21 SETTEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

Viale Roma, esplode la protesta
Fine settimana con sangue in pista Risse e pestaggi nei locali da ballo Feriti al Vertigo, al Nordest e al Gilda
La vera globalizzazione nasce sui banchi di scuola

La sperimentazione durerà fino a novembre per valutare i carichi di traffico lungo le altre strade Al centro dell’operazione c’è anche il tentativo di indirizzare i flussi di auto verso il parking Verdi Intanto fra giovedì e venerdì, nottetempo, arriva l’asfalto lungo i bracci della rotatoria di S. Felice
Viale Roma, esplode la protesta
I residenti: «Siamo pronti a bloccare via Btg. Monte Berico»

di Gian Marco Mancassola

La tregua è finita. I comitati di S. Felice e viale Milano si preparano a dissotterrare l’ascia di guerra e a scatenare una protesta in piena regola contro le scelte viabilistiche adottate dal Comune, per ora in via sperimentale, nel primo tratto di viale Roma. Dopo le tre settimane in concomitanza con il luna park della festa dei oto , infatti, l’assessorato alla mobilità ha deciso di prorogare la chiusura al traffico di viale Roma dalla stazione fino al parking Verdi per altri due mesi, fino al 19 novembre. Il vaso dei residenti di via Btg. Monte Berico e dei commercianti di viale Roma già si era ben presto colmato durante le giostre; la nuova ordinanza, però, lo ha fatto definitivamente traboccare e ieri è stata giornata di telefonate, fax, lettere, proteste. Al sindaco Enrico Hüllweck e all’assessore alla mobilità Claudio Cicero è stata fatta recapitare una prima petizione confezionata in fretta e furia dal comitato di S. Felice per «manifestare tutta la nostra avversione alla minaccia di chiudere viale Roma, con a conseguenza di veder deviato il traffico in via Btg. Monte Berico. «Siamo pronti a scendere in strada e bloccare la circolazione - annuncia senza mezzi termini la responsabile del comitato Franca Ferrauto - alla guerra si risponde con la guerra». «Noi poniamo alcune domande, per le quali pretendiamo risposte - spiega la Ferrauto -. La prima è: per pubblicizzare il parking Verdi non bastava della segnaletica più evidente?». Una delle conseguenze della chiusura di viale Roma, infatti, è che il traffico viene deviato lungo via dell’Ippodromo e da qui si ritrova a sbattere proprio davanti all’ingresso del parcheggio interrato, che Cicero sta facendo di tutto per riempire. Un’altra conseguenza, però, in queste settimane, è stato l’aumento di traffico lungo via Btg. Monte Berico, lungo viale Milano e lungo il secondo tratto di corso S. Felice. Per queste ragioni Cicero sta studiando come potenziare la segnaletica per indicare i percorsi alternativi, a cominciare da viale Verdi, dal quale si può entrare nel secondo segmento di viale Roma, dove si affacciano hotel, negozi, supermercato e autorimessa.
«I cartelli che segnalano il parcheggio ci sono già, ma non bastano», replica quindi Cicero.
«Non siamo d’accordo con la decisione di chiudere viale Roma - rincara la Ferrauto - per questo non ammetteremo che ci sia un’ulteriore proroga dopo quella concessa: in caso contrario, non abbiamo paura a bloccare via Btg. Monte Berico».
«Viale Roma deve rimanere aperta», fa eco Florio Cappon, portavoce del comitato di viale Milano e via Torino: «Potevamo accettare un mese, ma due sono troppi. Così viene meno l’accordo sulla viabilità della zona, che prevedeva di tenere aperte le tre principali vie». Riserve sul metodo le manifesta anche il presidente del Centro storico, Maurizio Finizio: «Può essere una soluzione giusta, ma queste decisioni vanno prese ascoltando anche la circoscrizione». Il comitato, infine, chiede perché all’incrocio fra corso S. Felice e piazzale Giusti, dove si affaccia la scuola elementare, non vengano indirizzati agenti di polizia municipale per multare i furbi che sfruttano la corsia preferenziale dedicata ai bus. «Come volevasi dimostrare - risponde l’assessore -. I segnali della preferenziale ci sono, ma non vengono rispettati. D’altra parte, per controllare tutte le infrazioni servirebbe un esercito di vigili». E tuttavia Cicero annuncia "tolleranza zero" contro i furbi che mettono le ruote nelle strisce gialle riservate ai bus, soprattutto nella rotatoria di S. Felice: «In via Torino non svolta nessuno di coloro che provengono da Ponte Alto, perché arrivano fino alla rotatoria. Fra giovedì e venerdì, però, verranno completamente riasfaltati i bracci di accesso all’incrocio e a seguire verranno installati dissuasori e rifatta la segnaletica. A quel punto non ci saranno più scuse per nessuno». L’asfalto arriverà nottetempo fino alle intersezioni con via Cattaneo, via Napoli, via Firenze e via Torino.


