi
Antrace, mittente individuato

Arriva la “Carta giovani” piena di sconti anti-crisi
La speciale tessera è riservata ai ragazzi da 14 a 29 anni Previste agevolazioni medie fra il 10 e il 15% in libreria multisale, musei, teatri, palestre, su abiti, hi-fi e telefonia

di Gian Marco Mancassola

A sorpresa, sotto l’albero balugina il primo lampo della “Carta giovani”, la tesserina chiesta con insistenza e un pizzico di polemica dalle associazioni studentesche. La Provincia ha già approvato la delibera, mentre la Giunta comunale potrebbe mandare agli atti la sua forse già mercoledì. E forse già dai primi mesi del nuovo anno, secondo le previsioni, potrebbero essere avviate la promozione e distribuzione. Un piccolo colpo di scena dopo tante richieste, tanti rinvii e qualche protesta. L’input era arrivato oltre un anno fa dall’Unione degli studenti e dalla Consulta studentesca - spiega l’assessore comunale ai giovani Arrigo Abalti. La speranza - fa eco il collega di palazzo Nievo Leone Battilotti - era di lanciare la sperimentazione con l’inizio dell’anno scolastico, ma problemi burocratici hanno ritardato il debutto dell'operazione che ha già incassato ampio successo in altre città. Oggetto del desiderio, che si stava per trasformare in mela della discordia, era quella sorta di tessera personale esibendo la quale si possono di regola ottenere sconti sul servizio trasporti, sull'acquisto di libri, cd oltre a ingressi ridotti a cinema e teatri. A sbloccare la situazione in Comune e Provincia è stato un cambio di rotta deciso negli ultimi mesi: invece di farsi in casa una Carta giovani in salsa berica, si è deciso di battere la pista dell’adesione a un circuito già collaudato a livello nazionale ed europeo. Di qui la proposta di entrare a far parte dell’associazione Carta giovani europea, il cui sito Internet è consultabile all’indirizzo www.cartagiovani.it dove è possibile navigare alla ricerca delle agevolazioni, degli sconti e delle opportunità offerte. La tessera è rivolta non solo agli studenti delle scuole superiori, ma anche agli universitari: giovani, in altre parole, che frequentano il Vicentino per motivi di studio, lavoro o residenza e hanno un’età compresa fra i 14 e i 29 anni. In base al preventivo presentato dall’associazione, Comune e Provincia acquisteranno 2.500 tessere ciascuno che porteranno visibili il logo “Eyca” per il riconoscimento all’estero e i due stemmi di Comune e Provincia, che coordineranno l’iniziativa. Inoltre verranno acquistate 2.700 guide informative, per un costo di 8 mila euro per ente, cui si aggiungono altri 2 mila euro per la campagna informativa. Non ancora fissato il costo per gli utenti, ma dovrebbe essere di circa un euro. Lanciata la sperimentazione, Comune e Provincia si muoveranno in due direzioni: promuoveranno infatti una collaborazione con i Comuni berici in cui sono attive scuole superiori e con altri Comuni interessati, sia per la distribuzione delle tessere attraverso gli sportelli degli Informagiovani, sia per gli accordi che potranno nascere con gli esercizi commerciali. Il vantaggio dell’adesione al circuito internazionale - analizzano Abalti e Battilotti - sarebbe molteplice. In primo luogo, consente di appoggiarsi a una rete già consolidata, aiutando i promotori ad avviare la campagna immediatamente; in attesa, poi, delle future convenzioni con esercizi commerciali e servizi presenti nei Comuni, è possibile per i titolari delle tessere sfruttare sin da subito gli sconti e le agevolazioni già attivate dagli aderenti al servizio: non solo in città e provincia, ma anche nel resto dello Stivale e nell’Unione europea. È il caso delle multisale della Warner dal lunedì al venerdì feriali - cita ad esempio Abalti, invitando a consultare l’elenco riportato sul sito internet, dove si trovano decine di punti vendita in diversi settori, molti dei quali sono catene o negozi in franchising presenti anche in provincia o nel Veneto: dall’abbigliamento (come Sergio Tacchini) alle autofficine, dalle banche e assicurazioni ai materiali informatici, dall’hi-fi all’estetica e benessere, dagli ottici alle librerie (come Mondadori), dalle scuole di lingua alle palestre (come FitnessFirst), dalla telefonia (Tele2) ai trasporti, come Trenitalia e Cts. Gli sconti variano mediamente fra il 10 e il 15 o 20 per cento, a seconda del tipo di prodotto o servizio. Lunga la lista anche dei musei convenzionati e dei teatri, a partire dall’Arena. Appare difficile, per il momento, pensare a organizzare agevolazioni per il trasporto pubblico locale (Aim e Ftv), se non per specifiche manifestazioni. Ora il compito di Comune e Provincia sarà quello di potenziare il numero degli accordi a livello locale, ampliando una gamma di sconti per una fascia di popolazione, gli studenti, che potrebbero avere un aiuto a superare le sabbie mobili della crisi e del caro-euro


