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LA MUSICA A BAGDAD (IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI)

03/11/02 ORE 19.00
Ho appena sentito Peppe al telefono, dice tutto ok sono atterrati ad Amman (Giordania) e si apprestano a continuare il viaggio verso
Baghdad in pullman circa 1000 km sotto un bel caldo!
Sono tutti "carichi" con il morale alle stelle e la voglia di dare il proprio contributo ad una giusta causa è tanta, sperano di poter comunicare facilmente per darci notizie il piu presto possibile dall'Iraq per illustrarci la situazione che troveranno.

Allego comunicato stampa uscito in varie testate giornalistiche della Calabria ed il programma della manifestazione, spero di potervi tenere aggiornati su quanto succederà laggiù... ci auguriamo tutti solo cose belle!!! Intanto domani parte da Roma la seconda spedizione per Baghdad e poi gli ultimi a partire saranno la ZO.RO.PA. di Roberto Alvaro con i Mandara che raggiungeranno il resto della truppa tra qualche giorno!

UN AUGURIO A TUTTI... NO ALLA GUERRA NEL MONDO!!!

LA CALABRIA IN MISSIONE DI PACE IN IRAQ

Arriva dalla nostra regione un segnale forte che contrasti i venti di guerra che soffiano sull'Iraq per dare concretezza all'idea che la guerra NON è inevitabile come ci viene strombazzato dai media di tutto il mondo, da un mese a questa parte. Sono infatti alcune delle più solide ed intraprendenti realtà culturali calabresi che hanno
raccoltol 'appello lanciato dall'associazione "Aiutiamoli a vivere"
che da anni opera in Iraq per combattere un embargo tanto assoluto quanto ingiusto, che colpisce duramente i bambini ed i ragazzi iracheni. La Zo.Ro.Pa. management di Mirto Crosia, ed i gruppi musicali de Il Parto delle Nuvole Pesanti e Mandara hanno risposto senza esitazione alla proposta di partecipare, a titolo gratuito al
Concerto per la pace che si terra a Bagdad il prossimo 8 novembre. Accanto ai musicisti calabresi saranno presenti alcuni artisti della "Storie di note", piccola realtà discografica molto attiva e molto critica, che ha messo a disposizione la sua struttura operativa e la sua professionalità per la buona riuscita del progetto stesso.
Gli obiettivi della "missione" e della serie di eventi ad essa correlata (Recital, Butterflies of Baghdad, Il cielo sopra Baghdad - Concerto per la pace, Testimonianze), sono in realtà due almeno, pur nei loro molteplici aspetti : il primo è sicuramente quello di portare un messaggio di pace e solidarietà, nonché qualche piccolo aiuto pratico (materiale medico e scolastico), ad una popolazione civile veramente martoriata dall' assedio interno ed esterno cui da undici anni ormai viene sottoposta ; il secondo, non meno importante, è quello di dare un segnale forte anche e soprattutto a questo "nostro" mondo - che si impone agli "altri" mondi come esempio
assoluto di libertà e democrazia. A questa importante missione si sono associati anche i rappresentanti nasce spontaneamente dall' incontro tra i rappresentanti di un' altra associazione, il "Laboratorio Poiesis", attiva sul fronte della comunicazione e degli interscambi culturali in ogni forma tra i Paesi che si affacciano sulle rive del Mediterraneo. l'idea di fondo è quella di creare una via di comunicazione tra culture e "mondi", che passi attraverso le note di un concerto o attraverso le fragili ali di un
paramotore, che può restare sempre aperta; perché l' Iraq non è solo Saddam Hussein bensì un Paese popolato di esseri umani e bambini quotidianamente offesi nei loro diritti più elementari che di tutto avrebbero bisogno tranne che di essere ulteriormente fatti bersaglio di qualche recentissima arma da sperimentare; soprattutto che SI PUO' E SI DEVE FARE QUALCHE COSA CONTRO L' IDEA DELLA GUERRA E DELLO SCONTRO INEVITABILE TRA CIVILTA' DIVERSE, e che lo si può fare ora ed in prima persona, anche semplicemente aderendo, sostenendo o pubblicizzando questo progetto. La Zo.Ro.Pa, il Parto ed i Mandara
hanno messo a disposizione gratuitamente i propri mezzi convinti come sono non di ricavare un tornaconto pubblicitario, ma che deve essere il mondo dell' arte, per eccellenza terra di scambi, tolleranza, curiosità reciproca e commistioni, a dare un segnale fortissimo, che scuota le coscienze rassegnate e che possa contrastare la follia di sopraffazione e violenza in cui molti vedono inevitabilmente trascinato il mondo intero partendo dalla Palestina oggi e dall' Iraq domani. Le associazioni coinvolte, i musicisti, la "Storie di Note" e la Zo.Ro.Pa hanno raccolto materiale didattico, giocattoli e dolciumi che verranno distribuiti in un ospedale pediatrico e in una scuola elementare della capitale irachena. Accanto ai Mandara e Il Parto delle Nuvole Pesanti che avrà anche la funzione di house-band), si esibiranno Antonio Onorato, Luca Faggella e la sua fisarmonicista Desiree Infascelli, Enrico Capuano, Goran Kuzminac, Pino Marino, il gruppo Cuba Cabbal, oltre a musicisti iracheni ed arabi. Ad anticipare il concerto per la pace, il programma prevede il recital ;Stop War on Iraq1; serata di poesia e musica presso il Teatro Nazionale di Baghdad con la partecipazione di poeti italiani ed iracheni, con accompagnamento ed intermezzi musicali. Al ritorno dalla "missione"è previsto un incontro che si terrà a Roma o
Firenze, in cui verrà presentato il reportage "Testimonianze".

