2007.01.31
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L'illuminazione della disillusione
Forse e' stato fatto troppo poco o sono state seguite troppe illusioni. Mi sono trovato, negli anni, a dire e proporre le stesse riflessioni senza un effettivo riscontro che non fosse quello recente di etichettarle come "storia passata" mentre dal mio punto di vista sono cose che dovrebbero servire come riflessione critica indirizzata all'evoluzione... mi sento piu' un peso che uno stimolo
La roba "vecchia" che secondo me e' invece da archiviare come "irrealizzata", per non dire irrealizzabile, in parte e' raccolta in una serie di interventi che ultimamente ho fatto su cm-milano e dadaciclo (riportati più sotto)
L'illuminazione che mi ha colpito (meglio tardi che mai), invece, e' approssimativamente desritta di seguito.
E' come che abbia vissuto per anni nell'illusione di rapportarmi alla massa mentre in realta' era un gruppo di amici, magari numeroso, ma sempre gruppo (o piu' gruppi raggruppati). Quelli che hanno dato origine a cm, quelli della ciclofficina al bulk, quelli delle mailing-list.
Vivevo l'autoesaltazione di gruppo illudendomi di viverla in rapporto alla massa, pensando che questa molla empatica fosse la linfa da inoculare ad una massa indistinta, da mantenere a sua volta lontana dal pericolo di diventare occasione di definizione identitaria.
Quando il gruppo, per varie ragioni, s'e' sciolto io ho pensato che la massa si fosse "inceppata" perche' gli altri amici avevano "tradito" i suoi principi di funzionamento, mentre invece e' che non ritrovavo piu' quei meccanismi sociali che stanno alla base della vita dei gruppi (svanito).
Tanti successivi tentativi di dare un orientamento piu' aperto, a quel che ho potuto constatare, sono prevalentemente caduti nel vuoto.
Mi riferisco in particolare all'utilizzo del nome multiplo Graziano Predielis che non e' riuscito ad impedire il protagonismo, alla realizzazione di un sito basato su wiki e quindi aperto alla scrittura/organizzazione collettiva che in prevalenza ho dovuto personalmente riempire di contenuti, al mantenimento delle liste per favorire un "approfondimento" critico delle masse che in fin dei conti son diventate anch'esse "simbolo" identitario; figuriamoci, a milano s'e' addirittura dato vita ad un blog "alternativo" (sia al wiki che alle liste).
Cercare di favorire un senso collettivo e collettivizzabile dell'esperienza autonoma di riappropriazione anarcolibertaria delle citta' e vedere quanto invece si traduca in un arroccamento di posizioni (tra chi s'ammassa, chi c'ha la fissa, chi e' della tal associazione, chi e' un grillo) e' decisamente frustrante.
E' ora che la massa si risvegli dal torpore dell'abitudine
Critical Mass non esiste
(antefatti alla presa di coscienza)
From: "rotafixa"
Subject: [dadaciclo] critica della massa critica
To: dadaciclo
Date: Wed, 10 Jan 2007 00:32:44 +0100
Reply-To: apolidi a pedali
vado spedito:
non credo che ci sia niente di critico nella massa critica. dopo un po' di tempo di frequentazione (e so che smettere è fisiologico) ho sentito che si tratta di un altro conformismo.
ho pensato: "ma magari é perché stai incazzato con i tuoi ex amici" (ex ciclocentrale di roma eccetera)
devo dire di no. davvero me lo sono chiesto, cercando di essere chiaro con me. ci ho pensato con cura.
sono stato chiaro, e quello che é rimasto é stato: "fanno gruppo, come comunione e liberazione"
ugualeuguale
ma proprio uguale
si sta tra gente che non ha trovato spazi altrove
From: schizo-mobile
Subject: Re: [dadaciclo] critica della massa critica
To: apolidi a pedali
Date: Fri, 19 Jan 2007 14:35:50 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
"rotafixa"
> vado spedito:
>
> non credo che ci sia niente di critico nella massa critica.
