24 FEBBRAIO 2006

dal Giornale di Vicenza

Palazzo Angaran è divenuto un “albergo dei disperati”
Polizia, neanche i soldi per i tagliandi
MONTECCHIO MAGG. Allo sportello immigrati affluenze da record In un anno 2.198 utenti

Il degrado. Il Comune scrive all’Inps: «Per sgomberare deve fare denuncia»
Palazzo Angaran è divenuto un “albergo dei disperati”

(g. m. m.) Riesplode il caso di palazzo Angaran, storico edificio che si affaccia su ponte degli Angeli e piazza XX Settembre, che oggi ospita alcuni uffici dell’Inps. Al centro delle numerose proteste dei residenti e commercianti della zona c’è il degrado in cui versano i portici del palazzo la cui edificazione viene fatta risalire alla prima Rinascenza, alla fine del Quattrocento. Ebbene, i portici sono diventati un albergo per disperati, sbandati o perdigiorno, che lì trascorrono la notte, accartocciati sotto coperte di fortuna, e lì trascorrono anche le loro giornate, vivendo di espedienti. Un fenomeno sociale che in Comune giudicano grave e che si ripresenta ciclicamente. Negli ultimi tempi, l’intensità delle frequentazioni dei portici è cresciuta esponenzialmente, tanto che Aim ha scritto in municipio per avvertire che non è più possibile nemmeno ripulire le piastrelle e le balaustre del porticato, dal momento che c’è sempre qualcuno che vi sosta e i netturbini non hanno certo il potere di invitarli ad andarsene. La vicenda è finita nuovamente sul tavolo del vicesindaco Valerio Sorrentino, che è anche assessore alla Pubblica sicurezza e all’Ambiente, che già in passato si era espresso con toni duri, dicendo che riteneva «la situazione assolutamente insostenibile, essendo inaccettabile che la scelta di vita di pochi disperati debba danneggiare la collettività». Il problema investe una dimensione sociale, ma anche di ordine pubblico: non si contano le segnalazioni di risse e baruffe nella zona di piazza XX Settembre e porta Padova, dove spesso sono state costrette a intervenire anche le forze dell’ordine. E infine c’è una questione di immagine: palazzo Angaran si trova a due passi dal teatro Olimpico, da piazza Matteotti e da corso Palladio. In passato si è ipotizzato di installare delle inferriate, ma si tratta di uno stabile di pregio. Una soluzione mai accantonata è invece quella dello sgombero. Ma c’è un limite nel raggio d’azione dell’amministrazione comunale: i portici sono proprietà dell’Inps e quindi si può intervenire soltanto su denuncia. Ed è proprio questo che Sorrentino chiede all’Istituto di previdenza sociale. «Aim comunica - si legge nella nota inviata al vicedirettore Antonio L’Arco - di non poter procedere alla pulizia del porticato di palazzo Angaran a causa della presenza di persone che vi dimorano ormai stabilmente. Come più volte sollecitato, per poter procedere allo sgombero degli occupanti è necessario che l’ente proprietario faccia una denuncia penale». A conclusione della lettera, Sorrentino torna a sottolineare che «la situazione, per il degrado e la sporcizia esistenti, è divenuta ormai insopportabile per i residenti».


I tagli del ministero. Alla questura, per le auto, elargito un terzo dei fondi (scarsi) del 2005
Polizia, neanche i soldi per i tagliandi
Solo poche migliaia di euro Impossibile riparare i danni