PROGRAMMA

"LA GUERRA E LA SETE DI POTERE DEI MOSTRI DELLA FOLLIA "UMANA" CHE CICLICAMENTE SI RIPRESENTANO ALL'ORIZZONTE DELLA STORIA DISTRUGGONO L'UOMO, L'AMBIENTE E UCCIDONO LE SPERANZE DEI POPOLI"

STOP WAR ON IRAQ - LET IRAQ LIVE

A cura delle Associazioni

"Aiutiamoli a Vivere" - "Laboratorio progetto Poiesis"

e della rivista "Da qui"

in collaborazione con

"Storie di note" e Zoropa Produzioni

NO ALLA GUERRA IN IRAQ

 

Mar Nov 5, 2002 7:53 pm
...svegliarsi a Baghdad...

...svegliarsi a Bagdad dopo avere attraversato il deserto...una marea di macchine che suonano tutte insieme fanno a gara a stendere il prossimo passante,e loro, i passanti si lanciano tra le auto come una specie di sciatore come se arrivare dall altra parte della strada fosse gia un grande risultato.

Hotel Palestine, mezzogiorno e 25 gradi per noi.

Stamattina (martedi) abbiamo visitato i bambini di un grande ospedale pediatrico,
la situazione non e buona.Mancano le medicine, il latte, le incubatrici, hanno apparecchiature di trentanni fa. la truppa cinematografica che ci segue ha filmato tutto, comprese le interviste ai medici, ma l impressione e che si muore molto facilmente, anche per una semplice diarrea, per non parlare di interi reparti di creature con leucemie e tumori provocati dall uranio impoverito dei bombardamenti che al nostro arrivo ci guardano con una dolcezza disarmante.

Dalle parole del primario, si capisce che la situazione e molto grave, oltre ai problemi sanitari, c e anche la fame, i piccoli sono denutriti e l'embargo e la causa principale, ma non scorgo paura nei suoi occhi, siamo piu impauriti noi...

I bambini prematuri sono piccolissimi, uno nero nero gia capellone e nato a otto mesi di 900 grammi, Raul mi dice nell orecchio che lui anche e nato prematuro, ma di quattro chili.Le donne sono quasi tutte vestite di nero, e ci guardano dritti negli occhi con fierezza, la sola cosa che riesco a fare e salutare come una specie di scusate.

Abbiamo spiegato di essere un gruppo di artisti venuti per mostrare la nostra solidarieta, ho cercato sguardi di conforto, ma ci vorrebbe altro...

Dopo la visita in ospedale un nipote di Sciumacher ci porta in autobus al Museo Nazionale.
E enorme, ma ci siamo solo noi.
I Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi, Hammuraby quando noi abitavamo nelle caverne della sila, loro gia scrivevano e facevano i conti, sono le due, Salvatore ridendo mi mostra Amerigo incantato a guardare un portone di legno decorato, mi fa fame, mi appoggio ad una panchina nel museo, senza nessun turista, mi ci pia ru sonno, una ventina di minuti, giusto in tempo per sognare Babilonia, i leoni davanti ai palazzi importanti e quelli che scrivevano sulle pietre, ma non pietre grandi pietruzze piccole.
Sogno di essere chiuso dentro, anzi di essere dimenticato dentro con tutte quelle cose, pezzi di muri, scheletri di principesse, gioielli, i rulli piccolini per stampare i fatti...compa, qui la Grafosud esisteva gia tremila anni prima di Gesu Cristo...

Mimmo mi sveglia, si ritorna in albergo, al Palestine siamo gia conosciuti per quelli che suonano al piano e Del Piero.

Domani alle dieci c e la conferenza stampa per il concerto ci saranno tutti i giornali e le televisioni, comprese CNN e Al Jazzera.

Si fa notte intanto a Bagdad...stasera fuori a cercare una birra di contrabbando, tra gigantografie di Zio Mario e odori di medioriente...aspettando il concerto di venerdi.