> dopo un po' di tempo di frequentazione
> (e so che smettere è fisiologico)
> ho sentito che si tratta di un altro conformismo.
in parte lo sapevamo gia' dal primo giorno che s'e' deciso di far
partire cm in itaglia...
sempre l'importazione di comportamenti e' conformista.
pero' inizialmente le relazioni erano veramente eterogenee e
inaspettate, cosi come il senso di liberta' e conquista dello
spazio e della socialita'.
poi, prevedibilmente, tutto questo insieme di rapporti
s'e' appiattito sulla noia controrivoluzionaria della rutine.
dico prevedibilmente perche' stava gia' scritto in tutta una serie di
stereopizzazioni che tu sicuramente non puoi capire, almeno in
profondita', se e' vero, come e' vero, che sei accecato dalla tua
boria e straparli di
> > "fanno gruppo, come comunione e liberazione"
tu, proprio tu, rotafixa, tu, che cavalchi una fixazione,
ma secondo te l'insieme cosi' eterogeneo e soprattutto non conformista
delle fixe?... no?
e' la sua essenza... nel bene e nel male.
> me lo sono chiesto, cercando di
> essere chiaro con me.
ah, beh, si,
anch'io quando discorro con me allo specchio c'ho sempre ragione
> ci ho pensato con cura.
secondo me e' meglio se indaghi un po' meglio
> si sta tra gente che non ha trovato spazi altrove
eccolo qua... lo sborone
lui, che talmente e' immanicato
che trova spazi ovunque quantunque e di qualunque tipo.
sei proprio uno fiko sborone,
e' evidente che tu la disadattanza manco la vedi da lontano,
la domini con cuore impavido e sguardo fixo, impettito.
e' da sempre che la critica all'esistente si fonda sulla constatazione
che la nostra socialita' e' castrata in partenza dalla mancanza di
luoghi e tempi per una vita diversa dal comandato dal senso comune.
essere riusciti a crearne anche solo per poco tempo
non e' un demerito
un bellissimo ingresso in lista
ben arrivato
da da,
essere graziano predielis e' gratis
From: "rotafixa"
Subject: [dadaciclo] schizetto.....
To: dadaciclo
Date: Sat, 20 Jan 2007 04:25:34 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
guarda che aspetto
per me tu hai sbroccato perché il tuo monopensieroalternativo s'è irritato
qualcuno (io) ha toccato la CreaturaSacra: la "critical"mass
ora motiva
sempre che ti vada eh
From: schizo-mobile
Subject: [dadaciclo] [Il Pippone] critica della massa critica
To: Grillo e' Quelo
Date: Sat, 20 Jan 2007 19:38:27 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
"rotafixa"
> guarda che aspetto
che uomo impavido
> ora motiva
colgo il guanto
> sempre che ti vada eh
no,
non
mi va di moti va... re,
pero'...
mo'motivomo'motivo,
anche se
non c'e' nessun motivo
d'impostare una discussione con te,
pero' accetto il duello
anche se
non m'importa nulla di uscirne vincitore,
tanto piu' che il riflusso da te ben rappresentato
ha gia' dimostrato d'aver preso il sopravvento
se non sui possibili sviluppi
(sono comunque speranzoso per chi c'e' dentro
e mi fa piacere pensare che anche di fronte a molte disillusioni
ci sia qualcun che, fresco di massa, possa aprire il cuore
all'entusiasmo di riapproriarsi delle citta')
sulla mia passione partecipativa
(sempre per la speranza di sopra mi sento comunque bene pensando di
poter essere utile a chi si avvicina cercando a fatica di stare dietro
agli strumenti collettivi che ci siamo creati (web e liste)).
