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26 MAGGIO 2005 dal Giornale di Vicenza
Via Albinoni, protesta con danni da 2.500 euro Eco-edilizia, una risorsa che comincia dal Palazzo
Gli strascichi della calda mattinata di martedì quando alcuni residenti bloccarono la betoniera contro la nuova pista ciclabile (d. n.) Niente denunce o richieste di risarcimenti ma “solo” toni minacciosi. I danni per la protesta di martedì mattina sono stati quantificati dal Comune in 2500 euro ma l’amministrazione non chiederà soldi al comitato. Almeno per il momento. L’altra mattina erano in programma i lavori per la realizzazione della pista ciclabile di via Albinoni a S. Lazzaro. Un’opera osteggiata da molti residenti, che hanno proposto varie alternative al Comune. L’assessore Cicero però ha ritenuto che quella progettata sia la soluzione migliore e pertanto l’Amcps prima delle 8 era in strada per portare avanti l’intervento. Alla vista di operai, tecnici e betoniera però parecchi residenti erano scesi in strada. Una ventina, in tutto, si erano fermati fino alle 11 e alcuni di loro - otto quelli identificati dai vigili urbani - si erano posti davanti al mezzo impedendo di avviare l’intervento. Erano seguite lunghe trattative, in alcuni momenti dai toni molto accesi perché si fronteggiavano due muri. Il testa a testa è durato fino a quando non è stato organizzato un incontro in assessorato fra alcuni esponenti del comitato, di cui fanno parte anche volti noti del mondo della politica vicentina come Andrea Tapparo, Morteza Nirou e Fulvio Rebesani, e lo stesso Cicero con i vertici Amcps. L’incontro si è rivelato infruttuoso e i lavori sono proseguiti sia l’altro pomeriggio che ieri. La sosta forzata, però, alla presenza dei vigili urbani, poteva produrre due conseguenze. In primo luogo delle denunce di natura penale per violenza privata, per la quale era necessaria la querela di Amcps. E poi la richiesta del risarcimento dei danni. «Fra mancato lavoro e il calcestruzzo della betoniera che siamo stati costretti a buttare - spiega Gianfranco Ledda, direttore Amcps -, i danni li abbiamo quantificati in 2.500 euro». La linea del Comune è però quella di non avviare cause. «D’accordo con l’amministrazione - precisa Ledda - abbamo deciso di non procedere in alcun modo. Sempre che ci lascino lavorare, altrimenti valuteremo il da farsi». Una minaccia?
Accordo fatto con la Fism Scuole cattoliche Dopo i tagli, ecco un pieno di soldi Dal Comune più contributi (g. m. m.) Tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe da dire vedendo la moltiplicazione dei pani uscita dal cilindro del Comune a favore delle scuole cattoliche Fism, passate da una carestia di contributi come mai si era vista a un’abbondanza con tanto di aggiornamento Istat incorporato. La querelle che aveva fatto traballare le fondamenta del bilancio comunale a colpi di emendamenti e ordini del giorno votati da franchi tiratori dentro e fuori la maggioranza, è stata ricomposta con buona pace di tutti i protagonisti. La giunta comunale, infatti, ha approvato ieri una doppia delibera che ricalibra il rapporto con la Fism, associazione che riunisce sotto le proprie insegne numerosi istituti privati di matrice cattolica. I numeri del caso sono presto riassunti: i 387.340 euro del 2003 erano infatti divenuti 258.228 nel 2004 fino a toccare quota 100 mila come inizialmente previsto nel bilancio 2005. E nelle nove scuole cittadine targate Fism, con una coperta che si faceva via via sempre più corta, si stava facendo sempre più freddo, tanto che era esplosa una polemica rovente. Poi, nel corso del dibattito consiliare sul bilancio, erano stati strappati altri 150 mila euro o giù di lì, grazie a due emendamenti. Il dato di partenza su cui hanno lavorato in questi mesi il sindaco Enrico Hüllweck e gli assessori Arrigo Abalti (scuole) e Marco Zocca (bilancio) ammontava dunque a poco più di 250 mila euro, che da ieri sono lievitati fino alla cifra di 413 mila euro, addirittura più del contributo iniziale (387 mila euro) aggiornato Istat e integrato di oltre il 12 per cento. Per questa ragione l’assessore Zocca ha predisposto una variazione di bilancio che va a pescare i nuovi fondi necessari dal fondo di riserva. «Del problema si era interessato anche il vescovo Cesare Nosiglia - racconta il sindaco - che si era prodotto in un intervento forte a favore delle scuole cattoliche per permettere l’esercizio dei diritti fondamentali delle famiglie e degli alunni. Per questo c’è stato questo sforzo per reperire le risorse». Contemporaneamente alla variazione di bilancio, è stata approvata anche la nuova convenzione che regolerà d’ora in poi i rapporti fra Comune e Fism. Come sottolinea l’assessore Abalti, ci sono alcune novità importanti, fra cui il rapporto fra i contributi e il numero delle sezioni, ognuna delle quali non potrà avere meno di 15 alunni e non più di 25. Il 20 per cento del finanziamento annuo previsto verrà poi assegnato in base a progetti per il miglioramento dell'offerta formativa, a progetti di continuità con la scuola elementare e il nido, a progetti finalizzati all’integrazione degli alunni portatori di handicap. Per la cronaca, come anticipato ieri, nella variazione di bilancio non compare alcun taglio agli stipendi della Giunta: la delibera-minaccia, per ora, resta al sicuro nei cassetti del sindaco.
