Distributore, sit in dopo il taglio
Comitato pronto a dar battaglia
di Nicola Rezzara
La protesta contro la costruzione della stazione di servizio di villa Zileri entra nel vivo. Dopo il blitz dell'altra mattina, durante il quale sono stati tagliati vari pioppi del viale alberato per fare spazio al distributore, il coordinamento "No al distributore" lancia l'appuntamento per domani mattina. Dalle 8,30 fino al primo pomeriggio ci sarà un presidio all'altezza dell'area, saranno consegnati volantini agli automobilisti per spiegare i motivi del no.
«Insceneremo varie forme di protesta - spiega Nicola Corato del coordinamento di protesta -. Il Comune non può opporsi all'opera perché la ditta ha le autorizzazioni, ma ci ha dato il suo appoggio morale. Vogliamo far capire che questo distributore è inutile, perché ce ne sono venti in tre chilometri e non farebbe altro che rovinare un luogo di alto valore paesaggistico. È anche pericoloso, perché si troverebbe vicino alla roggia in una zona a rischio esondazione. Proponiamo un referendum consultivo per estendere i vincoli ambientali anche alla zona della stazione di servizio, e siamo pronti a lanciare una campagna di boicottaggio del distributore».
Per quanto riguarda i vincoli ambientali, la zona del distributore non è sottoposta a divieti.
«È colpa di una svista di chi ha segnato le zone protette nel dopoguerra - spiega Serena Motterle che ha il suo studio di architettura all'interno di villa Zileri -. Sulle mappe c'è un solo centimetro non protetto da vincoli paesaggistici e nemmeno dalla legge Galasso per le acque: è proprio la zona dove vogliono costruire il distributore».
La protesta dei cittadini di Monteviale sembra essere tutta in salita: ci sono le autorizzazioni per costruire, anche se ottenute attraverso un iter passato per vari tribunali e la zona non è sottoposta a vincoli, anche se si trova al confine fra due zone tutelate.
Ma in paese cresce il malcontento per la futura opera, incastonata nella campagna: «Non è un problema solo per Monteviale - conclude Motterle -. Chi viene da Vicenza non potrà più godere della vista della campagna integra. Un patrimonio negato a tutta la collettività».
Monteviale. Interrogazione regionale
I Verdi contro il distributore
a pochi metri da Villa Zileri
«Uno scempio ambientale»
(n. rez.) «Uno scempio inaccettabile, una ferita inferta al patrimonio ambientale e culturale della nostra regione». Non usa mezzi termini il consigliere regionale dei Verdi, Gianfranco Bettin, nel criticare il progetto di costruzione di un distributore di carburanti a pochi metri da Villa Zileri di Monteviale.
«Una villa del Muttoni affrescata da Giambattista Tiepolo è un patrimonio che non può essere deturpato dalla presenza di un distributore a poche centinaia di metri - afferma l’esponente dei Verdi -; già il taglio di numerose piante del viale alberato che conduce allo splendido manufatto settecentesco è grave, visto che si altera l’armonia e l’equilibrio paesaggistico del luogo. Villa Zileri, oltretutto, ha il suo biglietto da visita nel parco esterno, opera di particolare bellezza dell’architetto Giuseppe Balzaretti, ed è inimmaginabile pensare ad una colata di cemento nel viale di accesso alla villa».
Il consigliere dei Verdi, nell’annunciare un’interrogazione urgente alla giunta regionale, chiede che il progetto venga riconsiderato dagli stessi proponenti.
«La stessa amministrazione comunale, così come i cittadini di Monteviale e il Consorzio Riviera Berica, è contraria. Auspico - continua Bettin - che la ditta proponente e l’amministrazione trovino una soluzione concordata, visto che vi sono le autorizzazioni. Bisogna verificare se vi siano stati abusi in assenza del pronunciamento del tribunale superiore delle acque di Roma. La soluzione migliore, a questo punto, è spostare altrove il distributore, magari attraverso forme di compensazione previste agli articoli 36 e 37 della L.R. n° 11 sul governo del territorio, rispettando così le finalità della legge regionale, laddove si punta a tutelare le identità storico-culturali e la qualità degli insediamenti urbani ed extraurbani e del paesaggio rurale. Penso che questo sia proprio un caso esemplare».