2006.12.09
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L'ombra minacciosa delle mucche
Secondo un rapporto della Fao, intitolato "La lunga ombra del bestiame", gli animali d'allevamento emettono più gas serra delle auto, se si tiene conto non solo dell'anidride carbonica ma anche del metano. E poi ci sono ammoniaca e nitriti del letame, ormoni e antibiotici usati nell'allevamento, erbicidi e fertilizzanti sparsi sui campi dove cresce il foraggio. Il bestiame utilizza il 33% delle terre, se si tiene conto anche della produzione del mangime, e un'enorme quantità d'acqua. Gli animali da allevamento rappresentano il 20% degli esseri viventi e sono diventati secondo la Fao la maggiore minaccia per l'ambiente. L'impatto del sistema di allevamento industriale è enorme : per un chilo di proteine animali servono da 3 a 10 chili di proteine vegetali. L'agricoltura assorbe il 70% dell'acqua usata dall'uomo. Un chilo di carne di manzo contiene 100 mila litri d'acqua, a cqua usata per coltivare il cibo di cui l'animale si è nutrito. Un chilo di soia o di riso si ottengono, rispettivamente, con solo 2 mila e 1900 litri d'acqua. L'International Water Management Insitute sottolinea la crescente tendenza a trarre dalla terra prodotti che bevono come spugne: latte, carne in primis. Non si tratta ora di diventare tutti vegetariani. Sarebbe sufficiente, per i consumatori, una maggiore attenzione nell'assunzione di proteine animali (un indiano consuma in media 5 kg di carne in un anno contro i 123 di un americano), e per i produttori, adottare metodi di allevamento più sostenibili e magari utilizzare specie animali meno esigenti in materia di acqua, foraggio e mangime. (Fao/SloWeb)
Con autunno tropicale e' emergenza siccita'
"La mancanza di pioggia e di neve apre per l'agricoltura un'altra emergenza siccita'". A lanciare l'allarme e' la Cia preoccupata per questa anomala stagione autunnale, che sembra una tarda primavera. La carenza idrica - secondo la Cia - e' preoccupante non solo per le recenti semine di cereali, in particolare al nord, dove non e' esclusa l'eventualita' di una risemina, ma soprattutto per ricreare i bacini montani e le falde acquifere. Per frutta e ortaggi incombe la minaccia di gelate ma anche le piante e gli alberi da frutta, germogliate precocemente per il caldo "rischiano di essere distrutti dalle possibili gelate che possono verificarsi un po' in tutte le regioni, da nord al sud". "Un'altra delle conseguenze di quest'autunno "tropicale" e' - rileva la cia - la scarsa produzione di castagne e di alcuni tipi di frutta secca, come noci e nocciole. Prodotti che hanno bisogno di molta acqua e temperatura umide. A dimostrazione di cio' anche la minore raccolta di fungh i nei mesi di settembre e ottobre; mentre le api, che in questo periodo dell'anno sono improduttive, continuano a lavorare e a produrre miele. (Agrapress)
Le sementi biologiche di ARCOIRIS sul listino 2007
Arcoiris è attualmente l'unica ditta sementiera italiana che produce e commercializza soltanto ed esclusivamente sementi biologiche e biodinamiche, una rarità anche nel panorama europeo. L'impegno principale è moltiplicare e selezionare varietà ortive, ed officinali, adatte al clima italiano e mediterraneo, partendo da sementi O.P. (Open pollinated = a impollinazione aperta, cioè non ibride) e rigorosamente non OGM. Parallelamente prosegue la diffusione di sementi di varietà antiche nazionali ed estere. Una caratteristica di Arcoiris è che la quasi totalità dei soci sono produttori biologici e/o biodinamici e che quindi conoscono le problematiche legate alla produzione agricola. Da questa esperienza è scaturita l'esigenza di formulare mis cele da sovescio adatte a migliorare la struttura dei terreni e a favorirne l'equilibrio naturale. Nasce così la nuova linea di sovesci sperimentati in questi anni in varie aziende, compreso in quelle dei soci di Arcoiris. Anche in questo campo Arcoiris si distacca dalle altre aziende sementiere commercializzando sovesci biologici colmando il vuoto più volte lamentato dai produttori biologici italiani.
Dalla fine dell'anno è disponibile sul sito il listino 2007.
Per informazioni: tel. 059/822691 fax 059/3366102
Attenzione ai cereali!
un articolo sul Guardian di Lester R. Brown, ex direttore del World Watch Institute
"Ora che il raccolto di cereali di quest'anno è nei silos, è tempo di prenderne le misure e guardare avanti". Così esordisce Lester Brown, ex direttore del World Watch Institute, in un allarmato articolo comparso sul Guardian. "La produzione mondiale di quest'anno, - prosegue Brown - 1967 milioni di tonnellate, è inferiore al consumo, stimato in circa 73 milioni di tonnellate. Questo deficit (quasi 4%) è uno dei più grandi mai registrati. Cosa ancora piu' preoccupante, in sei dei sette anni scorsi la produzione globale di cereali non e' bastata a soddisfare la domanda. Di conseguenza, gli stock mondiali di cereali sono stati ridotti a 57 giorni di consumo (65 giorni è il minimo suggerito) - il livello più basso da 34 anni. L'ultima volta che han no raggiunto un livello cosi' basso, i prezzi del frumento e del riso sono raddoppiati. La crescita nel consumo di cereali durante i sei anni dal 2000 e' stata in media di circa 31 milioni di tonnellate l'anno. Di questo aumento, quasi 24 milioni di tonnellate sono stati consumati come alimenti o mangimi. Ma è la quantità di cereali usata per produrre combustibili che sta esplodendo. Lo sviluppo annuale dell'utilizzo di cereali per produrre etanolo da usare come combustibile per le automobili e' stato in media di quasi 7 milioni di tonnellate per i soli Stati Uniti, balzando dai 2 milioni di tonnellate del 2001 ai 14 milioni di tonnellate del 2006". (Agrapress)
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Attenzione ai cereli, di Lester R. Brown nella versione tradotta e pubblicata da Agrapress