2008.01.28
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Tutta la dolcezza del miele!
Che cos'è quella cosa dolce, che profuma di fiori e che piace a grandi e piccini? Il miele! L'antica sostanza zuccherina è il prodotto della laboriosa attività delle api che raccolgono il nettare dei fiori o la melata 1 che si deposita su foglie e rametti, quindi li trasformano, contribuendo anche con le sostanze che sono loro proprie, e depositano il frutto del loro lavoro nei favi. Il miele ha attraversato secoli di storia, goloso ingrediente da utilizzare in cucina e diffusa medicina naturale, conosciuta dagli egizi e, nel mondo greco-romano, utilizzata come rimedio contro tosse, bronchiti, catarro, per disturbi all'apparato digerente...
Il miele, che ha un potere dolcificante molto elevato, fornisce circa 308 calorie per 100 g di prodotto, ma resta comunque meno calorico dello zucchero raffinato che apporta circa 392 calorie per 100 g. Esso infatti è composto principalmente da zuccheri semplici, soprattutto glucosio e fruttosio. Il primo viene assorbito più rapidamente dall'organismo, fornendo rapidamente energia pronta per essere consumata. Il secondo invece, metabolizzato a livello del fegato, costituisce una riserva energetica che viene consumata più lentamente. Altre sostanze contenute nel miele: minerali - zinco, magnesio, potassio... - vitamine - C, B2, B1... - aminoacidi, enzimi - catalizzatori biologici, cioè sostanze di natura proteica che agiscono stimolando o accelerando alcune reazioni chimiche - acqua - che costituisce circa il 17% del peso del miele - Se anche il miele non può essere considerato un alimento completo - mancano molte vitamine e protidi - ha comunque altre proprietà - oltre alla bontà! - che ne hanno sancito la notorietà attraverso i secoli.
Una curiosità: quando il miele che custodite gelosamente nella vostra dispensa cristallizza e da liquido qual era comincia a presentarsi più "solido", non significa che il suo destino è segnato dal tragico volo nella pattumiera. La cristallizzazione è un processo naturale del miele che, scientificamente, si spiega con la precipitazione del glucosio in eccesso sottoforma di cristalli di glucosio monoidrato. Questo processo è influenzato da differenti fattori. Una di queste è la temperatura. La cristallizzazione non avviene al di sotto dei 5° e al di sopra dei 25°; nell'intervello 5-25° è media; intorno ai 14° è massima.
Il miele si distingue in monofloreale e poliflora o multiflora a seconda che sia prodotto a partire da un unico tipo di fiore o da più specie di fiori. Occorre considerare che solo in Italia vengono prodotti circa 50 tipi differenti di miele, distinti in base al fiore di provenienza, 20 dei quali sono prodotti con regolarità e hanno una produzione commercialmente rilevante. Ognuno di essi viene classificato in base al colore, al sapore, all'odore, al tipo di cristallizzazione, e ognuno di essi "richiede" abbinamenti culinari specifici. Insomma, come il vino, anche il miele ha i suoi riti e le sue regole dettati da particolari caratteristiche!
Il miele in generale ha proprietà antibatteriche, antisettiche, diuretiche, emollienti - altre proprietà dipendono dalle caratteristiche di ogni singolo prodotto - In generale la sua azione antibatterica viene attribuita sia al perossido di idrogeno, che riesce a combattere ed uccidere i batteri, sia alle modalità in cui le sue molecole di zucchero si legano all'acqua, privando così i batteri del loro nutrimento. In realtà pare che alcuni tipi di miele, in cui non compare perossido di idrogeno, agiscano anch'essi come antibatterici dunque si ipotizza che tale azione sia legata anche ad altri fattori: enzimi secreti dalle api stesse, acidità del prodotto, o, infine, sostanze chimiche contenute nel nettare del fiore. Per questo esso viene utilizzato sin dall'antichità in caso di ferite e scottature. Inoltre, un recente studio effettuato da ricercatori neozelandesi ha dimostrato che il miele grezzo aiuta a combattere le carie e la formazione della placca dentaria - ma serve anche in caso di dolore e gonfiore provocati da gengiviti o periodontiti - Infatti sembra che le sue proprietà antisettiche inibiscano l'azione dei batteri, principale causa di questi fastidiosi problemi. Nello specifico, a svolgere questa funzione sarebbe l'acqua ossigenata prodotta da un enzima in esso presente.
