FRAMMENTI DAL VENEZUELA

Una raccolta di brevi immagini, quasi degli appunti di viaggio, scritti da Andrea del Nuovo Capannone Sociale che si trova in Venezuela a diretto contatto con il fermento culturale e sociale del paese di Chavez.L'argomento principale è la questione del conflitto mediatico in quel paese. Poi un breve scritto sul colpo di stato di 3 anni fa, che mette in luce quanta disinformazione è stata prodotta a partire dallo stesso Venezuela sulla figura di Chavez.

Sono qui per fare un documentario sulla situazione mediatica oggigiorno presente nel venezuela del governo rivoluzionario chavista, sull' organizzazione comunitaria delle radio e delle tv che prima erano pirata e ora sono quasi totalmente appoggiate e finanziate dallo stato...ghe sboro! Niente sponsor di merda per sopravvivere, niente programmi filoamericani, critica costante al sistema neoliberista attraverso la realizzazioni di programmi alternativi e documentari sulle diverse situazioni del sudamerica; la produzione di riviste, emmittenti radio e audiovisivi qui sta assumendo la forma di un Boom generazionale=molti studenti approdano del campo della cinematografia per esprimersi ahora, si trovano facilmente i finanziamenti per fare documentari, cooperative, agenzie, collettivi si formano come se piovesse, molti documentaristi stranieri giungono qui in Caracas come in una piattaforma di lancio per un nuovo modello di cinema sociale, per indagare e produrre. Il tema del mio documentario e`per la precisione il conflitto mediatico, che qui sfocio`durante la lunga campagna controrevoluzionaria dallo sciopero dei 50 giorni degñi imprenditori del petrolio e non solo al golpe del 11 aprile 2002, che duro`per lotta di pueblo solo tre giorni, e in cui morirono circa 30 manifestanti. La situazione chavista e`molto particolare.Chavez e`molto particolare. I venezuelani sono ancor piu`particolari. Questo e`uno stato che come tu ben saprai ha tutte le risorse energetiche di uno stato ricco, e in particolare quella del PETROLIO(e`il primo produttore del sudamerica, da sempre fornitore ufficiale degli usa); Chavez sta scombussolando un pochino i piani e i progetti solidificati di Washington nei confronti non solo del Venezuela, ma di tutta l'Americalatina. Chavez vende tuttora il petrolio agli Stati Uniti, pero`ha riformato l'intera impresa statale di gestione dell'oro nero in seguito allo sciopero, licenziando in tronco i lavoratori oppositori alla sua riforma(ben il 50% e`stato mandato a casa..!!), debellando un po`di interessi personali a favore delle entrate statali, e di un uso piu`corretto di ingenti quantita`di denaro che ora servono a finanziare altro tipo di progetti. Le cosiddette Missioni=educazione, sanita`,miglioramento sociale nelle zone povere delle citta e delle provincie, i famosi BARRIO, citta`assestanti di baracche dove la gente(ed e`ben l'80/90% della popolazione..)vive con molto poco affetta dalle malattie piu`bastarde e non puede hacer nada!!, sepur dotata di un'orgogilosa dignita`e di un credo popular-socialista scalpitante nelle vene... C'e`molto da dire e da scrivere su questa situazione, ti cito le tematiche a mio avviso piu`importanti:
-l'ascesa di Chavez in questo paese, capo dell'esercito che tento`gia`un colpo di stato rivoluzionario nel 92, con gia`una buona parte dell'esercito "convertita" alla sua ideologia socialista;
-il momento del "paro"(sciopero), dei presidi di piazza da parte di militari di ultra destra, delle manifestazioni dei disobbedienti ricchi e oppositori, del golpe e delle ripercussioni sociali che causo`;
-tutta la copertura mediatica, la campagna degli "spot"politici antichavisti, le alleanze delle tv private venezuelane con gli interessi nordamericani, il bombardamento mediatico teso a creare paura sociale, a spaccare l'opinione pubblica, a far credere alla gente cose inesistenti e di essere sotto ad una spietata dittatura per poi non mostrare alcuna immagine di cio`che accadeva durante i giorni del seppur breve violento golpe;
-la resistenza in un momento di oscurita`e regime di censura mediatica di fatti riguardanti il capovolgimento di poteri di uno stato causato da una presa di forza militare(privata o municipale, perche`l'esercito si raduno`insieme al popolo per difenderlo..!!) arrogante e spietata, da parte di radio, tv di quartiere, di chi passava le info in internet, e del popolo che parlava, cantava, passava di bocca in bocca la parola RESISTIAMO, PORQUE CHAVEZ NO SE VA!!
-la situazione odierna, la rete mediatica che si va costruendo ad esempio la nuova tv "telesur" promossa dall'organizzazione delle tv comunitarie venezuelane e dal governo chavista, che nascera`verso meta`maggio e sara`la prima tv filo-socialista, antineoliberista e colma di informazione "autoctona" a poter essere vista in tutto il sudamerica, mostrandone l'identita`da sempre oscurata;
-la pressione di washington su esta democrazia partecipativa, sulla figura di chavez, attraverso dichiarazioni qua e la`che fanno gia`presagire un conflitto piu`acceso in un futuro non lontano(si aspettano per ora le elezioni del 2006..);
-il venezuela rappresenta ora come ora lo spirito fortemente socialista del sudamerica, la sua anima rivoluzionaria, ma e`esso stesso uno dei paesi con le contraddizioni piu`forti, dove la maggior parte dei suoi abitanti aspira ad una vita piu`agiata e dignitosa, dove i centri commerciali sono le nuove piazze di ritrovo e divertimento della classe media-bassa che chiede maggiore sicurezza e stabilita`perche` impaurita e stanca dell'estrema miseria che impera e continua a crescere nelle strade e nei quartieri delle citta`; qui il conformismo e`dilagante, l'apparenza inganna sempre, il ricco si mostra e domina, il povero si crea la propria legge barricandosi nei barrios; gli anziani si schierano facilmente a favora di una o l'altra ideologia, chi lotta da sempre qui e`felice di considerarsi chavista, gli studenti, i giovani che non fanno riferimento ad una ideologia in particolare preferiscono essere contro al chavismo, non schierarsi e rimanere neutrali, perche`questa parola fa paura e significa impegno e Solidarieta`costante nei confronti di una nuova dottrina che si sta`formando, pian piano e senza scosse improvvise e senza un futuro certo, ma staccando una ad una le spine di un sistema che tuttora la nutre.(qui il dissenso alle multinazionali esiste ben poco, sono colonne portanti dell'intero paese...). Altre cose interessanti sono la riutilizzazione degli spazi e degli edifici qui in Caracas: un edificio di gestione della PDVSA(agenzia del petrolio) e`diventato un Universita`bolivariana; il carcere militare di stato e `diventato la casa della cultura; le caserme sono aperte ai civili, alle riunioni di quartiere, alle conferenze...; cinema, cineteche e altri spazi mostrano spessissimo documentari di gruppi, registi e produttori indipendenti. Ieri ci fu un incontro qui in Venezuela tra Chavez, Zapatero, Uribe e Lula...nuova gestione delle vie del petrolio, nuova rete mediatica, nuovo mondo...Ad agosto a Caracas c'e`l'incontro mondiale della gioventu.


