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29 OTTOBRE 2004 dal Giornale di Vicenza
Teatro, Cogi sotto tiro.
Consiglio comunale . Sindaco e maggioranza dicono no al dibattito, ma cresce lo scontento verso la ditta che gestisce il cantiere di Antonio Trentin
Nella costruzione del nuovo teatro in viale Mazzini «le cose stanno andando in maniera regolare » parole della neo-assessore ai Lavori pubblici Carla Ancora, ma la ripetuta questione dei ritardati pagamenti ai dipendenti dell'impresa Cogi sta innervosendo il Comune committente dell’opera. «Non sono preoccupato per il rispetto del crono-programma - ha commentato il sindaco Enrico Hüllweck confermando le considerazioni della sua collaboratrice -. Sono scandalizzato che gli operai non ricevano la busta-paga nei tempi previsti».
Il caso dei ritardi di pagamento che periodicamente si ripropone e provoca scioperi in cantiere è stato affrontato ancora una volta in Consiglio comunale per iniziativa del diessino Ubaldo Alifuoco e dei suoi colleghi della Quercia, della Margherita e di Rifondazione.
Il caso Protesta in via Calvi Salta l’inaugurazione Il sindaco irritato si rifiuta di tagliare il nastro di Maria Elena Bonacini
La pista ciclabile di via Calvi? Una benedizione. Il rito cristiano amministrato da don Domenico Pegoraro, parroco di S. Pio X, è infatti stato l’unica inaugurazione del nuovo percorso ciclabile dopo che il sindaco Enrico Hüllweck ha rifiutato di tagliare il nastro per la presenza di quattro manifestanti-sandwich che contestavano un’«inaugurazione parziale».
Cioè del primo stralcio, costato 267.658 euro che comprendono anche il restringimento della carreggiata nell’ambito del progetto 30 all’ora e la realizzazione di incroci rialzati “corredati” di catarifrangenti a led.
L’“inconveniente” ha guastato la festa all’assessore alla mobilità Claudio Cicero, accompagnato dall’ingegner Giovanni Fichera, ma anche al presidente della Circoscrizione 3 Lucio Zoppello e ai consiglieri forzisti Ivo Furlan (comune) e Nereo Galvanin (provincia).
Scuola. I sindacati confederali hanno fissato per il 15 novembre la giornata di mobilitazione generale contro i tagli promossi dal governo In sciopero tutti gli “Insegnanti sfruttati dallo Stato” Distintivo per i precari che aspettano da quattro mesi lo stipendio. Sul tavolo anche la riforma di Anna Madron È un autunno caldo per la scuola che non intende deporre le armi di fronte alle questioni ancora aperte: riforma, precari, contratto. E in agenda sono state già fissate le date della protesta che esploderà il 15 novembre prossimo, giorno in cui i sindacati confederali hanno indetto uno sciopero generale per riportare l’attenzione di tutti sulla politica dei tagli, sui mancati investimenti a fronte di un aumento di iscrizioni, sull’attivazione dei posti di sostegno necessari. Problematiche, queste, al centro della manifestazione promossa dalla Gilda degli insegnanti che si è svolta mercoledì a Venezia e a cui hanno preso parte i precari vicentini del Cip che l’altro ieri in segno di protesta hanno disertato la prima e l’ultima ora di servizio, prima di salire sul treno che nel primo pomeriggio li ha portati alla mobilitazione in difesa della scuola pubblica. Tra le richieste, formulate da Francesco Bortolotto, segretario regionale della Gilda, «la valorizzazione della qualità del sistema di istruzione e rispetto del dettato costituzionale, attraverso il potenziamento delle risorse destinate alla scuola, in alternativa alle politiche dei tagli a risorse ed organici portata avanti dal governo. Il tutto al fine di stabilire condizioni ottimali di insegnamento e di apprendimento». La lista “nera” prosegue con «l’emanazione di un piano di assunzioni del personale precario su tutti i posti disponibili, la regolarità degli stipendi, anche nei mesi estivi, e l’adeguamento agli anni di servizio». Concetti ribaditi anche da Achille Variati, capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, presente alla protesta degli insegnanti e intenzionato ad incontrare una delegazione della Gilda «per esaminare - ha detto - la possibilità di sostenere la richiesta di un referendum abrogativo della riforma Moratti che potrebbe avvenire con l’adesione di cinque consigli regionali». Acque agitate, dunque, anche perché il progressivo abbassamento qualitativo dei processi di apprendimento, oltre che di insegnamento, non appare più un rischio remoto, anche alla luce della situazione in cui versano i docenti precari. Che in questi giorni circolano muniti di uno stemma, simile a quello della Repubblica, con scritto “Insegnante sfruttato dallo Stato”. Un “distintivo” che gli stessi precari invitano ad attaccare ai vestiti o alla borsa ed esibire ai collegi docenti, alle riunioni e durante il ricevimento dei genitori. Perché, dicono, «tutti devono sapere che siamo senza stipendio da quattro mesi». Recoaro/2. Al 15 novembre Antenna Umts niente accordo Il prefetto rinvia ( m. sc. ) Tutto rimandato al 15 novembre. Solo quel giorno si saprà quale sito recoarese ospiterà l'antenna Umts. Si è concluso con una proroga ulteriore l'incontro col prefetto Angelo Tranfaglia, davanti al quale si sono riuniti il sindaco Franco Viero, tre esponenti del Comitato Griffani ed una rappresentanza dell'H3g, ditta installatrice. Quanto alla partecipazione dei capigruppo consiliari alla riunione di ieri, il Prefetto ha espresso il proprio rammarico per non essere stato informato di tale richiesta e di non averla quindi nemmeno presa in considerazione. Le parti si sono presentate senza alcun documento comune, circostanza che ha contrariato il prefetto. Da una parte, l'H3g ha comunicato che i siti alternativi all'albergo Alpino non rispondono alle esigenze tecnico commerciali dell'azienda. Dall'altra, il Comitato Griffani ha chiesto una proroga di un mese per acquisire maggiori elementi dal punto di vista "sanitario". Il compromesso si è individuato sulla data del 15 novembre, quando le parti dovranno ripresentarsi in prefettura, stavolta con tanto di accordo preconfezionato. Si profilano giorni di trattative serrate. Intanto il prefetto ha fatto propria l'esigenza di avere anche un parere "medico", finora mancante. Ha già richiesto all'Ulss di fornire un'attestazione che illustri l'impatto sulla salute delle antenne - Gsm, già esistente, e Umts - posizionate in quell'area del paese. Richiesta potenzialmente «rivoluzionaria», visto che l'Ulss non si è mai pronunciata. |