Corriere del Ticino – Le condizioni del dialogo
Lautogestione al Maglio dunque non tornerà più. Però Luigi Pedrazzini non chiude definitivamente la porta agli autonomi.
Il dialogo può riprendere e il Governo è pronto ad assumere il ruolo di mediatore, premesso che le proposte devono giungere dai Comuni, per primo quello di Lugano. In ogni caso a precise condizioni: il rispetto della legalità da parte degli autogestiti e il consenso del Comune interessato. In assenza di questi due fattori, ogni tentativo di trovare una soluzione del problema dellautogestione, quello cioè di individuare una sede stabile, è votato al fallimento. «Fa piacere che sia stata decretata la fine del Maglio osserva il sindaco di Canobbio Roberto Lurati e noi abbiamo sempre sostenuto che quella struttura non è idonea» . Quella di Canobbio è stata «unodissea durata 5 anni» dice Lurati dopo aver preso atto con sollievo che per lauspicato sgombero non è stato necessario luso della forza. «Siamo a questo punto ha aggiunto sia perché il nostro Comune è stato lasciato solo di fronte ad un problema che ha una dimensione regionale, sia perché non è stato possibile instaurare un dialogo con gli autonomi» . Unanalisi condivisa da Pedrazzini, che riconosce a Canobbio una capacità di sopportazione «enorme».«Gli spazi sono stati chiusi afferma il consigliere di Stato da chi non ha voluto approfittare delle possibilità di dialogo che pure sono state offerte» . Così non si poteva continuare.
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