Qui ho conosciuto dei ragazzi che gestiscono praticamente l'unica forma di centro sociale in Caracas: si tratta di un tendone da circo in un piazzale di un barrio, dove organizzano eventi culturali ,musicali, incontri, corsi...Sto registrando un po' di immagini della loro esperienza e domani vado a intervistare il gruppo intero. Il progetto e`nato da poco ed e`appoggiato dal governo finanziariamente, ma la gestione rimane indipendente e autonoma; hanno meno problemi di schei rispetto a noi, pero`devono vedersela quotidianamente con ragazzini che entrano armati, bande di narcotrafficanti del Valle(il nome del barrio), polizia che non sempre fa il proprio dovere..,e qualche furto qua e la`(l'altra notte hanno inculato il loro baracchino dei panini..!!). La comunicazione sociale che portano avanti come progetto e`diretta tanto ai giovani quanto agli abitanti e alle famiglie del difficile quartiere dove operano...ho assistito ad un incontro tra rappers e poeti particolarmente interessante! Parlare, comunicare, utilizzare il palco come pista di lancio delle nostre idee, aguerrite e sincere..,e`fondamentale per creare una nuova coscienza nella gente, che d'altraparte deve iniziare a sentirsi piu`partecipe alle attrattive culturali che la circondano e negli spazi riconcessi alla socialita`,no?