non mi fa incazzare la critica alla massa,
anzi,
e' una attivita' con la quale mi son sbizzarrito per tanto tempo,
sin da quando ho sentito la puzza dell'adagiarsi acritico
nello stereotipo importato,
sin da quando si decise di suddividere la lista unica
e si butto' in pasto alla non-partecipazione il listone criticalmass.
quello che mi fa incazzare e'
in primis
la tua boria
(non solo riscontrabile nel tuo precedente msg,
ma in quello che dici e come lo dici su
ciclistica, cm-roma, chaingang)
e in secundis (ma ben piu' importante)
che un certo tipo di critica
> > >> "fanno gruppo, come comunione e liberazione"
sia portato avanti proprio da chi incarna
(come te)
le dinamiche sociali che hanno fatto della massa un gruppo.
una situazione, questa, che ha reso via via piu' difficile
anche solo pensare, con un minimo di entusiasmo necessario,
ad evoluzioni che sfruttassero pienamente l'opportunita'
di trovarsi ad interagire
con una realta' alternativamente creativa veramente di massa,
con l'assenza di gerarchie,
con un "teatro" sociale dove chiunque e' sia spettatore che attore che
potenziale regista o, meglio, agitatore, scatenatore di situazioni
impreviste ed imprevedibili
(anche sull'imprevedibilta'
rispetto al progetto ben fatto ci sarebbe da dire).
nel dettaglio,
ci si e' giocati la carta della disidentificazione e fusione caotica
(ricercata, tra l'altro, anche con l'adozione del nome multiplo
e con l'utilizzo di un wiki per la costruzione di un sito veramente
collettivo)
e si e' ripiegato verso la certezza dell'identita',
sia personale (con la diretta conseguenza di amicizie e antipatie, ma,
in particolare, introducendo l'"aspettativa" del conosciuto)
che di gruppo (parlo di +bc, ciclistica, chaingang, ma anche della
scomposizione della massa in gruppi empatici e locali
(dove l'identita' e' piu' favorita)).
con questo non sto' facendo accuse,
bensi una riflessione sulle dinamiche che si sono instaurate.
la colpa, se di colpa si puo' parlare,
e' quella di non essere stati in grado
(almeno chi (oppure potrei parlare solo per me
e in questo senso la critica piu' grande la faccio a me
pero' l'analisi non la lascio alla sola introspezione) ci credeva)
di affrontare efficacemente con azioni (e comportamenti) stimolatrici
questa prevedibilita'.
a questo proposito, poi,
quando dico
> > >> "fanno gruppo, come comunione e liberazione"
> > > tu, proprio tu, rotafixa, tu, che cavalchi una fixazione,
> > > ma secondo te l'insieme cosi' eterogeneo e soprattutto non conformista
> > > delle fixe?... no?
> > > e' la sua essenza... nel bene e nel male.
intendo che la decisione di buttarsi nel feticismo puo' essere subita,
nel senso che ci si lascia soggiogare dai meccanismi di comportamento
indotti dalla mercificazione dell'esistenza,
oppure intrufolarcisi dentro per scardinarli.
la mia considerazione, da profano del feticismo,
vedendo a grandi linee come si e' andata formando la cricca fixata
e come aggrega a se',
e' che ci si trovi piu' in una situazione subita (ancorche' ricercata)
di riflusso identitario
> > >> "fanno gruppo, come comunione e liberazione"
e mercificazione dell'esperienza ciclica
(una moda incentrata sul mezzo (mercificato nel suo rapporto empatico)),
in sostanza l'altra faccia della medaglia di cio' che non e' andato
con l'esperienza massiccia.
comunque per me
gruppuscoli ed affermazioni personali
non e' che non dovevano verificarsi, anzi,
si doveva, a mio parere, cercare (con azioni e comportamenti)
di non fargli prendere il sopravvento
per renderle in tal modo specificita' vivificanti della massa;
quindi non un fuggi fuggi dalla massa alla ricerca di se stessi,
ma un riferimento alla massa come fine ultimo dell'azione.
quando poi dici
> > >> si sta tra gente che non ha trovato spazi altrove
per me sei da uova marcie
> > e' da sempre che la critica all'esistente si fonda sulla constatazione
> > che la nostra socialita' e' castrata in partenza dalla mancanza di
> > luoghi e tempi per una vita diversa dal comandato dal senso comune.
