L’Ulivo contro i fischi del 25 aprile
(g. m. m.) Nel day-after si odono pochi ultras della protesta e molte prese di distanze. La sinistra vicentina si è svegliata con le ossa rotte dopo la gazzarra di piazza. L’ala moderata lavora per ricucire gli strappi, riportare la polemica nell’arena della dialettica. Nel frattempo, in questura la Digos sta visionando i filmati della manifestazione per verificare se ci sono state azioni illegittime, in particolare lancio di oggetti, Sulla vicenda c’è anche un’interrogazione di Alleanza comunale, che sembra offrire un assist al sindaco Enrico Hüllweck, cui viene chiesto «se ritiene che il 25 aprile sia una festa della sinistra o invece sia una celebrazione della fine della Seconda guerra caratterizzata da un momento di riflessione e di pacificazione nazionale».
Il dato politico più rilevante, tuttavia, è il documento firmato dai vertici dell’Ulivo cittadino, vale a dire Nico Rossi (Margherita), Luca Balzi (Democratici di Sinistra), Otello Dalla Rosa (Sdi), Matteo Quero (Repubblicani per l'Europa), Adriano Verlato (Cittadini per l'Ulivo). «Il 25 aprile è il giorno che simboleggia la riconquista della libertà. Ed è perché siamo liberi e la libertà è il valore più importante che vogliamo che ogni uomo sia libero, anche chi non la pensa come noi. Difendere la libertà degli altri è difendere la nostra libertà. È inaccettabile impedire a qualcuno di esprimere il proprio pensiero. Lo si può contestare, confutare, attaccare ma dopo che lo ha espresso. I fatti accaduti in tante città del Veneto ed in particolare a Vicenza, hanno ferito l'idea della libertà quale bene comune. Chi ha impedito al presidente del consiglio comunale di Vicenza di tenere la propria commemorazione ufficiale ha sbagliato. Non importa se l'assenza del sindaco poteva essere letta come una provocazione, non importa la storia personale dell'oratore: la libertà di espressione è nel patrimonio genetico nostro e del paese e ognuno la deve difendere».
(s.m.d.) «Balzi? Non c'è». Processo senza imputato in casa Ds, ieri ritrovatasi nella preannunciata riunione del direttivo provinciale, all'interno della quale ampio spazio doveva essere dedicato al "chiarimento" con l'"indipendentista" segretario cittadino Luca Balzi. Quest'ultimo, però, al confronto non si è presentato, facendosi sostituire da un lettera in cui spiega che, per l'occasione, «si preferisce non intervenire al fine di abbassare i toni della questione» e, allo stesso tempo, si auspica di arrivare presto «ad un chiarimento nelle sedi più appropriate per ritrovare un clima di serenità».
Peccato per lui, vista l'opinione della controparte: «Perdono Balzi ufficialmente - fa sapere verso la mezzanotte Daniela Sbrollini, smentendo la "guerra delle due segreterie", quella cittadina e quella provinciale - però nei prossimi giorni ci si deve vedere per arrivare finalmente ad un confronto costruttivo e chiudere definitivamente tutta la faccenda».
Nel frattempo, rimane il rammarico di un partito che non doveva dividersi sul 25 Aprile, come invece, poi, è accaduto. «Stiamo scrivendo un ordine del giorno, condiviso da tutti, che domani (oggi) diffonderemo - puntualizza la Sbrollini - un documento dove prendiamo le distanze rispetto ad alcuni episodi di intolleranza verificatisi lunedì, ma dove, allo stesso tempo, difendiamo la decisione di non essere saliti sul palco con Sarracco».