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20 SETTEMBRE 2005 dal Giornale di Vicenza
L’assessore Piazza punta a riformare il settore. Amcps
protesta Dopo le dure polemiche sugli appalti, c’è un altro scontro Il “piano casa” ipotizza la creazione di un’agenzia ad hoc di G. Marco Mancassola Il Comune vara “Abitare”, il nuovo piano generale per fronteggiare l’emergenza casa nel capoluogo, ma non pensa soltanto a procurare alloggi a chi ne ha bisogno. Una delle novità del documento approvato su proposta dell’assessorato agli Interventi sociali di Davide Piazza è contenuto in poche righe che rischiano di rivoluzionare in prospettiva futura la gestione dei servizi abitativi. A pagina 28, infatti, si prevede l’ipotesi di redigere uno studio di fattibilità per la costruzione di un’azienda per la gestione dei servizi abitativi. La prospettiva ha già creato le prime frizioni con Amcps, l’azienda municipale cui è affidato l’intero patrimonio immobiliare del Comune. Come si legge nel sito internet di Amcps, «sono 1.519 (dati bilancio 2003) gli appartamenti di cui l’azienda si occupa sia dal punto di vista strutturale, con interventi di ordinaria e straordinaria amministrazione (controllo dello stato degli edifici e programmazione dei lavori), ma anche curando i rapporti con gli affittuari (determinazione dei canoni di locazione e la loro riscossione)». Inoltre, vale la pena ricordare che l’azienda nacque nel 1907 con il nome di Aspc (Azienda speciale case popolari) e la stessa sigla Amcps, che oggi sta per “azienda municipale conservazione patrimonio e servizi”, all’inizio stava per “azienda municipalizzata case popolari e servizi”. Una storia lunga, che però appare giunta quantomeno a un giro di boa. Nei giorni in cui l’azienda di S. Agostino è al centro di una pesante polemica politica per la gestione degli appalti, l’assessore Piazza ha fatto chiaramente capire che bisogna voltar pagina: da un lato punta a ridefinire la convenzione che regola la gestione dei servizi abitativi, come già avvenuto per i servizi cimiteriali (altro settore che ha visto esplodere pesanti polemiche); dall’altro si punta a studiare la possibilità di creare un'agenzia che prenda in mano la gestione dei servizi abitativi, o addirittura di appoggiarsi all’Ater. Una prospettiva che l’Amcps non gradirebbe, come risulta da una lettera inviata in municipio dal presidente Natale Grolla: «L’obiettivo è di accorpare funzioni in capo all’assessorato e ai vari enti gestori per rendere più efficiente la macchina amministrativa e operare come impresa - si legge nella strenua difesa dell’operatività aziendale -. L’Amcps ha saputo dimostrare, con la massima disponibilità, flessibilità e professionalità indubbie capacità in materia abitativa, con la redazione e attuazione di importanti interventi di ristrutturazione e restauro di immobili residenziali e nella conduzione dei 1.500 appartamenti affidati. L’Amcps è in grado di assumere anche altre funzioni amministrative per conto del Comune e di garantire gli stessi risultati positivi raggiunti nel campo abitativo. Costituire una nuova azienda per la gestione di servizi similari non sembra razionale. Una nuova azienda avrebbe comunque una propria autonomia organizzativa e gestionale, dovrebbe avere una propria sede, un proprio Cda, un presidente e del personale dipendente, al pari di Amcps». In altri termini, anziché creare un nuovo soggetto, Grolla suggerisce piuttosto la cessione di un ramo d’azienda dal Comune all’Amcps, attribuendole anche le funzioni amministrative. Di diverso avviso, però, era e rimane l’assessore Piazza, che sembra intenzionato a proseguire per la sua strada. Nonostante le osservazioni pervenute da S. Agostino ad agosto, infatti, il piano adottato dalla giunta comunale a metà settembre continua a lasciare aperta la porta verso lo studio di fattibilità. «Vogliamo verificare se la gestione di alcuni servizi, come l’introito degli affitti, è al passo con i tempi e necessita di essere adeguato, se i controlli sono puntuali o se serve un nuovo sistema di verifiche, se il bilancio dei costi e dei benefici è migliorabile, se la gestione delle case sfitte può essere potenziata - afferma Piazza -. Sono tutti aspetti che vanno esaminati con la massima cura, per capire cosa conviene fare. Si può pensare di creare un’azienda, oppure servirsi di chi già lavora con le case come l’Ater. È indubbio che Amcps sa fare il suo lavoro, ma d’altro canto avevo già anticipato l’intenzione di rivedere la convenzione sul patrimonio edilizio. Il “piano casa” è un capitolo di questa amministrazione assolutamente innovativo: serve la collaborazione di tutti e bisogna valutare tutti gli aspetti».
