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27 MARZO 2006 dal Giornale di Vicenza
Si sgombera per salvare i bambini
Si sgombera per salvare i bambini di Gian Marco Mancassola Il campo nomadi abusivo di via Nicolosi è alla svolta decisiva. Il Comune sta lavorando a tenaglia, seguendo due direzioni: da un lato lo sgombero dettato dal contestato abuso edilizio; dall’altro lo sgombero dettato da ragioni socio-sanitarie. La preoccupazione maggiore a palazzo Trissino, infatti, è la sorte dei nove bambini rimasti orfani della madre alcune settimane fa e oggi “costretti” a vivere a cielo aperto, in un campo agricolo alla periferia del capoluogo. L’attacco. L’ultima scossa all’intricata vicenda del campo occupato senza titoli edilizi da un gruppo di nomadi, viene da un’interpellanza firmata dal consigliere diessino Ubaldo Alifuoco, che ha però messo insieme anche altri colleghi, anche di maggioranza, come la forzista Fiorenza Dal Zotto. Nelle scorse settimane, infatti, è stata eseguita la demolizione delle baracche abusive allestite nel campo. Resta però il problema del camper dentro cui alloggia la famiglia nomade. Quel camper rappresenta o meno un’abitazione a tutti gli effetti? Se così fosse, il Comune dovrebbe intervenire come se si trovasse di fronte a un abuso edilizio. Questa è la tesi degli interroganti, che citano a sostegno il parere del difensore civico Massimo Pecori e numerose sentenze del Tar. Due i filoni giurisprudenziali: da un lato si prevede la necessità di ottenere una concessione edilizia per parcheggiare stabilmente una roulotte in un’area privata, tanto da farla ritenere una costruzione edilizia a tutti gli effetti; dall’altro, se il responsabile dell’abuso non provvede a demolire le costruzioni non autorizzate, allo scadere dei 90 giorni dall’ingiunzione i luoghi contestati sono acquisiti di diritto al patrimonio del Comune. Alla luce di queste considerazioni, secondo Alifuoco e colleghi «la mancata assunzione di provvedimenti volti al ripristino della legalità e alla repressione degli abusi urbanistico-edilizi, perpetrati da sei anni in via Nicolosi, sottopone amministratori e dirigenti al rischio di essere richiamati a rispondere del comportamento omissivo». In particolare, vengono dettagliati due articoli del codice penale: rifiuto di atti d’ufficio e omessa denuncia. Di qui l’interpellanza all’amministrazione perché «provveda a dare soluzione al problema nel rispetto di tutta la normativa giuridica in vigore». La difesa. «Vogliamo raggiungere i medesimi obiettivi». Esordisce così il vicesindaco e assessore alla pubblica sicurezza Valerio Sorrentino, chiamato direttamente in causa nel documento del consigliere Alifuoco. «Ogni volta che sono state riscontrate costruzioni abusive, come le baracche, abbiamo emesso ordinanze di demolizione, anche contro la roulotte che era stata depositata stabilmente. Ma il camper è diverso, non è una roulotte, ma è un veicolo che si sposta. L’analogia con l’edificio è più difficilmente dimostrabile, ma ci proveremo», argomenta Sorrentino. L’ultima tattica dei nomadi di via Nicolosi, infatti, è quella di affidarsi a un camper, metà automezzo e metà casa, che farebbe venir meno i presupposti applicati alle roulotte. «Siamo in attesa di una relazione dei vigili con la quale si dimostri che il camper sosta a lungo di giorno e di notte. Anch’io condivido lo spirito delle sentenze citate nell’interpellanza - prosegue l’assessore - ma si riferiscono a roulotte che restano ferme 24 ore su 24. In ogni caso siano determinati a porre fine a questo caso in breve tempo: li vogliamo prendere per sfinimento. Se sarà necessario, emaneremo ordinanze anche a rischio di perdere di fronte al Tar». E tuttavia, non c’è soltanto la via edilizia nei piani del Comune. Come anticipa Sorrentino, un team di assistenti sociali sta perfezionando una relazione con la quale verrà dimostrato che ci sono dei minori che vivono in condizioni sociali, igieniche e sanitarie non adeguate. Il dossier verrà inviato al sindaco Enrico Hüllweck, con il quale Sorrentino ha concordato una strategia che dovrebbe produrre un’ordinanza di carattere sanitario. Il provvedimento - conclude il vicesindaco - sarà accompagnato da una nuova sistemazione per i bambini in una struttura adeguata e protetta.
Consiglio comunale. Da domani quattro giorni per oltre 40 votazioni Bilancio, inizia la maratona Conti e grafici in un cd-rom Il numero legale è a rischio, ma va approvato entro il 31 marzo di G. M. Mancassola Inizia domani e durerà quattro giorni la maratona per licenziare il bilancio comunale 2006. Una faticaccia che, nonostante i chiari di luna sul numero legale, dovrà essere portata al traguardo entro il 31 marzo. Una delle novità di quest’anno, dopo la pubblicazione sul sito internet del Comune introdotta un anno fa, è il riversamento dei conti civici su un Cd-rom: un modo come un altro per cercare di rendere gradevole il sapore di numeri incasellati in decine di elenchi e tabelle. I numeri. L’assessore al Bilancio Marco Zocca e il dirigente Mauro Bellesia hanno lavorato fino a venerdì sera per mettere a punto tabelle, grafici e icone per presentare il nuovo bilancio comunale nella veste digitale. La fetta più grossa della torta delle spese correnti (86,4 milioni) se la mangiano gli stipendi del personale, con 34 milioni. Al secondo posto, c’è la voce “manutenzioni, consulenze, assicurazioni, collaborazioni esterne, spese telefoniche, postali, indennità” con 26,5 milioni. Al terzo posto vengono i contributi che il Comune dà per assistenza, cultura e sport, con 14,4 milioni di euro. A distanza, seguono gli interessi passivi e gli oneri finanziari con 3,6 milioni, imposte e tasse con 2,5 milioni, canoni di affitto e noleggi con 1,6 milioni, acquisto di generi di prima necessità con 1,3 milioni, spese straordinarie con 1,2, il fondo di riserva con 1 milione e a chiudere gli “spiccioli” del fondo svalutazione crediti. Sul fronte delle entrate correnti, 56,6 milioni verranno dalle imposte, 11 milioni verranno dai proventi dei servizi pubblici, 10,7 da contributi regionali, 3,7 da contributi statali. L’assessore Zocca si dice soddisfatto del lavoro svolto: «Siamo riusciti a rispettare i rigidi vincoli del Patto di stabilità, evitando così di incorrere in sanzioni, come il blocco dei mutui». Il Patto di stabilità si riverbererà anche sugli emendamenti, che in tutto sono 35, vale a dire le proposte con cui i consiglieri tentano di correggere e modificare il bilancio spostando cifre da un progetto all’altro. Le incognite. Solo per le delibere e gli emendamenti sono attese una quarantina di votazioni. A queste si aggiungeranno anche quelle necessarie per i vari ordini del giorno che verranno presentati. L’incognita principale sarà il numero legale, vale a dire il quorum di presenze necessario per avviare i lavori e per rendere possibili le votazioni. Ci sono poi rebus politici da sciogliere: sul sentiero della maggioranza di centrodestra sono disseminati numerosi tranelli, che rischiano di mettere a dura prova la compattezza della coalizione di governo. Uno dei tanti momenti della verità sarà senz’altro il dibattito sull’emendamento della Lega Nord, che punta a spostare cifre consistenti dalla viabilità alla sicurezza delle scuole.
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