2008.04.19
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Apropos di elezioni
questa mattina mi sono alzato che ero di buon umore e, durante la colazione, ho avuto una specie di illuminazione. cosi, di punto in bianco, discutendo e riflettendo sulle disastrose elezioni, mi sono come andati insieme i pezzi di un mosaico inconsapevolmente predisposto da, direi, anni di trasformazione. da una parte la sparizione della sinistra e la diffusione della lega, dall'altra la ricerca interiore di valori e stili di vita che affondino le loro radici in una cultura locale da scoprire/costituire e la paura dello straniero. e' appunto questione di globalizzazione subita e sparizione di culture locali; le ricette? un consapevole e critico ritorno alla terra, quello che sto' elucubrando da tempo e che mai come ora m'e' sembrato chiaro nella sua profonda esigenza sia individuale che collettiva. e' da un ritorno alla terra, ad una cultura locale dei luoghi e delle storie che si snodano le soluzioni per i grossi problemi che ci attanagliano, dall'alienazione diffusa all'ecologia alla sparizione del tessuto sociale (a partire dalle famiglie); temi che mi hanno sempre spaventato, che mi hanno sempre dubitare di una mia profonda deviazione a destra... e invece no! tanti autori classificabili di sinistra, da magnaghi a berry, dalle pubblicazioni della libreria editrice fiorentina a tanti altri scritti che m'hanno accompagnato in questa mia ricerca interiore di terra hanno scritto una strada di sinistra da percorrere che, evidentemente dalle elezioni, la politica non e' stata in grado prima di tutto di elaborare e poi di valorizzare in una prospettiva di futuro veramente alternativa. ecco, il problema non e' come la sinistra deve affrontare il problema extracomunitari (vedi amministrazioni locali di bologna e firenze) quanto piu' avere un pensiero che sia in grado di comprendere anche problematiche cosi prettamente di destra entro una visione comune culturale e politica...
devo continuare a rifletterci sopra, ma questo e' proprio un bello e fertile sentiero...
da come la vedo io cio' che manca non e' tanto l'attenzione al territorio, a questioni tipo federalismo, stranieri e compagnia cantante quanto piuttosto una critica e creativa attenzione nei confronti della cultura locale, dei meccanismi del suo generarsi, del suo radicarsi.
sono un pochino le riflessioni che da un po' di tempo a questa parte sto facendo in relazione alla terra, anzi in relazione alla relazione con la terra, da cui il territorio etc etc.
manca il senso del senso di vivere i luoghi e questo, abbinato all'imposizione di un alienante globalismo senza vita porge facilmente il fianco a qualsiasi tipo di reazione.
ecco, una sinistra che prenda di petto la questione agricola (attualmente sotto continuo attacco distruttivo da parte di tutte le istituzioni) e ne elabori riflessioni approfondite che si diramano su questioni tipo, appunto, costituzione dei luoghi e del tessuto sociale, ecologia, alimentazione etc etc...
e non solo riflessioni, ma vengano messe in atto anche azioni creative...
mi ci ritrovo appassionatamente rivoluzionario :)
- La trappola al Nord
- Il paesaggio agrario, "Territorio, identitą, comunitą. Verso una nuova visione del paesaggio" - Sintesi della relazione di Giovanna Ricoveri al convegno
- Proposte per una nuova cittą - Autore: Ziparo, Alberto - Una raccolta di saggi, curata da Alberto Magnaghi, illustra e descrive il "progetto territorialistai". Da il manifesto, 3 febbraio 2008