Serramenti per 180 mila euro sollecitati ad Amcps dall’assessore all’Istruzione I vetri “consigliati” da Abalti all’attenzione della Procura In una lettera l’ordine pervenuto a luglio alle municipalizzate di Ivano Tolettini Gli spifferi potrebbero annunciare maltempo. Ma di tipo giudiziario. La raccomandazione del vetro Velthec per la sostituzione delle finestre in due scuole cittadine, per una fornitura di 180 mila euro, da parte dell’assessore all’istruzione Arrigo Abalti rivolta al direttore della municipalizzata Amcps Gianfranco Ledda, diventa materiale scottante. Formalmente non è stata aperta ancora un’indagine da parte della procura della Repubblica, ma si è appreso che la vicenda raccontata dal nostro Giornale nell’edizione di domenica è all’attenzione della polizia giudiziaria. Come tutte le notizie di giornale che contengono potenziali aspetti investigativi, l’articolo in cui si racconta che Abalti l’11 luglio di quest’anno, in vista della riapertura delle scuole, ha caldeggiato a Ledda quale tipo di vetri bisognasse acquistare per la «fornitura e posa dei nuovi serramenti alla scuola elementare “Rodari” e alla scuola materna di via Turra», ha suscitato l’attenzione degli inquirenti per l’inusualità dell’invito. «Da una ricerca di mercato - recita la nota dell’assessore - è emerso che esiste un vetro, il “Velthec Rp”, che soddisfa le esigenze di sicurezza e miglioramento di vivibilità dei locali che questo assessorato si è posto come obiettivo da raggiungere. È questione da affrontare con la massima sollecitudine per dimostrare anche in questa occasione le capacità operative di Amcps». La questione finestre, com’è intuibile, ha provocato reazioni di vario tipo non solo negli ambienti politici, perché leggere nero su bianco che un assessore indica a una società comunale, dunque pubblica, di acquistare non già delle finestre con determinate caratteristiche tecniche, ma proprio quelle di una ditta specifica fino a una somma massima di 180 mila euro, non capita tutti i giorni. Anche perché, come è stato sottolineato da più parti, l’abile e simpatico Abalti non avrebbe specifiche competenze nel settore delle finestre e dintorni. Considerando poi le modalità con le quali gli enti pubblici fanno gli acquisti, attraverso cioè gare o trattative, ha inevitabilmente sollevato la curiosità degli investigatori la raccomandazione dal contenuto potenzialmente privatistico contenuta in quella che è stata definita una lettera-dépliant a favore della ditta che produce “Velthec Rp”. L’azienda in questione, per la cronaca, è la padovana Finvetro srl di Monselice. È società leader nel settore che, come recita lo spot aziendale, dal 1985 si è affermata proprio con “Velthec”, «una vetrocamera con inserita all’interno una tenda veneziana, azionata esternamente da un dispositivo magnetico posto sul pannello». Per quale motivo l’assessore Abalti abbia raccomandato proprio questa finestra, al di là delle indubbie qualità, non è dato sapere. È noto che gli ordinativi nel settore devono seguire ben note procedure inserite nella contabilità degli enti pubblici. Di certo, il “consiglio per gli acquisti” partito dall’assessorato e arrivato nella stanza delle decisioni di Amcps era teso alla sostituzione delle finestre “a ghigliottina”, considerate non più idonee. In alcuni ambienti si racconta che, di fronte alle iniziali preferenze tecniche espresse a voce dall’assessore per “Velthec Rp”, sia stata la direzione di Amcps a chiedergli di scriverle in una lettera a futura memoria. Che ci fosse stato un chiaro distinguo tra assessorato e municipalizzata, del resto, lo si ricava dai verbali del Consiglio d’amministrazione e da come è formulata la lettera. Nel penultimo capoverso della missiva, infatti, Abalti incalza il direttore generale in maniera perentoria: «La invito quindi ad affrontare con la massima sollecitudine la questione». Per chi conosce il linguaggio della burocrazia è a tutti gli effetti un ordine, soltanto attenuato dallo zuccherino successivo, in chiave retorica, quando l’assessoere sottolinea per «dimostrare anche in questa occasione, le capacità operative che l’Amcps ha sempre dimostrato per il raggiungimento degli indirizzi posti da questa amministrazione». Da ieri mattina, dunque, la vetrocamera “Veltotech Rp” della Finvetro oltre ad essersi fatta una discreta pubblicità, è nel mirino degli inquirenti. Gli accertamenti per ora sono generici - non si parla di un’inchiesta - per valutare se tutto si è svolto rispettando le regole e l’assessore all’Istruzione Abalti ha rivolto un semplice invito-ordine da 180 mila euro a Ledda per sostituire le finestre in due scuole di via Turra in virtù di una recente passione per i serramenti.
