28 NOVEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

Arrivano i picchi di polveri Il blocco non ferma lo smog
Coop. Insieme, la nuova sede cresce

Inquinamento . Ancora valori al doppio del limite di legge
Arrivano i picchi di polveri Il blocco non ferma lo smog
Centrosinistra e Legambiente: porteremo qui l’assessore Chisso

di Maria Elena Bonacini

Polveri fini, è picco nonostante lo stop ai diesel. La giornata di venerdì ha infatti registrato la massima quantità di polveri dall’inizio del mese di novembre, 118 microgrammi contro i 55 che costituirebbero la soglia massima per la protezione della salute. Il blocco non sembra del resto avere influito molto né su giovedì, sempre al di sopra della media, né sugli altri giorni di limitazione. Che anzi registrano valori più alti rispetto a quelli del resto della settimana. Quadro che non è comunque limitato a Vicenza. Anche a Padova infatti - dove scattano le targhe alterne - i valori sono stati alti, e addirittura peggiori, durante tutto l’arco della settimana, di quelli registrati in viale Milano. Proprio d’inquinamento atmosferico s’è parlato in un incontro organizzato venerdì sera a villa Lattes dai consiglieri di centrosinistra della Circoscrizione 6 focalizzato sulla situazione dell’Albera e di viale Pasubio, che è stato moderato dal capogruppo della Margherita Alessandro Furlan e al quale hanno partecipato una quarantina di persone fra cui i consiglieri comunali Giovanni Rolando (Ds), Pierangelo Cangini e Alessandro Guaiti (Margherita), che ha contestato il non coinvolgimento dei comitati (presenti alcuni rappresentanti) nella serata. Relatori il capogruppo dei Ds Andrea Tapparo, Valentina Dovigo di Legambiente e i consiglieri regionali Achille Variati (Margherita) e Claudio Rizzato (Ds). Questi ultimi hanno fatto una promessa ai cittadini. Porteranno cioè a Vicenza l’assessore regionale all’ambiente e alla mobilità Renato Chisso (Fi).
«Nel 2003 - ha spiegato Dovigo - è stato superato il livello massimo di PM10 un giorno su tre. Legambiente si batte per le targhe alterne ma è necessario pensare al trasporto pubblico urbano, a metropolitane che colleghino le città vicine e a forme di trasporto alternativo come le auto "collettive"».
«In questo contesto - ha continuato Tapparo - le conseguenze sulla salute stanno aumentando sia come decessi che come ricoveri riconducibili alle PM10, bisogna quindi premere per interventi immediati». Il discorso s’è poi focalizzato su tir, bretella e piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera «che - spiega Rizzato - non attribuisce responsabilità o compiti precisi. La Provincia, infatti, non può obbligare i Comuni ad azioni contro l’inquinamento». Entrambe i consiglieri regionali sostengono poi la necessità di dirottare i mezzi pesanti sulla A31 fino alla realizzazione della bretella Vicenza - Isola Vicentina.
«Deviazione - afferma Variati, che ha fatto mea culpa per aver chiuso durante la sua amministrazione viale dal Verme e non strada Pasubio - che sarà più facile far accettare ai trasportatori quando ci sarà un progetto esecutivo della bretella. Per ora nel piano decennale della grande viabilità non c’è un euro per questo ma presenteremo un emendamento perché venga previsto un contributo».
«Abbiamo fatto i conti insieme ad Autostrade e al dipartimento viabilità della Regione - illustra Rizzato - e per rimborsare ai tir il transito sulla A31 si spenderebbero 1 milione e 800mila euro l’anno calcolando tutto il percorso fino a Piovene. La quota spettante alla Regione è del 65% ma si potrebbe anche aumentarla». E il Ds fa una promessa molto impegnativa. «Se vinceremo le elezioni regionali - assicura - realizzeremo sia il dirottamento dei tir che la bretella».


