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E' ormai da alcuni anni che a Schio ogni prima domenica di luglio succede un evento particolare. Nel lontano 1945 nella notte tra il 6 e il 7 luglio nelle carceri dell'epoca furono uccisi 54 fascisti dai partigiani.Ora queste ex-carceri sono diventate parte della biblioteca pubblica di Schio e sul muro si trova una lapide che ricorda queste uccisioni. I nostalgici della RSI e i neofascisti, da certe aree di AN fino al Veneto Fronte Skinheads, organizzano ogni anno un'autentica parata per commemorare i loro morti, deponendo un mazzo di fiori sul portone della biblioteca.Quindi si ritrovano all'ossario, sfilano brevemente in corteo,depongono il mazzo di fiori, tornano all'ossario per celebrare una messa. Detta così,sembrerebbe una "normale" processione funebre per ricordare dei morti, peccato però che questo nobile motivo (ricordare chi non c'è più) viene utilizzato da pretesto e strumentalizzato per fare un'autentica parata per le vie di Schio rigorosamente in camicia nera e braccio teso a fare il saluto romano mentre l'altro sventola un tricolore o peggio ancora una celtica.Aggiungiamoci i vari banchetti con il materiale "griffato duce" e che è una mobilitazione lanciata a livello nazionale e si capisce bene quanto questo sia da un lato una grave provocazione per la città di Schio,medaglia d'oro alla resistenza, e dall'altro il vigliacco tentativo di consolidare la presenza fascista a Schio utilizzando per fini politici i propri morti. Nonostante l'anno scorso ci siano state delle denunce per "apologia del fascismo", il questore ha ritenuto di non vietare il corteo, perchè come sapete bene può farlo solo per motivi di ordine pubblico. A parte il fatto che la presenza di centinaia di fascisti a Schio è a priori un "problema di ordine pubblico", l'atteggiamento per niente determinato di Rifondazione Comunista ha facilitato il compito del questore: infatti,invece di promuovere un corteo deciso,convinto,antifascista nel tentativo di bloccare la parata(quindi di creare un problema d'ordine pubblico) ha preferito "spingere" per un più tranquillo presidio in una piazza a qualche centinaia di metri di distanza dal passaggio del corteo "nero".
Dopo questo quadro introduttivo, veniamo all'azione dei disobbedienti di ieri:l'occupazione della biblioteca, o meglio del giardino dove si trovava la lapide,di Schio.
Stamattina arrivo in piazza del Bao,luogo del presidio antifascista.Sarà che era domenica mattina, ma non è molto piena,ci saranno 300 persone. Dal microfono si susseguono gli interventi delle varie realtà che avevano aderito alla mobilitazione.Ma il grosso della gente non sta ad ascoltare,la maggior parte si raggruppa alla fine della piazza vicino al cordone dei poliziotti,dove a 200( o forse di più) metri sarebbe passato il corteo dei fasci. Si capisce
dagli animi,dai discorsi che più di qualcuno vuole fare qualcosa per tentare di fermare e non limitarsi a guardare la parata.Ad un certo punto si odono degli slogan e si capisce che i fasci sono vicini ( per la cronaca avevano promesso un corteo silenzioso...) e anche i pochi che erano rimasti nei pressi del palco si dirigono verso la strada ed ecco che si comincia a vedere il loro corteo.Partono spontanei fischi, poi bella ciao e altri slogan antifascisti, ma non bastano a placare lo schifo e l'indignazione che provoca il loro passaggio.
Tante macchie nere con tanti tricolori al vento e ci si rende conto che non sono pochi.Terminato il loro passaggio, ritorna la calma. |