Vicenza, la città tollerante
Sul rapporto con gli immigrati meglio di Verona e Padova
di Alessandro Mognon
E così Vicenza, provincia con il più alto numero di extracomunitari del Veneto, è più tollerante di Verona e Padova. Ma sono i dati a dirlo. Anche se dall’indagine dell’istituto di sondaggi Panel Data sui rapporti fra veneti e immigrati islamici si scopre che per sei abitanti della regione su dieci il dialogo con la comunità musulmana è difficile se non impossibile.
In tutto sono 580 le persone residenti nel Veneto che hanno risposto al sondaggio. Sei i quesiti (uno più articolato), fra conferme e sorprese. «Un campione non grande ma sufficiente a livello regionale» dicono a Panel Data. Mentre i numeri provincia per provincia sono troppo esigui per avere valore statistico. Ma hanno comunque un senso.
Intanto quelli generali. Il 57 per cento degli intervistati alla domanda se «è possibile un dialogo o comunque una convivenza pacifica tra Occidente e mondo islamico alla luce degli ultimi fatti di cronaca italiana e internazionale» risponde no.
Una tendenza ribadita dalla preoccupazione per la presenza sempre più numerosa di extracomunitari nelle città: il 21 per cento è molto preoccupato e il 51 abbastanza. Contro un 28 per cento che si dichiara poco o per niente in ansia.
Ancora: il problema più temuto dai veneti rispetto all’immigrato islamico è il coinvolgimento in attività criminali (45 per cento) seguito dal fanatismo religioso (43 per cento). La poca volontà di integrarsi preoccupa il 25 per cento del campione, la forte diversità culturale il 19 per cento.
Una prima inversione di marcia si vede alla domanda «conosce personalmente qualche extracomunitario e che opinione ne ha». Il 46 per cento risponde sì, e di questi circa l’85 per cento dice di avere un’opinione buona (68 per cento) e ottima (17). Come dire che la frequentazione diretta fa miracoli. O semplicemente riporta tutto, cronaca compresa, alla normalità
Basta tornare alle questioni generali però che le cose cambiano: ai veneti non va molto a genio l’apertura di moschee o luoghi di preghiera per islamici. Nettamente contrario il 36 per cento e poco favorevole il 29. Contro un quasi 25 per cento abbastanza favorevole e un 9,8 molto d’accordo.
Ultima, un’opinione sulle affermazioni del Papa considerate offensive dal mondo islamico: per il 90 per cento Ratzinger è stato frainteso, per il 10 ha sbagliato.
E Vicenza? Come si diceva ne esce come la provincia più tollerante, nonostante la presenza record di extracomunitari. Ed escluse Belluno e Rovigo, dove gli immigrati sono pochi. Tre le differenze: solo il 45 dei vicentini per cento teme la presenza eccessiva di immigrati islamici contro la media del 51 per cento.
Poi del 52 per cento che qui conosce qualche extracomunitario (la media veneta è del 46), solo il 10 per cento ne ha un’opinione negativa (contro il 15 per cento generale). Infine c’è una netta differenza anche sulla questione moschee: il 20 per cento degli intervistati vicentini è decisamente favorevole, cioè il doppio della media veneta.
«Non scordiamo che Padova è sotto l’effetto via Anelli e Verona ha il problema del legame fra nordafricani e droga» dicono a Panel Data. Forse conta. Ma pensare a una Vicenza meno diffidente per natura non è peccato.