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"..Vogliamo spazi liberi, pubblici, e gratuiti, dove poter organizzare concerti, appuntamenti culturali e dibattiti.."
Con queste motivazioni un gruppo di persone, di età compresa tra i 20 e i 50 anni, si è data appuntamento Sabato 30-03 presso i locali dell'ex-macello di Sestri Levante (GE) situato in una traversa della centrale via Nazionale.
Il posto è inutilizzato dal 1997 e di fatto adibito a discarica.
Verso le 12.15 gli iniziatori dell'occupazione varcano l' ingresso dei vecchi locali dello stabile comunale iniziando l'occupazione e tramite cellulari e via internet, con l'appoggio dei compagni non presenti, scatta la mobilitazione a sostegno dell'iniziativa.
Appena il tempo di pulire alcuni locali e risistemare gli ambienti che le forze dell'ordine, carabinieri e vigili urbani si presentano in loco; identificano 13 compagni e avvertono il sindaco DS Mario Chella il quale arriva circa mezzora dopo.
Indisponente al massimo fa finta di ascoltare le ragioni degli occupanti, e tira fuori parole del tipo "non tollero quest'abuso", "dovete andarvene", "l'area è in vendita", "a Sestri ci sono già spazi, bastava far richiesta", (si verificherà poi che sono i soliti posti accessibili in determinate fasce orarie e che costano un occhio) con l'aggiunta di qualche "sono aperto al dialogo ma..".
Propone un incontro da lui il martedì mattina successivo, in cambio dello sgombero volontario; i compagni chiedono tempo e il burocrate fissa alle 16.00 la scadenza della proposta-ultimatum.
I vigili urbani chiudono i cancelli per impedire che qualche simpatizzante si unisca ai manifestanti nel frattempo riuniti in assemblea.
La linea è di non muoversi di lì fino all'incontro di martedì (al quale non andranno) e di ribadire ulteriormente il significato politico del gesto.
Alle 16.00 l'incontro col despota in mezzo ad una significativa presenza di sostenitori
dell'occupazione e forze dell'ordine (è anche arrivata la polizia con tanto di dirigente
del commissariato di Chiavari).
E' riconfermata la decisione di tenere il posto ed è chiesto
che i "compagni esterni" abbiano la possibilità di entrare.
Dopo una quarantina di minuti di
confronto a muso duro sale la tensione: alcuni compagni cercano di entrare e sono strattonati
in malo modo dai vigili urbani in atteggiamento macista (mani alle fondine delle pistole e
caschi in testa chissà per quale motivo).
Fortuna vuole che dalla nostra parte prevalgano posizioni "esperte" che calmano gli animi e
poco dopo arriva la notizia che il sindaco da tempo fino a lunedì sera per sgomberare.
Ed è subito festa!
L'iniziativa assume quei connotati ludici tipici di queste situazioni;
dopo tanta tensione è più che legittimo. Arriva gente entusiasta di partecipare, incuriosita
e stupita di quest'azione clamorosa per il Tigullio perbenista.
Sabato sera e la domenica di Pasqua scorrono tranquille tra libagioni e discussioni politiche chiarificatrici su posizioni diverse, anche contrastanti ma sempre corrette e senza prevaricazioni.
La cosa più importante che è subito messa in chiaro: non si tratta di un avanguardia che ha occupato uno spazio per dirigerlo (Ahimè tipico di molti CSOA) ma di un gruppo di individui che vuole offrire la gestione a tutti coloro che lo desiderano.
Comincia a trasparire, purtroppo, la difficoltà di riuscire a continuare l'occupazione per rapporti di forza oggettivamente inferiori rispetto ad una repressione di un certo livello.
Lunedì di Pasquetta è indetta un assemblea aperta alle ore 17.00. Sono presenti circa cento persone eterogenee politicamente (ragazzi/e di INMENSA e di altri centri sociali genovesi, compagne/i di La Spezia, anarchici federati e non, militanti di rifondazione, singolarità di sinistra in generale) e la discussione procede vivace ma difficoltosa.
Non c'è una reale idea sul da farsi.Si propone un corteo cittadino, iniziativa che piace nell'immediato ma poi ci si rende conto che oltre a non esserci i "numeri da corteo" potrebbe essere politicamente poco efficace e ci sono anche difficoltà tecniche a realizzare un presidio di qualità. Si preferisce rimandare una manifestazione ad un oltre momento in modo che sia organizzata con più efficienza (esattamente domenica 6 aprile sempre a Sestri Levante, iniziativa della quale vi faremo sapere).
Qualche mugugno, non tutti sono d'accordo, ma non ci sono impedimenti di sorta e si lascia libera pratica; alla fine si decide per concludere in serata l'occupazione con una festa e aspettare l'ordinanza di sgombero per il giorno.
Martedì di verso mezzogiorno i vigili consegnano l'ordinanza ad alcuni compagni rimasti i quali si rifiutano di firmarla.
Tredici i denunciati per occupazione abusiva di un
immobile verso i quali scatterà una campagna di solidarietà (siete già avvisati!).
CONCLUSIONI
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