Non si festeggia l’apartheid! NO ISRAEL DAY!
Da alcuni anni a questa parte la Città di Lugano ospita e celebra la vergognosa kermesse “Israel Day”. Una giornata commemorativa promossa dalla sezione Ticino dell’Associazione Svizzera-Israele, in occasione dell’anniversario d’indipendenza dello Stato di occupazione israeliano.
Riteniamo inaccettabile la celebrazione pubblica e mediatica di quello che per milioni di palestinesi è ricordato e vissuto irrimediabilmente, dal 1948 a oggi, come il giorno della catastrofe (Nakba).
Oltre sette milioni di profughi ai quali è impedito il rientro nelle proprie terre da quasi settant’anni. Migliaia di dislocamenti forzati, creazione indiscriminata di nuove colonie, espulsioni, saccheggio delle risorse naturali e delle terre più fertili.
Un regime di apartheid rappresentato da un muro lungo 11 anni e 730 km, dall’umiliazione quotidiana dei chek point e dallo sfruttamento a basso costo dei lavoratori/trici palestinesi nelle colonie. Un ghetto di quasi due milioni di palestinesi chiamato Gaza: laboratorio postmoderno di reclusione sociale e di applicazione delle nuove tecnologie militari di annientamento.
La collaborazione tra le due “perle di democrazia” svizzera e israeliana, è coronata in questi giorni con l’acquisto da parte del governo elvetico di 6 droni dell’esercito israeliano. Quegli stessi droni, arma di distruzione letale, degli ultimi massacri di Gaza, Piombo Fuso e Margine Protettivo.
Ancora una volta il salotto liberista di questa impresentabile città si appresta a “festeggiare” tutto questo. Tra i sorrisi abbronzati di un sindaco glamour e le pose marziali di un consigliere di stato fascista e xenofobo, farà la sua comparsa “l’illustre” ospite. Il filosofo-acronimo BHL: Bernard-Henry Levy. Reduce da un discorso tenuto alle Nazioni Unite in cui ha ribadito la vecchia idiozia secondo cui l’antisionismo equivarrebbe all’antisemitismo. Amico di Sarkozy, promotore indefesso di tutte le guerre “giuste” e “umanitarie” dell’Occidente, quelle fatte e quelle da farsi, dalla Serbia alla Libia, dall’Ucraina alla Siria. Inviato di guerra, tra i principali protagonisti della macchina di disinformazione sui conflitti di tutto il mondo. Un idiota con molto potere, pari tra i suoi pari, squallido e indesiderato proprio come i Magdi Allam e le Fiamma Nirenstein (gli ultimi ospiti alla corte di Borradori).
È necessario sottrarre con determinazione alla barbarie quotidiana dello stato israeliano e ai suoi ipocriti complici ogni agibilità morale, ideologica e mediatica. Smascherando puntualmente le menzogne di filosofi, opinionisti e pennivendoli al soldo dei potenti. Tutti arruolati per convincerci della bontà democratica dei nostri stati e delle nostre istituzioni occidentali. Tutti pronti a oliare la macchina del terrore e del conseguente controllo sociale, della segregazione e dell’annientamento del diverso, come nel caso dell’imminente blocco militare europeo a suon di bombe contro i barconi dei migranti. Benedicendo e celebrando quella catastrofe che si ostinano a chiamare democrazia.
Intendiamo essere presenti in strada domenica 31 maggio, a fianco del popolo palestinese, perché vediamo nella sua catastrofe quella di ogni popolo oppresso dalla guerra del sistema neoliberista. Per contrastare in modo creativo e determinato l’Israel Day, il suo furore ideologico e la sua connivenza con la Città di Lugano. Per ribadire la nostra solidarietà alla resistente lotta d’autodeterminazione dei popoli, sull’esempio delle donne e degli uomini curdi a difesa del Rojava.
Chiamiamo tutte le realtà sensibili, le persone e i gruppi a una mobilitazione attiva e a partecipare al presidio di DOMENICA 31 MAGGIO, ore 16.00 davanti al palazzo dei congressi di Lugano.
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