2007.03.12
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Alla Cascina Campazzo
Oggi io e Ada siamo andati in bici a fare un giro alla Cascina Campazzo, abbiam salutato come al solito le lerce mucche, galline faraone oche, abbiam trovato un interessante libro (Indagine conoscitiva sui fontanili del Parco Agricolo Sud Milano) e, facendo un giro per i campi, ci siamo riforniti di un buon quantitativo di fresca ortica con cui ci siamo preparati un ottimo risotto serale.
Barbe di frate
Conosciuta anche con il nome di agretto, la barba di frate č una pianta rustica che cresce facilmente su terreni poveri, resiste all'attacco dei parassiti, delle malattie ed č particolarmente indicata per la coltivazione biologica. Parente della selvatica salsola soda, che veniva usata come componente segreto dai maestri vetrai della Serenissima, la barba di frate oltre a fornire un ricco apporto vitaminico č considerata un ottimo depurativo del sangue. Le sue foglie filiformi, che ricordano quelle dell'erba cipollina, sono di un deciso colore verde e, proprio grazie alla loro consistenza, sono ottime per piatti semplici e salutari. Una volta sbolllentate infatti, i roscani, altro nome popolare con il quale sono conosciute le barbe di frate, ben si prestano per una spaghettata con acciughe o per una gustosa frittata, per via del "piccantino" che rilasciano una volta mescolate alle uova strapazzate.
Kusturica lancia i succhi di frutta "Biorivoluzionari"
Dedicati a Tito e a Che Guevara, a Fidel Castro e perfino a Saddam Hussein. Sono i succhi di frutta biologici del regista serbo Emir Kusturica, che da qualche tempo si č convertito all'agricoltura biologica nei panni di consumatore ma soprattutto di produttore. Intenzione del regista, spiega il giornale di Belgrado Glas, sarebbe di promuovere, con l'omaggio a personaggi celebri e controversi, la sua piccola produzione di succhi di frutta, avviata a Drven Grad. Si tratta dello scenografico villaggio di legno - copia di un tradizionale borgo balcanico - che Kusturica ha fatto costruire in un'area incontaminata, a 200 chilometri a sudovest di Belgrado, per le riprese del film La vita č un miracolo, e dove poi ha impiantato una mini-azienda agroalimentare, sorta accanto a strutture permanenti destinate all'attivitā cinematografica.