«Non era un ordine, ma richiesta urgente»
In relazione all'articolo pubblicato domenica scorsa
vorrei precisare quanto segue:
1. Gli interventi afferenti la sicurezza nelle scuole
sono una priorità assoluta di questa Amministrazione
che già nel 2004 ha approvato un Piano Pluriennale
2004/2008 di interventi di manutenzione straordinaria
nelle scuole e plessi socio-educativi di competenza.
Il Piano viene annualmente ripreso ed adattato sulla
base delle disponibilità finanziarie annue e delle
priorità sopraggiunte.
2. Per il 2005, sulla base della disponibilità di
Bilancio (mutuo per circa 1,3 milioni di euro) le
priorità sono state date ad interventi negli asili
nido e nelle scuole dell'infanzia. Pochi invece,
rispetto alle molte esigenze, gli interventi previsti
nelle scuole dell'obbligo, non perché manchino le
necessità, ma perché scarse sono le risorse per farvi
fronte. Tra questi, viste le segnalazioni più volte
effettuate dai genitori e dai competenti organismi
scolastici, è stata inserita anche la sostituzione dei
serramenti in alcune scuole. Gli interventi per la
sostituzione dei cosiddetti vetri "a ghigliottina" o
comunque di serramenti e vetri ormai obsoleti riguarda
vari plessi e sicuramente si tratta di un problema che
deve essere risolto nel tempo per garantire non solo
maggiore sicurezza per gli utenti, ma anche possibili
vantaggi per la stessa Amministrazione.
3. In occasione della formulazione del Piano dei
lavori estivi 2005 e quindi dei numerosi incontri di
lavoro intercorsi anche con AMCPS per l'individuazione
delle priorità, è stata consegnata alla stessa per
valutazione, la proposta di una tipologia di vetro che
risolvesse sia i problemi di sicurezza che quello
annoso delle veneziane.
4. Dopo una serie di incontri, sopralluoghi e dopo
aver acquisito il riscontro positivo della proposta
dalla stessa AMCPS - senza entrare nel merito di
quelle che sono le procedure per l'assegnazione dei
lavori che non competono alla mia persona - è stato
proposto, viste le molteplici richieste e le urgenze
in tal senso - il plesso di via Turra quale edificio
sul quale intervenire - con la caratteristica di
sperimentazione - nell'anno 2005. L'intervento, a
pieno titolo, è stato così inserito nel
Piano-programma di manutenzione straordinaria degli
edifici scolastici 2005, predisposto nel mese di
luglio, e conclude, come detto, un lavoro collegiale
che ha visto, oltre alla partecipazione dell'Azienda,
anche quella del Settore Manutenzioni del Comune.