Fine settimana con sangue in pista Risse e pestaggi nei locali da ballo Feriti al Vertigo, al Nordest e al Gilda

(d. n.) Un fine settimana con numerosi episodi di cronaca nelle sale da ballo nel Vicentino: un fenomeno che torna a preoccupare dopo qualche mese di relativa tranquillità, e in questo week-end non sarebbero coinvolti, come avveniva con frequenza in passato, militari americani. In alcuni casi le risse sono avvenute dentro le discoteche, in altri all’esterno e senza alcuna attinenza con i titolari dei locali. Sei le persone che, in tre diversi episodi, hanno dovuto ricorrere nella notte alla cure mediche del pronto soccorso dell’ospedale di Vicenza. Il primo episodio è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato al "Gilda" in zona industriale ovest. La zuffa è avvenuta dopo le 4. Per cause da accertare, sono rimasti feriti in un’accesa discussione che ha coinvolto più persone Giorgio Rigo, 32 anni, che vive in città in via Einaudi, Marco Tovo, 39, che abita a Montecchio Maggiore in via Chiesa, e Vincenzo Cammarana, 32 anni, che abita sempre a Montecchio ma in piazza Marconi. Quest’ultimo ha riportato le ferite più serie e guarirà in una decina di giorni, mentre Rigo e Tovo se la caveranno nel giro di una settimana. Verso le 3 di domenica era invece stato colpito, nella zona del "Vertigo" di Cavazzale di Monticello Conte Otto, Alessandro Zaupa, 31 anni, che abita a Costabissara in via Fornace. Aggredito da sconosciuti, anche lui è stato medicato al S. Bortolo e guarirà in una settimana per le contusioni subite. Infine a ricorrere alle cure dei sanitari sono stati Vincenzo Borgi, 31 anni, che abita in città in via Pindemonte, e Pietro Ruso, 25, campano di Battipaglia. Entrambi guariranno in pochi giorni. Sono stati picchiati nella zona del "Nordest" di Caldogno. I carabinieri di Thiene stanno cercando di far luce su quest’ultima vicenda, anche per individuare i responsabili del pestaggio. Di frequente, purtroppo, per le zuffe in discoteca non si riescono ad attribuire le colpe perché chi aggredisce altri clienti poi si nasconde fra la folla grazie alla complicità degli amici con cui aveva iniziato quella che doveva essere una serata di divertimento.


Piovene. Gli studenti dell’obbligo stranieri sfiorano il 20%
La vera globalizzazione nasce sui banchi di scuola
Per gli insegnanti la prima difficoltà resta quella della lingua

di Jenny Bassa

A Piovene c’è la percentuale più alta di alunni stranieri di tutto l'Altovicentino, nelle scuole dell’obbligo. Nell'anno scolastico appena iniziato su 766 iscritti circa 140, cioè più del 18 per cento, non sono di origine italiana; e con un incremento netto annuale che va dalle 10 alle 20 unità, l'istituto comprensivo di Piovene è da questo punto di vista secondo solo alle scuole della valle del Chiampo.
«Fino a 8-10 anni fa erano per lo più marocchini, ora invece arrivano soprattutto dalla Serbia, dall'Albania e dal Bangladesh - spiega il preside Nazzareno Pozzan -. E quest'anno notiamo in particolare l'aumento dei bambini rumeni». In pochi anni dunque all'ombra del Summano i maestri e le maestre si sono visti aumentare gli alunni extracomunitari anche di 4-5 volte per classe, cosa questa che li sottopone ad un impegno non da poco tanto più che nessuno insegna loro come e cosa fare per insegnare a gruppi così eterogenei. «Il problema più grande è quello linguistico - evidenzia il dirigente scolastico -, specie se i ragazzini arrivano che hanno già l'età per frequentare le medie. Paradossalmente in molti casi per farci comprendere ci vediamo costretti a ricorrere alla traduzione da parte di altri alunni connazionali dell'ultimo arrivato». Insomma, si fa di necessità virtù, come l'ormai consuetudine di tradurre le circolari più importanti sia in inglese che in francese: «Le tradurremmo anche in croato e in albanese, se solo ne conoscessimo la lingua», aggiunge Pozzan a dimostrazione di quanta sensibilità e buona volontà metta tutto il corpo docente per favorire l'integrazione. E i risultati si vedono: «Finora - ammette soddisfatto il preside - non abbiamo mai avuto un solo problema, neanche di tipo religioso: noi non imponiamo alcunché. Anzi, accade addirittura che alcuni genitori autorizzino la presenza del figlio in qualità di uditore alle ore di religione».
Ma andrà sempre tutto bene?
«In effetti - avverte il vicepreside Giuseppe Panozzo - l'estrema scarsezza delle risorse a disposizione sia economiche che umane rischiano di trasformare in un problema ciò che invece è fonte di ricchezza». L'esigenza più forte avvertita in questo senso dall'istituto comprensivo Fogazzaro è quella di poter contare su un'insegnante specifica per tutto l'arco dell'anno, nella speranza di poter così riuscire a fare non solo lezioni di italiano, ma - come prevedono i programmi - anche multiculturalità (laboratori di lingua e di attività varie).