Per godere di tutti questi benefici è consigliabile consumare il miele come dolcificante in sostituzione del saccarosio - attenzione: non si deve portare il miele a temperature superiori ai 42° altrimenti perde le sue proprietà -
Due vecchi rimedi - spesso consigliati dalle nonne! -
Un po' di miele fatto sciogliere nel latte caldo - ma anche in una tisana emolliente - aiuta a combattere la tosse.
Nel caso di mal di gola invece si possono fare dei gargarismi con un preparato a base di acqua tiepida, succo di limone e miele.
Proprietà di alcuni tipi di miele
Miele di acacia
Ricco di levulosio, in piccole dosi, può essere consumato anche dai diabetici. Utile in caso di infiammazioni della bocca e della gola. Ottimo per addolcire i pasti dei neonati e, grazie alle sue proprietà antibiotiche, aiuta i nostri "cuccioli" nel momento critico della dentizione, quando essi sono più soggetti ad infezioni. Sempre per i più piccoli: sembra che il miele d'acacia eserciti un'azione calmante e li aiuti a prendere sonno. Agisce sull'intestino pigro e sul fegato, esercitando un'azione disintossicante. Si utilizza come miele da tavola e per dolcificare. Non interferisce con il gusto delle vivande.
Miele di agrumi
Ha proprietà sedative e antispasmodiche, quindi agisce sulle persone nervose, ansiose, su coloro che soffrono d'insonnia, accusano frequenti mal di testa e palpitazioni. Ottimo comunque in tutte le situazioni che creano tensioni.
Ottimo miele da tavola. Da gustare nel tè freddo e nelle spremute d'arancia. Utilizzato in pasticceria.
Miele di girasole
Aiuta ad abbassare la temperatura corporea in caso di febbre. Ha proprietà antinevralgiche, diuretiche, astringenti.
Buon miele da tavola, viene spesso utilizzato in pasticceria e nell'industria alimentare. Si accompagna bene ad olive e frutti di mare.
Miele di castagno
Ricco di sali minerali, in particolare di ferro, per cui è consigliato a chi soffre di anemia, ai convalescenti o in caso di spossatezza. Buon ricostituente, è indicato per coloro che svolgono lavori pesanti, stressanti o che prevedono turni notturni; per sportivi ed atleti; durante la gravidanza, dopo il parto e durante l'allattamento. Stimola la circolazione sanguigna ma è utile anche in caso di tosse poiché esercita un'azione sedativa.
Miele da tavola. Si abbina bene alla ricotta e a formaggi poco saporiti, ma anche alla carne di maiale.
Miele di lavanda
Le sue proprietà antisettiche lo rendono un buon rimedio per tosse, bronchiti ed altri disturbi che interessano le vie respiratorie. Ha effetti diuretici e aiuta a combattere l'insonnia.
Miele da tavola.
Miele di Eucalipto
Agisce come antispasmodico in caso di tosse e laringiti, mentre grazie alle sue proprietà balsamiche è utile in caso di raffreddori, bronchiti e raucedini.
Miele da tavola. Ottimo per preparare salse in agrodolce e per sostituire lo zucchero nelle limonate.
Miele di Millefiori (di pianura)
Molto energetico agisce come buon ricostituente in caso di immunodepressione, stanchezza, inappetenza e anoressia. Sembra che bere un po' d'acqua mescolata a succo di limone e miele millefiori, prima del pasto o tra un pasto e l'altro, aiuti ad affrontare la dieta perché dovrebbe provocare senso di sazietà.