di Diego Neri

Poche migliaia di euro, al massimo una decina, per gestire tutte le auto di servizio della questura nel 2006. In pratica, forse bastano per pagare i tagliandi dal meccanico, certo non per riparare le vetture danneggiate o guaste dopo anni e decine di migliaia di chilometri alle spalle. Lo scandalo, di cui nessuno in viale Mazzini vuole parlare, è scoppiato qualche giorno fa quando il ministero ha inviato il rendiconto con i fondi per tutto l’anno in corso. Fino al 2005 Roma spediva degli accrediti ogni tre-quattro mesi, mentre quest’anno ha optato per un invio solo. Purtroppo con uno stanziamento così esiguo che è destinato a mettere in crisi il meccanismo, con il rischio, concreto, che nel caso di scontri o di rotture multiple i vertici della questura si trovino in difficoltà seria a recuperare le macchine per il controllo del territorio e per le indagini. Lo scorso anno, infatti, il ministero stanziò per Vicenza complessivamente 24 mila euro: una cifra fin troppo esigua, considerati i conti dal carrozzerie e dal meccanico. Il questore Dario Rotondi, c’è da immaginare, faticò non poco a gestirli per sistemare i casi più urgenti, tenuto conto che una fetta cospicua deve essere riservata per i tagliandi di macchine - in particolare le Fiat Marea in uso alle volanti, quelle che generalmente si vedono girare per la città e quelle che intervengono quando si chiede aiuto al 113 - con cui gli agenti macinano centinaia di chilometri al giorno. Per tutto il 2006, però, il ministero dell’Interno ha ritenuto che a Vicenza possa bastare un terzo di quello che stanziò dodici mesi prima e che era gravemente insufficiente. Fra i corridoi si parla di una decina di migliaia di euro, ma potrebbero anche essere di meno. A dimostrare le difficoltà di gestione, emerge anche il fatto che gli agenti stanno valutando l’opportunità di non confiscare una vettura privata. La legge consente alle forze dell’ordine di sequestrare le auto usate per il traffico di droga: quelle vetture vengono poi utilizzate per i servizi sotto copertura, come auto civetta o per gli spostamenti di lavoro. In genere, vista la carenza di vetture, i vertici consentono la confisca se è stato provato l’uso dell’auto per i traffici; ma in questo caso non vi sarebbero i soldi per sistemarla e per fare i tagliandi periodici. È possibile che la polizia di Vicenza, a fronte delle richieste sempre più pressanti di riqualificazione che arrivano da sindacati, categorie economiche, politici e cittadini venga trattata dal ministero in questo modo? Alle promesse fatte dal ministro Pisanu dell’ottobre 2004 di un potenziamento non sono mai seguiti i fatti. Anzi, le notizie che giungono dalla capitale sono soltanto di tagli: quest’ultimo rende obiettivamente difficile il lavoro per la polizia, perché rischia di lasciare gli agenti a piedi. In questo contesto va ribadito che l’impegno di funzionari e agenti resta massimo, e i risultati nella lotta al crimine lo dimostrano tutti i giorni. È di ieri l’ultima protesta del sindacato Siulp, il più rappresentativo in città: con gli accompagnamenti dei clandestini alla frontiera non ci sono più agenti da far salire in macchina. E se ora mancano anche le macchine, spazio ai criminali. Per scelta, certo involontaria, del ministero.


Montecchio. Segretariato sociale ad Alte
Allo sportello immigrati affluenze da record In un anno 2.198 utenti

(n. rez.) Grande successo per il primo anno di attività del segretariato sociale per cittadini stranieri di Alte. Istituito all’inizio del 2005, lo sportello ha registrato l’affluenza di 2.198 utenti, su una popolazione straniera che a Montecchio supera le 3.000 unità, più del 13% della popolazione totale. Il segretariato sociale di Montecchio è andato ad aggiungersi a quelli di Arzignano, Valdagno e Lonigo, già presenti sul territorio, che complessivamente hanno assistito gli stranieri per 16.326 volte durante il 2005. L’ufficio di Montecchio, convenzionato con quello di Arzignano e gestito da operatori del consorzio Prisma, si trova nell’ufficio anagrafe di Alte. E’ possibile trovare assistenza per le pratiche di regolarizzazione, per il rinnovo del permesso di soggiorno, e per il ricongiungimento familiare, pratiche che poi passeranno all’esame della questura. «Al Comune di Montecchio il nuovo sportello non costa nulla - ha spiegato Agostino Pilati, assessore ai servizi sociali e vicesindaco di Montecchio, che ha realizzato il progetto con la collaborazione del consigliere Sergio Meggiolaro -. Fino all’anno scorso pagavamo infatti una quota per straniero all’ufficio di Arzignano, e gli stranieri dovevano recarsi fino alla città del Grifo per le loro pratiche. Perlo sportello di Alte utilizziamo gli stessi fondi, e gli stranieri sono facilitati, perché non devono più recarsi fino ad Arzignano, e la stessa cosa vale per i datori di lavoro, che non sono costretti a rinunciare ai dipendenti per ore. Ne guadagnano anche il traffico e l’ambiente, per l’eliminazione degli spostamenti tra Montecchio ed Arzignano». Il segretariato sociale si inserisce in un progetto più ampio che vede protagonista l’amministrazione montecchiana sul tema dell’integrazione degli stranieri, con iniziative “dall’alto e dal basso”, all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco. Alla fine di febbraio era stato organizzato un incontro multietnico e multireligioso al polisportivo, con la partecipazione di 1.500 cittadini. L’incontro sarà replicato il 7 maggio, con un evento intitolato “Quale futuro? I giovani del mondo rispondono”. A parte i grandi eventi, l’assessorato ai servizi sociali promuove iniziative per l’integrazione a livello scolastico, igienico-sanitario e ambientale, per raggiungere risultati anche nella vita di tutti i giorni.