L’edificio in costruzione in via Dalla Scola sarà dotato anche di sistemi di risparmio energetico
Coop. Insieme, la nuova sede cresce
Ma occorrono aiuti per completare il progetto

(n. b.) Uniti per costruire la nuova sede della Cooperativa Insieme. Iniziata a maggio di quest’anno, la nuova “centrale operativa” sarà pronta per la fine della primavera prossima. Dopo lo sfratto dal capannone attuale, in via Dalla Scola 88, la cooperativa sociale - che si impegna a realizzare progetti educativi per persone in situazione di svantaggio attraverso l’esperienza lavorativa - sta costruendo un nuovo sito operativo, sempre in via Dalla Scola ma posizionato ora davanti al carcere. Nata nel 1979, la cooperativa si è affermata nella realtà cittadina grazie ai servizi di recupero, riuso e riciclaggio di materiali, che hanno fornito un ambiente educativo al lavoro in cui le mansioni, i ritmi, il contatto con i cittadini ed il contesto sono diventati strumenti per far crescere le persone nelle abilità lavorative e relazionali. Ed è per questo progetto portato avanti negli anni con efficienza che il Comune, la Fondazione Cariverona, la Banca Etica e parecchi cittadini si sono uniti per dare il loro contributo.
«Il Comune di Vicenza - spiega Massimiliano Quaresimin, consigliere della cooperativa - ha stanziato per il progetto 206 mila euro mentre noi, come “Insieme”, partecipiamo con 400 mila euro. 300 mila euro sono stati devoluti dalla Fondazione Cariverona, mentre il resto viene diviso dai finanziamenti dati dalla Banca del Centroveneto e dalla Banca Popolare Etica. Per il momento sono state sottoscritte, alla Banca del Centroveneto, obbligazioni per 551 mila euro su un’emissione totale di 910 mila euro, mentre alla Banca Popolare Etica sono stati firmati 190 mila euro di certificati di deposito. Speriamo di raggiungere l’importo e oltre» . I progetti sulla nuova sede sono molti. Oltre alla costruzione dell’edificio, la cooperativa prevederebbe una serie di interventi di risparmio energetico. Tra questi: opere di isolamento termico delle pareti e della copertura; utilizzo dei doppi vetri; 200 metri quadrati di tetto giardino per ridurre i carichi estivi e ottimizzare l’utilizzo dell’acqua piovana; un sistema di ombreggiamento della copertura per ridurre i picchi di calore estivi e l’utilizzo di caldaie a gas e condensazione. «Si vorrebbe inoltre - aggiunge Marco Vincenzi, presidente della cooperativa - predisporre di impianti idrosanitari per l’utilizzo dell’acqua piovana, di un impianto di produzione di acqua termica sanitaria attraverso pannelli solari e di un quadro elettrico per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Per fare tutto questo però abbiamo bisogno di altri finanziatori, che possono partecipare con obbligazioni, certificati di deposito o con erogazioni liberali. Quest’ultime ammontano oggi a 25 mila euro» . Per ringraziare i finanziatori e spiegare il progetto la cooperativa ha organizzato una riunione con rinfresco nella sala più grande della sede attuale. Anche Davide Piazza, assessore ai servizi sociali, è intervenuto alla conferenza: «In tempi rapidissimi si è realizzato un ambizioso progetto, quando noi dell’Amministrazione comunale impieghiamo molto più tempo per costruzioni più picc ole. È un’opera importante, costruita grazie a una sinergia molto forte tra la cooperativa e i cittadini, resi sensibili dall’efficienza di questa realtà. È un esempio fondamentale perché da anni nella nostra città non veniva costruito un progetto così utile socialmente». L’iniziativa è sostenuta nella sua globalità da un Comitato promotore che garantisce la trasparenza della gestione e sostiene il raggiungimento delle finalità dell’iniziativa: «Abbiamo incontrato - ha spiegato Lucio Turra, presidente del comitato - le banche per primi, per far risparmiare più soldi possibili alla cooperativa, abbassando gli interessi». Per dare il proprio contributo è possibile, oltre a sottoscrivere le obbligazioni e i certificati di deposito, anche versare a titolo gratuito sul conto banco posta n. 46834974 Abi 07601 Cab 11800 intestato a Insieme soc. coop. sociale a r.l. e con causale “erogazione liberale”.