Il Millefiori dell'Appennino è ottimo per preparare dolci ma anche per il pollo in agrodolce. Il Millefiori di montagna è ottimo con lo yogurt.
Miele di corbezzolo
Questo miele ha proprietà diuretiche e esercita un'azione antisettica sulle vie urinarie.
Viene utilizzato per preparare dolci e si sposa bene con formaggi forti tipo caprino.
Miele di melata di abete
Grazie alle sue proprietà antisettiche costituisce un valido aiuto in caso di bronchiti e faringiti.
Buon miele da tavola che si accompagna bene con i formaggi.
Miele di Sulla
Agisce sull'intestino stimolandone l'attività, ha proprietà diuretiche, depurative e toniche.
Si utilizza spesso come dolcificante, ottimo col formaggio.
Miele di melata di Metclafa
Consigliato a chi fa attività sportiva, è un ottimo antibatterico e antianemico.
Molto utilizzato in cucina e per dolcificare. Da gustare con pane spalmato di burro e con le crépes.
Miele di Rododendro
Miele consigliato come coadiuvante in caso di bronchiti ma anche di inappetenza.
Buon miele da tavola grazie al suo sapore che ricorda quello della marmellata di frutti di bosco. Un ottimo abbinamento è con latte e polenta!
1. Melata: escrezione di quegli insetti che si nutrono della linfa della piante. Essi trattengono le sostanze azotate della linfa mentre il liquido eccedente passa nell'intestino e viene espulso sottoforma di melata, che si deposita su foglie e rametti. Si tratta dunque di una sostanza composta soprattutto di zuccheri ma con un alta percentuale di oligosaccaridi.
Non solo miele: la propoli
Le api non producono solo miele, il loro alveare è una piccola industria naturale da cui l'uomo, nel corso dei secoli, ha imparato a trarre tanti benefici rimedi. La propoli è uno di questi. Per le api la propoli è insieme materiale da costruzione e agente di protezione contro i batteri, funghi e virus. Le api bottinatrici più anziane raccolgono resine e gomme vegetali da gemme, scorze e ferite vegetali di pioppi, betulle, pini, prugni, querce... Una volta trasportato il materiale nell'alveare lo lavorano con della cera e con enzimi prodotti da alcune ghiandole.
Il risultato è questo 'impasto' più o meno scuro la cui composizione è molto variabile - dipende infatti dal tipo di pianta, dalla stagione, dall'habitat - Le api, oltre ad utilizzare la propoli per 'consolidare' la loro casetta, la utilizzano per proteggere le uova e... per disfarsi dei cadaveri! Quando un predatore affamato di miele si intrufola nell'alveare, le api, prima lo uccidono col veleno, e non potendolo trasportare all'esterno, lo ricoprono di propoli. Questa sepoltura inibisce la proliferazione di batteri che si svilupperebbe normalmente dalla decomposizione del malcapitato. Sin dall'antichità, osservando come le api utilizzavano tale materiale, si era intuito che esso doveva avere proprietà antibatteriche, per questo veniva utilizzato per curare ferite, malattie della pelle e dell'apparato respiratorio. Ma non solo! La propoli ha sì proprietà antibatteriche ma anche antinfiammatorie, fungicide, cicatrizzanti, immunostimolanti, antiossidanti, anestetizzanti e vasoprotettive. Essa si compone principalmente di resine, balsami, cere, oli essenziali, pollini, differenti materiali organici, in particolare flavonoidi, minerali, vitamine dei gruppi B, C ed E - tali elementi non sono presenti in proporzioni costanti ma dipendono dalle 3 variabili sopraccitate - I principali responsabili dei benefici effetti della propoli sono i flavonoidi, pigmenti vegetali che proteggono e stimolano alcuni processi metabolici. Le proprietà antibatteriche e fungicide della propoli dipendono proprio da questi ultimi, in particolare dalla galangina e dalla pinocembrina - azione batteriostatica, cioè bloccano la proliferazione dei batteri - e dalla sakuranetina - azione antifungina - Sono inoltre presenti alcune sostanze aromatiche - come l'acido benzoico e l'acido frulico - che esercitano un'azione sia batteriostatica sia battericida - uccidono i batteri -
Le proprietà della propoli
Azione antibatterica
La propoli agisce sui batteri riducendone sia la possibilità di moltiplicarsi sia la capacità infettiva, ma in alcuni casi riesce effettivamente ad ucciderli. Azione esercitata principalmente dalla galangina e da acidi organici. I batteri più sensibili all'azione della propoli sono quelli che si annidano nelle prime vie aeree.
