La Regione – Sabato in Piazza Grande anche Bossi alla festa leghista
Dopo essersi fatto at tendere fin verso le 14, accompa gnato dall’auto blu al palco da un impressionante codazzo di “atta ché”, nel suo intervento Bossi si è rivolto al popolo leghista con i soliti slogan celoduristi (Roma ladrona e simili), ribadendo il no padano all’apertura delle frontie re « per non far arrivare il proleta riato esterno », e parlando di « un ritorno al valore del lavoro, all’i dentità della propria terra ». Il possibile (sic!) futuro ministro delle riforme italiano ha puntato anche sulla « fratellanza » con i ti cinesi – presentati come una sor ta di “popolo eletto” « stimatissi mo e ammiratissimo da noi lom bardi » – e ha fatto leva sullo scio pero delle Officine alle Ffs di Bel linzona per dire che « voi avete anticipato i tempi storici. La glo balizzazione che doveva farci tutti uguali nella ricchezza è finita. Non è andata così ».
Sul palco sono saliti anche Bi gnasca, Marco Borradori (che si è indignato, e non lo ha mandato a dire, con la ventina di giovani manifestanti che ha accompa gnato i discorsi degli invitati con cori di dissenso e lanci di uova), naturalmente la padrona di casa Renza De Dea (per l’occa sione di verde vestita) e Rosi Mauro, segretario generale del Sindacato padano, una specie di Wanna Marchi della politica le ghista, che ha urlato il suo invito a « lottare contro chi tenta di sop primere i popoli ». Per il resto, maccheroni e Bandella Betoni ca (con tanto di cappellino leghi sta: ma bravi!). d.mar.
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