5. La lettera cui fa riferimento l'articolo non era
intesa come "ordine dato all'Azienda" di eseguire i
lavori in via Turra, ma invece come "richiesta urgente
all'Azienda - fatta ricordando le specificità della
proposta relativa alla sostituzione delle finestre con
vetro camera - di partire per tempo con i lavori onde
consentirne la loro ultimazione prima dell'inizio del
nuovo anno scolastico. Nella sostanza di anticipare
gli interventi rispetto al Piano che successivamente
sarebbe stato approvato dall'Amministrazione Comunale.
6. Rammento che per i noti limiti di intervento
diretto dell'AMCPS, la stessa ha dovuto curare su mia
sollecitazione una procedura d'urgenza per
l'assegnazione della fornitura e dei lavori in appalto
al fine di completarli entro l'inizio dell'anno
scolastico.
7. Nessuna competenza specifica, quindi, del
sottoscritto in tema di infissi o vetro camere, ma
normale corrispondenza tra amministratore con delega
ai lavori nelle scuole e l'AMCPS incaricata
nell'ambito di un Piano prestabilito e concordato,
fatte salve le specifiche competenze in materia.
8. Le richieste del mondo della scuola sono quelle di
dare, soprattutto, maggiore sicurezza agli utenti. Il
cittadino paga appunto per questo e tanto meglio se si
riesce nel rispetto delle regole ad ottenere risultati
positivi. Rammento che essendo questi serramenti
garantiti per dieci anni si risparmieranno costi di
manutenzione e di pulizia di tende veneziane. Altro
importante aspetto da non dimenticare, il risparmio
derivante da un migliore isolamento termico
dell'edificio.
Rimango a disposizione per ogni utile e sereno
confronto sui temi che coinvolgono il mio Assessorato.
Movimentata assemblea delle rsu a Schio Ex Lanerossi, i sindacati andranno in piazza In arrivo i “big” del tessile (m. sar.) Giovedì in piazza per manifestare concretamente a favore dei lavoratori dell’ex Lanerossi. Animata assemblea ieri a Schio, dopo che in mattinata le rsu e le organizzazioni sindacali si erano incontrate con i rappresentanti della Marzotto nella sede di Vicenza dell’Associazione Industriali. Si è trattato di un incontro di routine previsto in fase di avvio della procedura di mobilità, partita proprio ieri. Al di là della provocazione dei sindacati, che hanno chiesto alla Marzotto di ritirarla, ricevendo in risposta che permane la ferma volontà a proseguire nella decisione di lasciare a casa 125 lavoratori degli stabilimenti scledensi, nulla di nuovo è emerso. Diverso il discorso per la successiva assemblea di fabbrica, proseguita nel pomeriggio e dalla quale è emersa l’ipotesi di una grande manifestazione pubblica, da fissare per giovedì quando in città arriveranno Sergio Spiller della Cisl, Teresa Bellanova della Cgil e Pasquale Rossetti della Uil, i segretari nazionali confederali del tessile. In mattinata i tre si confronteranno con le rsu e le maestranze. «Vorremmo approfittare della loro presenza per sensibilizzare la cittadinanza - spiega Mario Siviero della Cisl -. La solidarietà che stiamo raccogliendo a tutti i livelli è opportuna ma avvertiamo la necessità di coinvolgere maggiormente la popolazione». In giornata potrebbe essere formalizzata la richiesta di occupazione di uno spazio adeguato in centro storico. Difficilmente la scelta cadrà su piazza Statuto, abituale collocazione logistica per le manifestazioni sindacali ma attualmente oggetto di lavori di sistemazione della pavimentazione. Intanto il presidio davanti all’ex Lanerossi continua ma senza blocchi ai carichi di merci. Resterà simbolico per garantire il lavoro alla cinquantina di dipendenti richiamati momentaneamente dall’azienda ma potrebbe tornare ed essere più rigido qualora, dalle assemblee programmate in questi giorni, venissero decise azioni di lotta. In tal senso c’è da registrare il volantinaggio effettuato in questi giorni dai Giovani Comunisti fuori dagli istituti superiori scledensi, con l’invito esplicito agli studenti di scendere in piazza a fianco dei lavoratori e di sostenere qualsiasi forma di rivendicazione dovesse essere decisa, a partire da un possibile sciopero generale di tutte le categorie auspicato da Rifondazione Comunista in segno di solidarietà agli operai in mobilità. |