> > essere riusciti a crearne anche solo per poco tempo
> > non e' un demerito
e' in relazione a questo che ironizzo sulla tua immanicatura,
dal momento che, evidentemente (da cio' che scrivi),
sei cosi a tuo agio da trovarti (e costruirti) spazi a te consoni
e sbeffeggiare in maniera cosi sbruffona, direi anche "normale"
(immagino che sia una delle considerazioni superficiali che va tra la
maggiore tra chi e' integrato perfettamente nel sistema sociale).
la massa, se critica, effettivamente e'
(o dovrebbe a mio parere essere)
altro.
From: "rotafixa"
Subject: [dadaciclo] il pippone della mass'acritica
To: dadaciclo
Date: Sun, 21 Jan 2007 21:50:51 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
bah schizo
non so dove prendi le energie per intorcinarti così
rappresenti bene ciò da cui ormai rifuggo e che mi fa venire le bolle
il fricchettoname che s'è appropriato della bicicletta e della sua valenza dirompente in tutti gli ambiti essendo un mezzo per spostare sé.
capisco le tue ragioni e sono ben esposte
ormai mi ripugnano
aver ri-conosciuto le dinamiche della mass'acritica (roba che frequentavo al liceo negli ultimi '70) mi ha pericolosamente sporto verso una qualche giustificazione degli automobilisti. direi che non sono proprio portato a giustificarli, quindi pensa il pesante danno che può fare il fricchettoname a chi è meno motivato di uno sborone fascio ricco e ammanicato come me. (certo che sei proprio stronzo, hai svelato una copertura dei servizi)
tempo fa ero ad uno spettacolo di flamenco a sivigila, in una bella ambientazione eccetera: e che pensavo? "guarda il chitarrista: è bravissimo. ma davvero. sa sentire. probabilmente ha una macchina ed è bravissimo. come faccio io a sputare su uno così?"
la risposta che mi sono dato è che bisogna fargli sentire la bruttezza del mezzo che usano. ma con la mass'acritica, e con quelli che sentono come schizo, questo é impossibile.
imho
From: menthos
Subject: Re: [dadaciclo] [Il Pippone] critica della massa critica
To: Grillo e' Quelo
Date: Mon, 22 Jan 2007 16:05:48 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
non mi voglio mettere in mezzo al contenzioso ma l'argomento mi tocca molto avendo partecipato alla nascita della massa critica a milano vivendomi un periodo che indubbiamente m'ha cambiato la vita.
riesco aggiungere ben poco a quello che scrive schizo riguardo l'analisi sulla massa critica, come sempre lucida e puntuale, la condivido. io per primo mi sono imbattuto in molte di quelle sfumature che la massa ha creato attorno a se, quei piccoli movimenti di contorno, dalle ciclofficine al feticismo tecnico nella speranza che queste arricchissero con energie e valore una pratica di pensiero sempre in movimento, di ricerca, di sperimantazione dello stare assieme ed in buona parte lo sono ancora ma dall'altra queste hanno sgretolato la capacita' di desiderare altro, dando spazio ad esempi molto concreti, per il loro scopo funzionanti, perfette, togliendo pero' molte risorse alla ricerca e creativita', quella che fa senza necessariamente avere l'ambizione di funzionare come deve. il facile paragone che si puo' fare tra quello che era all'inizio e quello che e' ora, molto banale ma per me sempre da tenere a mente. non e' per un cazzo semplice riuscire a portare avanti un progetto collettivo, svilupparlo mantenendo la lucidita' collettiva di chi si e' e di dove si vuole andare, le dinamiche personali imperversano dal secondo giorno di lavoro, all'anonimato a discapito della propria identita' nessuno ci rinuncia quando si esce dal gioco. aggiungo che ovunque c'e' una fame spasmodica di identita', la necessita' di far parte di un gruppo, ovunque, ciclofficine, associazioni, e pure in una massa critica.
