[15.02.2008] Corriere del Ticino – Giornate dell’ Esercito: il Governo chiarisce i fermi
Sono tutti svizzeri gli autonomi fermati il 25 novembre scorso a Lugano durante le due manifestazioni di protesta organizzate sul lungolago durante la sfilata conclusiva delle Giornate dell’ Esercito e in via Bossi davanti alla sede della Polizia cantonale. Lo rende noto il Governo rispondendo ad un’interrogazione dei deputati leghisti Lorenzo Quadri e Rodolfo Pantani. Nella stessa si precisa che solo 5 erano ticinesi, mentre gli altri provenivano dai cantoni di Lucerna, Zurigo, San Gallo e Argovia. Particolare non trascurabile, otto persone sono risultate essere già note alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati e in particolare per contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti, ricettazione, furto, sommossa, perturbamento dei servizi pubblici e della circolazione, incendio colposo, furto d’uso, guida in stato di ebrietà e guida senza patente, ripetuta violazione di domicilio, atti preparatori d’incendio intenzionale, ingiuria, minaccia, ripetute infrazioni alla legge federale sul trasporto pubblico e sulla protezione civile.
In merito a eventuali provvedimenti adottati contro gli autonomi fermati, il Governo preferisce non sbilanciarsi. Agli interroganti che chiedevano se fosse stata decisa l’applicazione dell’articolo 24a e seguenti della Legge federale sulle misure di salvaguardia della sicurezza interna, viene risposto che le norme citate disciplinano in modo specifico l’adozione di misure contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive e, di conseguenza, non sono applicabili al caso specifico; in secondo luogo si rammenta che il messaggio per l’introduzione delle norme cantonali di applicazione non è ancora stato discusso in Parlamento.
Da ultimo il Consiglio di Stato ribadisce di non essere in grado di quantificare i costi sopportati dal contribuente in conseguenza della manifestazione.
Una manifestazione pacifista, lo ricordiamo, che era iniziata con una simbolica occupazione di un tratto di lungolago, durata complessivamente una mezz’ora, per protestare contro la sfilata militare, da parte di una cinquantina di autonomi con tamburi, bandiere e clown. In concomitanza con l’arrivo dei primi mezzi dell’esercito, agenti delle polizie Cantonale e Comunale avevano provveduto a far sgombrare l’area fermando 11 giovani trasferiti dapprima a Palazzo Civico e in seguito nella gendarmeria in via Bossi. E proprio in via Bossi si era spostato il corteo degli autonomi, inscenando un sit-in per chiedere il rilascio dei compagni, che si era concluso con il fermo di altre 5 persone. Tutti erano successivamente stati denunciati e rilasciati ancora in serata. -gr-
Lascia un commento