Azione fungicida
Grazie alla presenza di acido caffeico, pinocembrina, pinobaucsina e benzili-p-cumarolo, la propoli è utile in caso di infezioni da Candida e affezioni parassitarie - micosi - che colpiscono sia uomini che animali. Utile anche contro alcuni funghi che colpiscono i vegetali.
Azione antivirale
Flavonoidi - in particolare galangina - ed acidi organici riescono a inibire l'azione di quegli enzimi che permettono ai virus di penetrare nelle cellule. La propoli quindi aiuta l'organismo in caso di alcuni tipi di herpes, di corona virus e contro una decina di infezioni virali - tra cui virus dell'influenza e del raffreddore -
Azione cicatrizzante
Stimolando l'attività di rigenerazione dei tessuti, la propoli, sottoforma di unguento, può essere utilizzata in caso di ferite e piaghe.
Azione immunostimolante
La propoli sembra agire sull'organismo aumentando la produzione di globuli bianchi e stimolando l'attività di questi ultimi. Inoltre, agendo sui batteri, inibisce la loro capacità di aderire alle cellule da infettare. In definitiva il 'cemento' delle api aiuta l'organismo umano ad opporre maggiore resistenza contro virus e batteri.
Azione antinfiammatoria
La propoli agisce, inibendolo, su un enzima coinvolto nella produzione di particolari sostanze che intervengono in caso di infiammazioni.
Azione vasoprotettiva
Sempre i flavonoidi, fanno della propoli un utile 'cura' preventiva contro problemi legati alla permeabilità e fragilità dei capillari.
Azione antiossidante
Flavonoidi, vitamina E e acido caffeico feniletilestere - presenti nella propoli - aiutano l'organismo a difendersi dai danni provocati dai radicali liberi.
Applicazioni di preparati a base di propoli
Pelle
Ferite, ustioni, piaghe, contusioni, geloni, calli, duroni, screpolature, couperose, foruncoli, ascessi, ulcere varicose, alcune micosi, proctologia, intertrigine ed eritrodermia desquamosa nei neonati, eczema, cheratodermie, psoriasi e radiodermiti.
Bocca
Gengiviti, stomatiti, giassite, dolori, infezioni dentarie, afte e per l'igiene della bocca in generale.
Apparato respiratorio
Laringiti, faringiti, rino-faringiti, angine, otiti, riniti, sinusiti.
Stomaco e intestino
Ulcere gastro-duodenali, gastriti e coliti.
Apparato genito-urinario
Per l'uomo: prostata; per la donna: tricomoniosi.
La propoli viene solitamente consumata secca o in soluzione idroalcoolica. La regola generale vuole che essa venga assunta in dosi giornaliere calcolate in base al peso corporeo: estratto secco, circa 8 mg per kg; soluzione idroalcoolica 1 goccia per kg. Per la soluzione idroalcoolica occorre che l'etichetta del prodotto riporti la dicitura "tit min 30 mg/ml in flavonoidi totali espressi in galangina"; per l'estratto secco l'etichetta deve riportare la dicitura "tit min 8% in flavonoidi totali espressi in galangina". Per sfruttare al meglio l'azione immunostimolante della propoli occorre assumerla per circa 10-12 giorni di seguito; a scopo curativo occorre assumerla per un minimo di 12-15 giorni. La propoli è generalmente ben tollerata. Per i bambini è consigliabile non utilizzare soluzioni alcoliche bensì l'estratto idroglicerico.