schizo ma lo te l'hanno detto che il giovedi qui a milan ciclobby distribuisce le pettorine fluorescenti con la scusa della sicurezza? hahahahahaha ma porcoiddio
From: schizo-mobile
Subject: Re: [dadaciclo] [Il Pippone] critica della massa critica
To: Grillo e' Quelo
Date: Mon, 22 Jan 2007 17:51:47 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
menthos
> non e' per un cazzo semplice riuscire a portare avanti un progetto
> collettivo, svilupparlo mantenendo la lucidita' collettiva...
infatti, ed e' proprio per questo che fondammo la cicloffixxx, per darci uno spazio dove far incontrare la massa e la sua ricerca critica.
> ... le dinamiche personali imperversano dal
> secondo giorno di lavoro, all'anonimato a discapito della propria
> identita' nessuno ci rinuncia quando si esce dal gioco.
la cosa strepitosa e' che l'ammassamento critico porta (o ha portato per noi reduci) il gioco in una porzione delle nostre vite dove poter far confluire degli atteggiamenti autocostruiti che vanno proprio in altre direzioni rispetto a quelle prestabilite che ognun di noi, suo malgrado, subisce.
> aggiungo che ovunque c'e' una fame spasmodica di identita', la
> necessita' di far parte di un gruppo, ovunque, ciclofficine,
> associazioni, e pure in una massa critica.
ed e' appunto per questo che e' necessaria una riflessione critica sull'agire che vinga prima dell'attenzione alla perfezione del progetto. intendo dire che e' meglio un'operazione che travalica le proprie aspettative riguardo all'"oggetto" finale mantenendo comunque una coerenza critica nei metodi e nei meccanismi che va a toccare piuttosto che un'azione perfettamente prevista nei particolari dall'inizio alla fine ma che paga lo scotto dell'appiattimento sulle dinamiche comportamentali correnti.
> schizo ma lo te l'hanno detto che il giovedi qui a milan ciclobby
> distribuisce le pettorine fluorescenti con la scusa della sicurezza?
ma a me fanno tenerezza nella loro cicloingenuita'
e devo dire che in parte provo simpatia per questa gente che comunque
prova a darsi da fare nel suo piccolo (non in senso spregiativo ma
relativamente alla complessita' dell'agire).
idem sentire lo provo per i grilli.
con questo non voglio dire che non vedo gli aspetti negativi di cui
spesso (troppo a mio parere) si parla, solo che secondo me si
dovrbbero instaurare collaborazioni
e far tesoro della propria analisi
cercando di creare delle situazioni che in un qualche modo "attenuano"
quegli aspetti che vengono cosi tanto evidenziati,
non cioe' criticandoli apertamente, ma scardinandoli internamente.
comunque, se fossimo ancora li con una nostra cicloffixxx e con la verve che ci ha sempre contraddistinto dal militantismo secondo me dovremmo ad esempio fare delle pettorine nere nere in camera d'aria e inscenare simpaticamente dei giochi urbani tra squadre non antagoniste bensi collaborative.
baci nei polpaccioni
From: schizo-mobile
Subject: Re: [dadaciclo] [Il Pippone] critica della massa critica
To: Grillo e' Quelo
Date: Mon, 22 Jan 2007 23:32:39 +0100
Reply-To: Grillo e' Quelo
rileggendomi,
mi viene da puntualizzare su una cosa
che, in particolare su questa lista,
puo' essere esageratamente considerata come eccessivamente buonista o
robe simili.