Documento della consigliera Garbin con le firme di colleghi di tutti i partiti per un progetto cittadino sulle bio-costruzioni e sui controlli anti-inquinanti Eco-edilizia, una risorsa che comincia dal Palazzo di Antonio Trentin Vedere concordi su una stessa idea partiti e consiglieri sparsi della (di solito) spaccatissima sala Bernarda, è cosa rara, molto rara. Quando càpita, per una volta, va raccontata bene... Succede in questi giorni su un "progetto energia-ambiente" lanciato da Chiara Garbin. L’articolazione della proposta è ampia, da vera e propria delibera-quadro d’indirizzo politico. Si ipotizza il varo di uno Sportello energia in Comune, come interlocutore di cittadini e imprese; la nascita di una Consulta ambientale cittadina; l’aggiornamento del Regolamento di edilizia per incentivare l’eco-compatibilità e l’eco-risparmio; l’intervento attivo dell’Amministrazione su case e uffici comunali; l’incentivazione degli impianti a energia solare e con termo-utilizzazioni in linea con le nuove tecnologie anti-inquinamento. In tempi di autosospensione dal partito - per via della crisi interna tra ala-Carollo e FI ufficiale - la Garbin è riuscita a far firmare da molti dei colleghi forzisti un documento sotto il quale si sono allineate anche le sottoscrizioni di consiglieri di Udc, Lega e An (primo co-firmatario il presidente della commissione territorio Giuseppe Tapparello) e dell’opposizione (Ds, Margherita, Verdi, Vicenza capoluogo). Solo a contare chi ha fatto lo svolazzo sotto la proposta, la maggioranza dei «sì» per quando ci sarà da votare è già assicurata. Dice la consigliera che Vicenza dovrebbe sfruttare la notorietà ottenuta con l’iniziativa-choc del blocco totale del traffico («siamo stati una città pilota a livello nazionale») per ottenere finanziamenti per combattere strutturalmente l’inquinamento atmosferico: in queste settimane di trapasso da primavera ad estate il caldo fa evaporare il pesante ricordo dei mesi con la limitazione del traffico e con gli stop stradali, ma in autunno il problema tornerà. «Attrezzarsi per una politica di lungo periodo sul controllo energetico e anti-emissioni è indispensabile» osserva la Garbin. Il suo "pacchetto proposte" è particolarmente interessante - e di non facile applicazione - nel settore che più direttamente tocca i cittadini che costruiscono o ristrutturano la casa: il regolamento edilizio comunale. Un adeguamento delle norme in chiave ecologica dovrebbe marciare col bastone degli obblighi (procedura formale sulla Riduzione d’impatto edilizio con indice di qualità ambientale dei nuovi lavori) e la carota degli incentivi al miglioramento dell’eco-qualità costruttiva (Ici abbassata per chi installa impianti ad alta efficienza energetica, aumenti di cubatura edificabile per chi è in ordine con l’impatto edilizio-ecologico, punteggi preferenziali ai progetti di bioedilizia). In quest’ultimo campo, secondo la consigliera Garbin, il Comune dovrebbe diventare parte attiva, proponendo la realizzazione in via sperimentale di case popolari con nuove tecnologie (generatori di calore a condensazione, impianti solari, utilizzo delle biomasse per la produzione di calore) o applicando le novità eco-energetiche ad almeno una parte degli stabili del patrimonio municipale. Di competenza dell’Amministrazione dovrebbe essere anche un piano eco-risparmioso per il miglioramento dell’efficienza di utilizzo energetico nell’illuminazione stradale e negli impianti elettrici di uffici, scuole e altre sedi comunali. Interfaccia col pubblico degli utenti e dei cittadini dovrebbe essere lo Sportello energia, nuovo ufficio per una sorta di "difensore civico" del risparmio energetico. Come sede del confronto tra l’ente pubblico, i consumatori-utenti, le categorie e le associazioni ambientaliste dovrebbe nascere la Consulta con compiti di comunicazione e coordinamento delle iniziative. |