Base Usa, spunta l’ipotesi Ipab
Fra S. Pietro Intrigogna
e il casello di Vicenza Est
(g. m. m.) «Di fronte a una contrarietà così forte da parte della popolazione che vive nella zona del “Dal Molin”, perché non pensare ad altre ipotesi per la nuova base Usa, come i terreni dell’Ipab a Vicenza est?». La proposta è targata Forza Italia, elaborata in questi giorni da Maurizio Borra, presidente della neonata commissione Territorio, costituita dal partito per affrontare il dibattito sui temi dell’urbanistica.
Borra si è già confrontato con il presidente dell’Ipab, Gerardo Meridio, anch’egli di Forza Italia. I due precisano che si tratta di un’ipotesi di studio per ampliare il dibattito. Non c’è alcuna decisione ufficiale da parte del consiglio di amministrazione dell’ente assistenziale, né ci sono carte bollate che circolano. Tuttavia, la proposta si infila nel solco tracciato per primo da Mauro Fabris, deputato vicentino dell’Udeur, che sta seguendo passo passo l’evolversi del caso “Dal Molin” e che per primo aveva cercato di stanare i promotori del progetto: «Se è vero che la pista non serve alla caserma, perché non costruirla altrove, ad esempio a Vicenza est?».
Senza entrare nel dettaglio della proposta, anche il sindaco Enrico Hüllweck, nell’ultima lettera inviata al ministro della Difesa Arturo Parisi, aveva rivolto un quesito simile, chiedendo se c’è solo la soluzione “Dal Molin” o se il tipo di insediamento progettato può essere collocato altrove.
Nasce in questo quadro l’ipotesi dei terreni di S. Pietro Intrigogna, avanzata da un partito che si è già pronunciato con alcuni esponenti autorevoli a favore della nuova base. Come spiegano Borra e Meridio, in questo modo verrebbe superata la forte opposizione dei residenti di S. Bortolo e di Laghetto, salvando contemporaneamente il progetto e i posti di lavoro della Ederle. I terreni sarebbero vicino all’autostrada, ma anche alla housing area e alla caserma Ederle.
Infine, l’Ipab cederebbe i terreni direttamente al demanio militare, ottenendo in cambio importanti risorse da destinare a strutture per l’assistenza alla terza età, come il progettato polo dell’Alzheimer a Monte Crocetta. Una volta ceduto al demanio, il terreno non dovrebbe sottostare ai tempi lunghi dell’approvazione di una variante urbanistica. È solo un’ipotesi, ma non è escluso che già oggi possa fare capolino nella chiacchierata fra il sindaco Hüllweck e l’ambasciatore americano Ronald Spogli.