quando dico
>> comunque, se fossimo ancora li con una nostra cicloffixxx
>> e con la verve che ci ha sempre contraddistinto dal militantismo
>> secondo me dovremmo ad esempio fare delle pettorine nere nere in
>> camera d'aria e inscenare simpaticamente dei giochi urbani tra
>> squadre non antagoniste bensi collaborative.
ci tengo a precisare che per
> simpaticamente
intendo compartecipazione emotiva ad un'esperienza condivisa
e per
> giochi urbani
quello che penso e' piuttosto in senso lato;
giochi a noi gia' familari ad es. sono
velocity, la squadra "Molla Buni!",
in fondo anche il semplice ammassamento,
ma (molto piu' affine al mio modo d'intendere)
penso anche al "calcio a tre porte" di blissettiana memoria,
al gioco visto dai situazionisti
ed altre amenita'.
cio' che importa e' comunque che
quello che diventa materia malleabile nel gioco
sono proprio le regole
per cui si apre l'opportunita' di creare
vere e proprie esperienze di vita alternative.
ma la mia e' solo una butade,
certo e' che se si vede l'operazione di ciclobby come una
"marchiatura", risulta piuttosto difficile pensare a
giochiamo giochiamo,
pero' quello che fa ciclobby
e' anche una forma di comunicazione con la massa
che un particolare gruppo di essa trasmette,
e' cio' che secondo me dovrebbero tutt cercare di fare.
poi e' la massa stessa che reagisce.
ad ogni modo se si guarda solo la questione, diciamo,
della "sicurezza"
mi sembra che in maniere diverse e' comunque presente anche nelle
immagini delle cm sparse per il mondo
(generalmente si vede ad es.
un utilizzo molto esteso di caschi e fanali).
oltretutto, vista anche la diffusione degli incidenti ciclistici
diventa anche un "argomento" potenzialmente proponibile alla massa.
a questa "esigenza" in alcune parti del mondo hanno risposto con
le cerimonie "Ghost Bikes".
qua la fa da padrona la sicurezza secondo codice stradale,
ma non e' per "colpa" di ciclobby
quanto per mancanza d'inventiva di chi s'ammassa.
del resto e' una visione di cm TROPPO (a mio parere)
incentrata sul mezzo bicicletta
piuttosto che sull'esperienza urbana alternativa...
si tratterebbe di cercare di comunicare in maniera piu' empatica
l'aspetto della reinvenzione della citta',
se prevale l'altra visione non e' per una impropria
appropriazione di senso,
quanto piu' per una mancanza di proposte altre.
quello che importa e' che tutto questo "gioco"
si svolga sul corpo vivo della massa.
> secondo me se aprissimo qualcosa ora non sarebbe una ciclofixxx
> ma un piccolo stato indipendente basato sul disordine
> con il solo metodo di
> farsi da parte su ogni decisione da prendere
:)
a loro modo ci stanno pensando anche quell di PirateBay http://www.inventati.org/noviglob/journal/index.html#thepiratebaywantstobuysealand
From: schizo-mobile
Subject: Re: [Cm-milano] Re: piste pirata?
To: critical mass milano crew
Date: Fri, 26 Jan 2007 16:14:59 +0100
Reply-To: critical mass milano crew
invel
> ps
> ieri in massa nevischiosa: una pedalata strapaesana di
> 12 amici che si telefonano e si incontrano sottocasa
> concordano il percorso coi vigili che ci bloccano gli incroci...
> si rintanano nel baretto...
