|
Resoconto Manifestazione contro il Cpt a Gradisca(Go)
Una bora sotenuta ci accoglie appena scesi dal treno alla stazione di Sagrado, luogo di partenza della manifestazione contro l'apertura di un Cpt a Gradisca d'Isonzo(Go).
Si tratta di una struttura enorme, la più grande del Nord pronta ad "ospitare" oltre 200 posti letto.
La costruzione di questo ennesimo lager ha trovato l'opposizione delle reti ed associazioni antirazziste locali e anche gli enti locali si sono dichiarati contrari alla costruzione ed apertura
del Cpt. Ma nonostante ciò i lavori sono proceduti lo stesso su pressione del Ministero dell'Interno. Gli enti locali possono, se hanno la volontà politica, impedire l'apertura chiedendo il sequestro della zona, a causa
di un enorme abuso d'edilizio e soprattutto perchè non è stato richiesto il parere alla regione Friuli-Venezia Giulia. Infatti il Friuli-Venezia Giulia non è tra quelle regioni(purtroppo c'è anche il Veneto), il cui parere non è vincolante sulla costruzione o meno
di un Cpt. Ampia quindi la partecipazione alla manifestazione che in testa era aperta da uno spezzone "istituzionale", infatti c'erano gonfaloni di comuni, sindaci, assessori provinciali e regionali. Poi c'era la presenza dei partiti del centrosinistra, della Cgil, centri sociali, Rete del Precariato Sociale e invisibili del nord-est, anarchici e associazionismo antirazzista.
Il corteo parte attorno alle 3 ed attraversa il paese di Gradisca, che vede i negozi con le serrande abbassate a causa di una campagna intimidatoria da parte di forze dell'ordine e stampa. Dai sound-system si susseguono gli interventi in cui si chiede agli enti locali,in modo particolare ad Illy e al sindaco di Gradisca di fare tutto il possibile per impedire l'apertura. Nello spezzone
della rete del Precariato Sociale aperto dalla figura di San Precario sono presenti le lavoratrici della Ideal Service, cooperativa che sta sfruttando dei migranti, i quali stanno portando avanti una lotta per la difesa del lavoro.
La manifestazione si allontana dal paese e comincia ad avvicinarsi al "muro della vergogna". Il fatto di essere arrivati nella zona del Cpt è evidente quando sulla destra appare un muro con cartello "zona militare" e posto di guardia. Siamo ormai a un centinaio di metri dal portone d'ingresso del Cpt. Lungo questi 100 metri lo spezzone del precariato sociale si compatta in cordoni e lancia un po' di fumogeni al di là del muro.
Il portone d'apertura è blindatissimo: carabinieri e poliziotti si intravedono al di là del cancello, ma l'esterno è protetto da una serie di camionette e poi sul bordo della strada un fitto cordone di poliziotti e carabinieri. Ad un certo punto davanti al cordone viene srotolato del filo spinato a chiudere simbolicamente il cpt e le forze dell'ordine. E' bastato questo semplice gesto e i poliziotti, ma soprattutto i carabinieri perdono il controllo, cominciano a muoversi in maniera maniacale, tentano di scavalcare il filo spinato, sembrano come impazziti. Il primo cordone di manifestanti si tiene a 5-6 metri di distanza. Comincia un lancio di fumogeni e di uova di vernice e le divise, come dei tori drogati durante la corrida, partono con una carica violenta, in modo particolare da parte dei carabinieri. I cordoni reggono abbastanza, volano manganellate, fumogeni, torce, sassi, spintoni. Un ragazzo inciampa, rimane a terra e viene riempito di manganellate da una decina di poliziotti che si accaniscono contro di lui.Dall'altra parte i carabinieri non riescono a controllarsi e darsi una calmata, uno addiritura avanza contro i manifestanti a calci volanti. I cordoni riescono a rincompattarsi, finalmente le cariche cessano, gli sbirri indietreggiano e la tensiona scende.Da quando è stato usato il filo spinato alla carica passa un minuto e poi le cariche durano altri 2-3 minuti.
Mi soffermo un attimo ancora sull'atteggiamento delle forze dell'ordine. Ero nei pressi dei carabinieri e si vedevano le loro facce,eccitate e pronte a far male. Quando è stato messo il filo spinato si muovevano come bestie impazzite, chi batteva in maniera continua il manganello sullo scudo e non è un caso che siano stati i primi a partire senza l'ordine dei superiori. Non riuscivano a stare fermi. Mi ha colpito molto quando la tensione era veramente scesa ed erano stati sciolti i cordoni e c'era tra i caranieri uno, che era sicuramente di leva, ancora in posizione pronta per partire a caricare, con lo scudo bene in mostra e il manganello alzato appoggiato sullo scudo, aveva la faccia tesa, gli occhi che con disprezzo fissava i manifestanti, sembrava veramente sotto effetto di sostanze eccitanti. Che i carabinieri avevano voglia di menare poi si è visto quando ci siamo allontanati per andare in stazione che salutavano con la mano, facevano le boccacce con occhi spiritati e sono scattati subito quasi per ricaricare di nuovo. Il percorso fino alla stazione costeggia tutto il muro alto 3 metri del Cpt, vede una sessantina di poliziotti a proteggere una pasticceria di un centro commerciale e poi l'attesa in stazione per prendere il treno per tornare a casa.
|