L’indagine
Antrace, mittente individuato
Un triestino aveva spedito una lettera alla Dal Lago dal carcere di Padova

di Diego Neri

Il mittente della lettera che provocò il panico negli uffici della Provincia ora ha un nome. La Digos ha denunciato Gerardo Deganutti, 48 anni, di Trieste, per procurato allarme. L’aspetto inquietante della vicenda è che l’uomo - già noto per episodi simili in varie province del Nordest - spedì la busta minatoria con polverina bianca che pareva antrace mentre era in carcere, con la censura della posta. Gli investigatori della questura sono giunti a lui nei giorni scorsi, e lo hanno segnalato in procura. Verso le 13 del 25 novembre scorso, in segreteria di contrà Gazzolle l’impiegata Loredana Berlato aprì una busta con mittente il misterioso acronimo “Pot - Prima organizzazione triestina” - indirizzata alla presidente Manuela Dal Lago, che ne conteneva un’altra per il presidente del consiglio regionale Enrico Cavaliere. Dentro c’era la fotocopia di un articolo di giornale che parlava della vicenda di una bambina trevigiana traumatizzata da un filmato sui lager fatto vedere a scuola, condito con la scritta “Antrace ricino carbonchio camera a gas per tutti i designati ci si limita a quanti descritti”. E ancora un altro foglio con le foto di Dal Lago, Galan con il ministro Lunardi, Diego Bottacin (segretario regionale della Margherita) e il candidato per il centrosinistra Massimo Carraro. Accanto ad ogni viso, una frase offensiva o minatoria, in piena par condicio partitica. Tutto l’insieme era avvolto da polverina bianca, che fece scattare l’allarme antrace con intervento dei vigili del fuoco, che sigillarono tutto, e della polizia. I successivi esami dell’istituto zooprofilattico di Legnaro stabilirono che la polvere non era pericolosa, e che era composta in gran parte di calce. I detective guidati dal capo di gabinetto David De Leo si scervellarono per capire il senso di quelle farneticazioni, e inviarono richieste di informazioni in merito a tutte le questure del Nordest. Uno spunto decisivo arrivò da Padova, città dalla quale la lettera era stata spedita. Nell’ottobre 2003 l’ormai ex assessore Maurizio Saia aprì in Comune una busta indirizzata all’onorevole di An Filippo Ascierto, da cui uscì della polvere bianca. Il mittente? Gerardo Deganutti. La polizia padovana ha inoltrato a quella vicentina la documentazione. Il confronto calligrafico e altri accertamenti tecnici hanno portato i poliziotti ad indicare in Deganutti il responsabile della spedizione a rischio a palazzo Nievo. Il triestino, infatti, che è in carcere con pena fino al 2007 per lesioni e violenza, era già finito nei guai negli anni Ottanta per una serie di lettere minatorie (la presunta antrace non si usava per questi scopi, vent’anni fa) spedite a politici ed enti di Trieste, e sempre con la firma “Pot”. Altre lettere sono state spedite a Padova con la stessa sigla nelle scorse settimane, per non dire di una serie di missive scritte ai giornali padovani a firma di Deganutti per commentare episodi di attualità, e la calligrafia è la stessa. Restano due aspetti da chiarire: perché il triestino ce l’abbia con i politici («Dal Lago da seviziare e torturare», «Galan da eliminare» sono gli auspici più gentili), e soprattutto come abbia potuto spedire le lettere visto che è in carcere al Due Palazzi di Padova con la censura della posta, che dovrebbe essere controllata prima di spedirla. Un errore dei secondini?