> non vivono davanti al pc non leggono la lista...
niente di male in
un gruppo di amici che desidera divertirsi,
pero', secondo me, quello che mantiene alto il livello di
partecipazione emotiva della massa (non del gruppo di conoscenti)
e quindi proietta verso un possibile prolifico futuro
e' anche un lavoro di cesellatura sulla propria esperienza diretta.
sempre a parer mio, questa contrapposizione che s'e' instaturata tra i
veri ciclisti e' quelli della lista e' indice della prospettiva
limitata dell'attuale esperienza massiccia.
non dico che non sia bella e formativa per chi vi partecipa,
piuttosto intendo che
dovrebbe essere fondamentale la fusione,
tra il vissuto e il suo racconto
almeno se si desidera che la propria azione ciclica abbia un impatto
nell'immaginario collettivo
(non solo quello generale ma anche della massa).
in un messaggio precedente ho scritto
> la lista... e' aperta a tutti, per comunicare, dibattere, proporre
ma mi sono dimenticato un aspetto fondamentale,
quello del racconto.
anche io ho sempre vissuto in maniera schizofrenica quella differenza
cosi' evidente tra la pedalata della notte
e l'incontrarmi nei giorni successivi della settimana
sulle liste a giocare con i nostri desideri, le nostre fantasie, i
nostri deliri romanzati in differita nei nostri racconti
che ci siam sempre regalati... sino al giove successivo.
dove ritrovarsi con la testa piena di deliri sulla nostra citta'
inventata... e immancabilmente constatare la diversita' tra l'essere
li, tra amici, a far rotolare le nostre ruote sballate
nell'esperienza diretta
e le nostre esistenze parallele di agitatori culturali
nell'esperienza mediata, da noi, in completa autonomia dal resto dei
media grazie ai nostri mezzi di comunicazione ma con l'apertura alla
massa cioe' a chiunque fosse a noi sconosciuto
per contagiare, emozionare... creare immaginario, appunto.
ecco, questo rifiuto di raccontarsi di chi e' fresc d'emozioni
attraverso i nostri strumenti
e' una grossa menomazione e, in fondo,
esprime un relativo fallimento
dovuto principalmente ad incomprensioni, scazzi e gruppismi identitari.
questo ripiegamento nell'identita' di gruppo
e' sempre stato favorito dall'esperienza diretta,
ma, sempre secondo me,
ha sempre trovato un antidoto
nell'esperienza mediata dove le possibilita' di disidentificazione
sono estremamente maggiori.
per andare in giro con un paio di amici in bicicletta
non c'e' bisogno di concordare un percorso coi vigili,
tanto meno della massa critica,
mentre se si desidera contribuire al suo fermento
non e' sufficente incontrarsi tra amici...
bisogna anche raccontarsi mediaticamente alla massa.
in girum imus nocte
et consumimur igni
From: schizo-mobile
Subject: Re: [Cm-milano] ADESSO
To: critical mass milano crew
Date: Tue, 30 Jan 2007 14:51:26 +0100
Reply-To: critical mass milano crew
"tandala\"
> ajorn sei un grande
> oggi volta che ti leggo mi rilasso..
> non nel senso che mi addormento,
> ma mi piace come plachi gli animi
> mentre c'è schizo-mobile che in preda all'ansia, si sveglia di notte
> tutto sudato gridando "il sito! il sito!" tu mi sembri dire
> "tranquillo, va tutto bene.."
> ecco io dico che il sito è testimoniale ma deve rivivere anche
> grazie a chi la massa la conosce da neanche un anno, basta con la
> nostalgia di come era prima. Una bella passata di vinavil e
> rincolliamo tutto, chi la fa e chi ne parla devono essere gli
> stessi!! Peace, love, unity, respect :)
> LA MASSA è ADESSO!!!
e' vero,
questo messaggio ci da lo spunto e l'occasione di effettuare una
svolta che va al di la' di un semplice rifacimento del sito.
dato che, effettivamente,
non posso considerarmi piu' un assiduo frequentatore
delle masse critiche,
cedo l'onore/onere della gestione
delle liste che ho sino ad ora amministrato
(cm-crew, cm-milano, cm-bari)
e l'implementazione del nuovo sito
a chi e' piu' addentro di me nell'esperienza massiccia,
per cui, chi desidera subentrare in queste attivita'
puo' scrivermi in privato per i passaggi delle consegne.