Tutto è successo così in fretta,quasi per caso, e si è
passati dal mantenere una promessa fatta ai Negu Gorriak ad un disco di inediti
in men che non si dica. Un disco totalmente nuovo della Banda, a sette anni da
"Avanzo de Cantiere", è evento da segnare sul calendario, e Sigaro e soci -già
in piena forma sul recente live "Un altro giorno d'amore"- ce l'han messa tutta
per non deludere le attese.
Registrato con Kaki Arkarazo(e con chi
altrimenti?), con tredici pezzi al solito densi di rabbia e denuncia."L'altra
faccia dell'impero" è la prova di come il suono di Sigaro e soci si sia evoluto
in questi anni pur non dimenticando le radici che li contraddistinguono.Un brano
come l'iniziale"Il palazzo d'inverno", con i fiati inseriti perfettamente in un
pezzo nel classico stile del combo, vale già da solo quanto detto in
precedenza,ma il resto del disco ci presenta altre facce nuove del suono Banda
Bassotti: "Famiglia Cristiana", costruita su un'andatura ska
tradizionale,contagia fin dal primo ascolto, così come non mi sento di dar torto
a chi definisce "Mezzi litri e canzoni" un grande pezzo. Nel solco della
tradizione si muovono invece i due pezzi oi! street del disco,"Ghetto 02" e
"Mayapan", così come anche la rilettura de "Corrido de Lucio Cabañas" ricorda da
vicino la celebre "Carabina 30/30". Sui testi si potrebbe dire molto,ma basti
pensare che i temi sono sempre quelli cari al gruppo come, ad esempio, il
processo-farsa sulle morti di Marghera oppure il nostro amato presidente del
consiglio, preso in giro a dovere in "una storia italiana". L'avevo già detto al
gruppo a settembre;la Banda Bassotti ha rioccupato un posto che in questi
sei-sette anni di stop nessuno aveva occupato e quest'ottimo lavoro non fa che
confermare quanto detto;l'attesa è stata ampiamente
ripagata,bentornati.