[26.01.2007] La Regione – Gli Anti-wef premiano la Ruag
Il sit-in è stato organizzato nellambito della mobilitazione contro il Forum economico mondiale in corso nei Grigioni. Raccogliendo linvito di Public Eye on Davos, spazio creato da organizzazioni non governative che ha nominato la Ruag, la Novartis e la Xstrata tra le peggiori ditte svizzere distintesi per la loro assenza di responsabilità civile, una ventina di esponenti dellAnti- wef Ticino ha presidiato la ditta di Agno. Lobiettivo, recita il volantino, era quello di denunciare « il rovescio della medaglia del mondo a senso unico che il Wef promuove ». Per questo hanno suonato il citofono della ditta e hanno mostrato a un responsabile dellazienda una barella su cui giaceva un fantoccio insanguinato spiegando le ragioni delle loro presenza.
La Ruag è tra la lista delle società « socialmente e a livello ambientale irresponsabili. Esse si trovano sicuramente anche a due passi da casa nostra, non sono entità astratte e anche se i loro patron sono quasi inavvicinabili le conseguenze delle loro attività sono molto concrete! Sono aziende globali con guadagni stellari a forte sfruttamento e impoverimento locale », prosegue il volantino. Lazione è stata voluta proprio per informare che una società di proprietà pubblica « usa le vittime come metro di misura dellefficacità dei propri prodotti! Come qualsiasi ditta del libero mercato promuove le proprie armi e partecipa a fiere in tutto il mondo vendendo morte! », scrivono gli Anti-wef Ticino, che ieri ad Agno hanno pure mostrato la pubblicità dellimpresa, con tanto di carri armati e bombe a frammentazione. Nel volantino si legge pure che « delle 2.171 bombe a frammentazione inesplose individuate nel sud del Libano, 631 erano del modello M85, ossia il frutto di una fattiva collaborazione tra lindustria militare israeliana e la nostra Ruag. E nel 2000 questa vergognosa azienda ha esportato in Israele i pezzi per la costruzione di questi gioiellini ».
Ora non si può più dire di non sapere « che la Ruag fabbrica e vende anche bombe a frammentazione, definite anche bombe a grappolo, con la particolarità di dividersi in tante piccole bombe che restano inesplose fino a quando qualcuno non le tocca ». A.R.
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