Scrivo al termine di una giornata molto importante per il popolo venezuelano: il glorioso, triste, nuvoloso terzo anniversario del Colpo di Stato piu`breve di tutta la storia del Sudamerica, ma non per questo meno violento e infame. Duro`infatti ufficialmente tre giorni, dal 11 aprile 2002 al 13; manovrato da diverse entita`politiche, mediatiche, imprenditoriali, sindacali, militari, ecclesiastiche, e appoggiato naturalmente dai migliori amici del Sudamerica, gli USA. Morirono piu`di 60 persone nell'arco dei tre giorni, e innumerevoli furono i feriti che oggi possono testimoniare l'atroce accaduto, alcuni dei quali in sedia a rotelle, con arti amputati o visibili ciccatrici, nella commemorazione degli eroi della resistenza di un popolo vincitore contro i golpisti, perche`"quien muere por la vida no se puede llamar muerto!". La violenza sanguinaria fu perpetrata per mano della polizia metropolitana(che segui`gli ordini del sindaco golpista)che rivolse mitra e fucili contro i manifestanti, e soprattutto ad opera di francotiratori che uccisero senza tregua dall'alto dei grattacieli del centro di Caracas. Ma cerchiamo di capire meglio come avvenne il tutto. Il momento del golpe fu l'esito annunciato di una lunga campagna politica dell'opposizione contro il governo democraticamente eletto del presidente Hugo Chavez nel 2000. La campagna fu manovrata mediaticamente dai principali canali delle televisioni private, appartenenti a due poderose famiglie di proprietari, i Cisneros e i Murdock, figure di spicco tra i gruppi di interesse economico del Paese, e quelli esteri. Venevision, RadioCaracasTelevision, Globovision, Televen e talvolta anche il canale di Stato(Canal 8), trasmisero a partire dell'inizio del 2002 sempre piu`frequentemente numerosi spot di propaganda antichavista, con messaggi allarmistici per creare paura e disorientamento nella gente, definendo Chavez un dittatore, un corrotto, un assassino, un tiranno moderno di un sistema politico comunista e terroristico, repressivo, intollerante, antidemocratico,ecc...insomma la solita strategia della paura come metodo di persuasione e dominio delle masse! I circoli bolivariani costituiti negli ultimi anni, null'altro che sedi di assemblee di quartiere a favore della organizzazione participativa, vennero definiti i "circoli del terrore", dove s'incontrano i criminali...Venne dato sempre piu`largo spazio televisivo a dei presidi sempre piu`frequenti e accesi di militari di alto rango dissidenti, ritirati dall'esercito per darsi ai comizi politici nella piazza Altamira. Inoltre, l'intera societa`imprenditoriale, assieme ad un sindacato che copre i diritti di un 15% dei lavoratori in regola del Venezuela, proclamo`uno siopero "al contrario..", obbligando i propri lavoratori a non lavorare(McDonald pago`i propri dipendenti affiche`non si presentassero al lavoro..) e causando un disastro economico e un disagio sociale(quando manca l'acqua, la benza, il cibo..) che duro`per ben 3 mesi!!Fino al giorno del golpe...
11 Aprile 2002. Caracas.
Il popolo e`chiamato a scendere in piazza. In due schieramenti opposti, la "bella societa`" ad Altamira, bolivariani-chavisti a Miraflores, palazzo presidenziale. I militari oppositori invocano i propri manifestanti a prendere d'assalto il palazzo dove sta il presidente, per destituirlo di ogni potere, perche`stanchi della dittatura...sventolano bandiere americane!("A Miraflores,hasta que se vaya!"). Dall'altra parte, il popolo meno abbiente chiamato a difendere il proprio presidente, stanco dell'inesauribile paralisi decisa dagli "esqualidos"(=i ricchi, antichavisti e neoliberisti, per non dire fascisti..). I due schieramenti si scontrano, la polizia permette che la manifestazione oppositora giunga a destinazione, aprendo il fuoco contro i "baschi rossi". La situazione si trasforma in caos, i primi morti cadono per mano di poliziotti armati fino ai denti, poi si aggiungono i francotiratori... le vittime sono di ambo i fronti, i militari politici che prima guidavano la manifestazione , sono ora a parlare in TV, dichiarando lo stato di assedio del paese da parte delle truppe e dei militari chavisti:"Chavez ha perso il controllo, i suoi seguaci stanno sparando e uccidendo manifestanti innocenti..". I canali televisivi privati, dopo aver invocato la gente a scendere in piazza a manifestare contro il presidente, iniziano a manipolare l'informazione in maniera scandalosa, censurando, distorcendo, oscurando la realta`...fino al silenzio informativo totale! Passano immagini di bolivariani armati che sparano dal ponte Llaguno contro i manifestanti oppositori disarmati e pacifici, quando in realta`questi militanti armati si stanno difendendo contro la carneficina della polizia metropolitana... La sede del canal 8, statale, viene abbandonata; Chavez sequestrato; la gente in strada continua a morire, si destituisce l'intera assemblea nazionale, il parlamento, viene indetto il nuovo governo fra gli abbracci dei golpisti...La CNN dichiara l'approvazione di Washington al nuovo assetto governativo..il Golpe, in seguito ad una dichiarazione dei militari dissidenti, giunge a compimento, legittimato dalla sua forza maggiore, la tv. Il popolo e' disorientato, senza fonti d'informazione veritiera, tenta di comunicarsi in tutti i modi possibili...telefoni, sms, motociclisti che chiamano la gente a scendere dai barrios, internet, radio di quartiere, di registrare le immagini della realta`, attuando una vera e propria resistenza mediatica! L'esercito per fortuna e`dalla sua parte, chavista e pronto a liberare il proprio comandante; viene riaperto e occupato il canal 8 da rappresentanti chavisti, nei due giorni seguenti, e la realta`riappare nuovamente sullo schermo..l'esercito circonda, il 13 aprile 2002, il palazzo presidenziale infestato di golpisti armati, e assiame ai canti del pueblo accanito lo riconsegna al governo legittimo bolivariano! In finale, viene liberato Chavez, e le menti di questo golpe andato a male fuggono come galline impaurite, tutt'ora in liberta`.

Oggi, tre anni dopo, si marcia e si festeggia per la vittoria, per il duro lavoro di ricostruzione documentaristica effettuato in questi anni dei fatti, per la democrazia e per chi e`morto ingiustamente ,difendendola.