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25 FEBBRAIO 2005 dal Giornale di Vicenza
Contro l'antenna bloccano la strada.
Contro l’antenna bloccano la strada (m. e. b.) Campedello, in 120 contro l’antenna sulla Riviera Berica. Ieri pomeriggio la viabilità della direttrice verso il basso Vicentino è stata bloccata per un’ora dai manifestanti scesi in strada a protestare contro l’antenna di telefonia mobile della Tim installata di recente nel centro del quartiere a poca distanza dal nido e dalle scuole materna ed elementare. E a sfilare sulle strisce pedonali, mostrando il cartello «No all’antenna telefonica in pieno centro a Campedello, sì alla salute pubblica» c’erano mamme e nonni con i bambini, che per l’occasione avevano realizzato una miriade di manifesti per chiedere all’Amministrazione lo spostamento della centralina. «Sindaco non ti scordare che sei un pediatra» , «Campedello dice no all’antenna» , alcuni dei messaggi lanciati al Comune dai muri di case e negozi. Protesta che, in ora di punta, ha creato notevoli colonne di auto in entrambe i sensi, che un vigile urbano ha provveduto a smaltire a intervalli regolari. «Serve proprio un’antenna nel centro del quartiere? - chiede Rita Ferro, che sta attraversando insieme alla nipotina Camilla di tre anni e mezzo - non potevano metterla fuor i»? Sulla stessa linea anche Nadia Bisarello, che sfila con i figli Giacomo e Emma. «Il bimbo frequenta le elementari - spiega - e la piccola andrà alla materna in settembre. Sono preoccupata perché non si conoscono le conseguenze dell’antenna e noi oltretutto abitiamo a poche centinaia di metri» . «È - continua Enrico Munaro, che tiene per mano il figlio Nicola - un discorso di precauzione. Non ci sono notizie certe sulla questione, c’è chi dice che non sono pericolose, chi sostiene che lo sono, chi parla di un limite di 6 volt al metro, chi di 0,5. Qui siamo nel cuore di un centro abitato e i siti sensibili sono tantissimi» . «Noi passiamo di qui tutti i giorni - gli fa eco Orietta Dal Lago - e credo che avrebbero potuto metterla nei campi» . A testimoniare il proprio appoggio erano presenti, oltre ai rappresentanti del comitato "Vivi il quartiere di Campedello", che ha organizzato la manifestazione, i consiglieri regionali Achille Variati (Margherita), Claudio Rizzato (Ds), la consigliera comunale Ornella Dal Lago (Fi), e diversi rappresentanti della Circoscrizione 2. «Abbiamo già chiesto che sia tolta - spiega la presidente Sabrina Bastianello - Il problema resta reperire un sito idoneo» . Nei giorni scorsi gli alunni della scuola elementare "Negri" avevano inoltre inviato una lettera al sindaco Enrico Hüllweck. «L’abbiamo scritta - spiega il piccolo Pietro Viero, la cui classe ha materialmente steso la missiva - per chiedergli di eliminare l’antenna che fa male» . La centralina potrebbe però avere i giorni contati. I comproprietari dello stabile sulla quale sorge hanno infatti già consegnato all’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina la documentazione che proverebbe che chi ha dato l’autorizzazione possiede solo una parte del tetto, che non gli consentirebbe d’affittarlo. «Siamo molto soddisfatti per il successo di oggi - afferma Valter Bettiato Fava, presidente del comitato - ma se l’antenna non sarà spostata entro una decina di giorni torneremo in strada in modo ancora più massiccio».
Ordinati ai vigili più controlli di notte Ponte San Michele fra degrado sociale e atti di vandalismo (g. m. m.) Gli opuscoli turistici parlano di ponte S. Michele come di uno degli angoli più suggestivi di Vicenza, uno scorcio romantico che si inarca sul Retrone dal 1623, quando fu costruito sul disegno di un team di architetti che collaborò anche alla fabbrica del Rialto a Venezia. Forse non erano a conoscenza della pluricentenaria storia del ponte, o forse l’hanno scambiato per un muro di periferia i vandali che nei giorni scorsi l’hanno imbrattato a colpi di bombolette spray, insozzando pesantemente uno dei monumenti più caratteristici e visitati della città. Ma non è soltanto questione di imbrattamenti: da qualche tempo ponte S. Michele si sarebbe trasformato in un punto di ritrovo per giovani sbandati, che con il loro comportamento starebbero originando situazioni di degrado e disagio. Questo è quanto riferito da molti residenti della zona al vicesindaco e assessore alla sicurezza pubblica Valerio Sorrentino, che ha inviato una nota al comandante della polizia municipale Roberto Dall’Aglio per chiedere più controlli da parte delle pattuglie della polizia municipale, anche di notte. «Mi arrivano sempre più frequenti segnalazioni da parte dei cittadini circa episodi di disturbo, danneggiamenti, scritte sui muri, uso di sostanze stupefacenti nella zona di ponte S. Michele - scrive Sorrentino -. Per un’adeguata prevenzione, la prego di voler far predisporre per un congruo periodo di tempo, durante l’espletamento del terzo turno (dalle 21 alle 23), quotidiani controlli nei confronti del frequentatori della zona. Questo intervento dovrà essere ripetuto anche da parte delle pattuglie che operano nel quarto turno. Durante i controlli dovranno essere sempre rilevate le generalità di coloro che stazionano sul ponte». Sorrentino precisa l’intenzione di voler applicare a ponte S. Michele la “cura” richiesta nel recente passato per zone “calde” come via Napoli. Non lontano, d’altra parte, c’è il rione Barche, già finito al centro di polemiche e proteste per il progressivo degrado della zona
Il lavoro diventa più sicuro I dati dello Spisal: 14 anni di malattie e infortuni Calano del 20% gli incidenti, ma arrivano le prime malattie da stress di Chiara Roverotto
Gli incidenti sul lavoro calano. Diminuiscono grazie alla legge 626 che, finalmente, comincia a dare i suoi frutti in termini di direttive e di strutture. Calano grazie alla formazione in azienda voluta sia dagli industriali sia dai lavoratori che in questi anni hanno assimilato una maggiore consapevolezza. Lo Spisal ha monitorato la situazione nell’Ulss 6 ed ecco quanto è emerso sulla base della relazione del responsabile del servizio, dott. Celestino Piz. |