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24 MAGGIO 2006
Sul “Dal Molin” a stelle e strisce subito il dibattito
Se ne parla domani, Hüllweck non voleva Domani il Consiglio comunale discuterà sull'aeroporto Dal Molin 'americanizzabile'. Il centrosinistra - rinforzato dal consenso della Lega Nord e da alcuni determinanti voti (o non voti) di Forza Italia - ha strappato un spazio in agenda, mandando in occasionale ma fastidiosa minoranza il sindaco Enrico Hùllweck che aveva chiesto alla Casa delle libertà di bloccare il dibattito: "C'è ancora bisogno di approfondire molto, ci sono ancora molti 'se' da chiarire". Hanno deciso invece di parlarne subito i gruppi dell'Unione (Ds, Margherita, Verdi, Prc, Vicenza capoluogo), i leghisti e la forzista Dal Zotto (con le colleghe Garbin e Mascotto astenute al momento cruciale di decidere, in dissenso dal sindaco come anche l'ex-forzista Bettenzoli). C'è stato un gran daffare tra procedure, votazioni e sub-votazioni prima di arrivare alla definizione dell'appuntamento di domani pomeriggio. Ordinarie schermaglie su un problema concretissimo: l'arrivo annunciato dei 2000 militari statunitensi, la costruzione di palazzine alte qualche piano (secondo un progetto-base scovato in municipio dal diessino Antonio Dalla Pozza), il sostanziale intoppo urbanistico di un'area che non ha la destinazione d'uso attesa dall'amministrazione militare Usa. Il piano regolatore non prevede un insediamento del genere, ha detto dal Palazzo degli Uffici il dirigente comunale del settore edilizia privata. Si provvederà con una scelta politica, ha annunciato l'assessore Claudio Cicero, non competente in materia ma partecipe delle intese preparatorie. E' su questa situazione che discuterà la sala Bernarda, oltre che sul complesso dei quesiti suggeriti dalla futura presenza militare statunitense: dall'aggravio viabilistico in una zona, quella di viale Sant'Antonino, sulla quale si riverserà nei prossimi anni anche il traffico del nuovo Pp10 da 1600 abitanti; alla caratterizzazione di Vicenza come grande base Usa, con le relative conseguenze in fatto di sicurezza e rischio-terrorismo. Da quest'ultimo punto di vista si partirà, domani, da una citazione che - un po' polemicamente e un po' scaltramente - Dalla Pozza ha usato ieri per smuovere l'attenzione del centrodestra, una frase pronunciata due anni fa dall'attuale assessore regionale di Alleanza nazionale, Elena Donazzan: "Scongiurare l'ipotesi inquietante che Vicenza diventi la capitale delle truppe americane in Italia... e quindi obiettivo sensibile del terrorismo". Peraltro su questa preoccupazione si è dichiarato in sintonia anche il sindaco: "Non vogliamo far correre a Vicenza i rischi di quando c'erano nel nostro sottosuolo missili con le testate pronte e, di là in Russia, c'erano i missili con scritto sopra Vicenza - ha detto Hùllweck, riferendosi ai decenni della 'guerra fredda' e dell'equilibrio tra le minacce e le paure atomiche -. Ma non mi pare che quello che ci viene proposto dagli americani sia un pericolo mpari a quello che Vicenza ha accettato per decenni: saranno presenze prevalentemente direzionali, di uffici, non di potenziale militare bellico. Non andiamo certo in cerca di rischi. Anche se ai giorni nostri, effettivamente, è difficile capire quali sono le condizioni di rischio".
La direzione: «Sono 17 mila i ragazzi che salgono ogni giorno in pullman, tra di loro ci sono 200 vandali» Telecamere sulle corriere Ftv stanca di pagare per i danni causati dagli studenti di Eugenio Marzotto Studenti vicentini come gli hooligans britannici. Lo stadio non c’entra, teatro dei vandalismi questa volta sono le corriere che ogni giorno trasportano un esercito spesso armato di zaino e coltellini. Un’esigua minoranza, ma tutt’altro che passiva, composta da 200 ragazzi circa, sta distruggendo i pullman delle Ftv, tanto che la società del trasporto pubblico ha deciso di installare delle telecamere all’interno dei pullman proprio come accade sui mezzi del Regno Unito. Del resto i numeri, forniti dall’ufficio movimenti dell’Ftv stanno lì a dimostrare a che livello sia salita l’emergenza tra i 17 mila studenti che assiepano i mezzi pubblici. Ammontano a circa 100 mila euro l’anno i danni all’interno delle corriere, «in due anni - fa sapere la direzione delle Ferrotranvie vicentine - si potrebbe acquistare un veicolo, invece oltre a dover riparare i mezzi, abbiamo due uomini che si devono occupare esclusivamente della tappezzeria». Se qualche anno fa i ragazzi vicentini prendevano di mira i sedili imbottiti di spugna, logorando con il passare del tempo, i mezzi pubblici, oggi, dopo che l’Ftv ha dovuto restaurare il tutto con “materiale anti-vandalismo”, gli studenti-hooligans hanno come passatempo quello di distruggere le cinture di sicurezza obbligatorie nelle corriere, con il risultato che una cintura su tre è deteriorata. Le stime dell’ufficio movimenti parlano di 200 ragazzi circa, che in determinate corse, si divertono a tagliare con i coltellini tutto quello che si trovano a pochi centimetri di distanza. E a a questo si devono sommare le tante scritte indelebili sui telati dei sedili, pratica in uso da anni, ma che adesso l’Ftv ha deciso di combattere duramente. «Mancano gli ultimi dettagli, ma presto annunceremo l’installazione di telecamere all’interno dei pullman. Siamo costretti a questa soluzione per colpa di qualche centinaio di ragazzi che non vogliono proprio capire che il pullman è un bene della collettività». Il commento amaro è di Antonio Carollo, responsabile del movimento mezzi Ftv, che parlando dell’intera popolazione che dalla mattina alla sera sale sulle corriere, illustra anche come negli anni si sia riusciti a bloccare il fenomeno degli stranieri che non pagano il biglietto. «La tratta che da sempre ci dava problemi è quella che parte dalla Valchiampo e arriva a Vicenza - spiega Carollo -. Ebbene, grazie ad un grosso lavoro di formazione con gli autisti, unito alla repressione messa in campo con la polizia provinciale, oggi il fenomeno è sotto controllo, il tasso di abusivismo è del 3% circa, cifra ben al di sotto di altre realtà. A ben guardare in questo periodo, in cui le scuole terminano i primi giorni di giugno, sono gli studenti vicentini a salire senza abbonamento». Nel 2005 le sanzioni sono state 5.575 e hanno portato alle casse dell’Ftv 44.500 euro, cifra poco superiore al 2004 quando le sanzioni si sono fermate a quota 4.946. Gli immigrati che salgono sull’autobus sostanzialmente si dividono in due categorie. Quelli che salgono alle 8,30 per durigersi nei mercati della provincia e quelli che in tarda serata tornano a casa. La domenica invece è il boom delle badanti che riempiono le corriere nel loro giorno di riposo. «Gli stranieri hanno capito che devono almeno pagare la tariffa minima - spiega Carollo - e a ben guardare è già un ottimo risultato».
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