A presto!

Peppe Voltarelli

Gio Nov 7, 2002 8:18 pm
Manifestare a Baghdad....

...corteo spontaneo e migliaia di persone che ballano per le strade di Bagdad al ritmo degli strumenti della spedizione italiana...
Erano da poco passate le sei di sera quando appena tornati da una dimostrazione davanti alla sede dell ONU di Bagdad insieme ad alcuni
pacifisti Americani e Sud Africani...(era dai tempi dell occupazione simbolica dell'aereoporto S. Anna di Crotone contro gli F 16 che non partecipavo ad
un presidio pacifista...) ci siamo riversati strumenti alla mano in una delle principali arterie stradali della citta...tamburelli, sassofoni, fisarmoniche e violini per dire
no alla guerra, insieme al popolo iracheno.
Nel giro di qualche minuto eravamo piu di mille con la truppa cinematografica davanti a filmare tutto.
siamo andati avanti per un paio di chilometri, prima di accorgerci di essere seguiti da una folla enorme, che alternava slogan pro zio Mario a canzoni da stadio e una nuova hit spontanea dal titolo provvisorio "IAMU AVANTI" una sorta di danza propiziatoria spontanea nata sulla strada.

E incredibile la velocita con cui le persone si impadroniscono del ritmo e delle parole, il loro canto e corporeo e ondulatorio e le note urlate dagli strumenti aizzano alle volte in maniera incontrollabile.
donne in vestito nero ballare al ritmo dei tamburi, mentre i clacson delle scirocco volkswagen suonati continuamente da tutti senza motivo facevano una specie di marmellata sonora degna del miglior kusturica...
Nella foga del corteo tra un "cordoni compagni" sussurrato a qualche reduce degli anni novanta presente in sala, mi ricordo di non avere
mangiato niente e fermo un ragazzino con una busta di pane in mano, gli do una fotocopia...pardon 250 dinari... e mio prendo un panicello caldo dalla busta, il giovane
mi sorride, tutt apposto.
Mi metto a fare una colletta per comprare un pallone, proprio come nella tradizione dei migliori cortei, cazzo non hanno il super santos e nemmeno il super tele, vergogna, annullo la colletta..
Come spesso succede anche da noi sul piu bello e arrivata la polizia, alla quale e stato spiegato del concerto di domani e del nostro impegno contro la guerra e contro l embargo.

abbiamo pensato che sarebbe stata cosa saggia sciogliere il corteo prima che la folla ci sommergesse e la polizia pure. siamo risaliti sul nostro pulman blu e tra le ovazione della gente siamo ritornati al Palestine Hotel dove veniva subito convocata una riunione organizzativa per il concerto di domani.

dai sobbillatori d'oriente ...

p.voltarelli e compagni

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Questo che segue e un articolo scritto da un giornalista sudafricano che era con noi alla dimostrazione davanti alla sede dell ONU a
Bagdad di oggi pomeriggio:

THE NATAL WITNESS, kwaZulu Natal, South Africa



Ven Nov 8, 2002 10:40 pm Bagdad

una mail preoccupante da Baghdad

Salvatore scrive...

Abbiamo suonato per strada, visitato scuole, musei, l'ospedale pediatrico, il grande mercato popolare di Baghdad (che qui
chiamano "suc"), e persino la sede Onu davanti alla quale insieme ad altri gruppi di pacifisti abbiamo prima manifestato il nostro
dissenso rispetto alla guerra e poi incontrato un rappresentante. Insomma abbiamo visto tanti spaccati della città, le sue
contraddizioni, la povertà e le sacche di miseria, gli sguardi incuriositi e dolci dei bambini e quelli indagatori degli adulti e
dei poliziotti che controllano tutta la città.Oggi è il giorno del concerto ma non siamo sicuri di poterlo fare. E'
certo che non si farà allo stadio e in nessun altro posto all' aperto perché secondo le autorità irachene ci sono pericoli per la nostra
incolumità, specialmente a seguito dell' aggravarsi della crisi con gli Usa. Alcuni rappresentanti iracheni hanno cercato di spiegarci
che gli americani stanno infiltrando delle persone per attentare alla vita di qualche occidentale e spianarsi la strada della guerra. Ma in
realtà questo non è vero. C'è solo un problema di democrazia e basta che ovviamente in questo momento di tensione diventa ancora più grave
ed evidente. In ogni caso non disperiamo di fare il concerto nella grande sala dell' albergo Palestina in cui siamo alloggiati. Ci sono
trattative in corso e speriamo bene.

La sera è il momento in cui soffriamo di più e sentiamo la mancanza dell' occidente. Infatti non si trovano locali aperti e soprattutto
non si vendono alcolici per non parlare di droghe il cui consumo e punito nei casi più gravi anche con la pena dell' ergastolo mentre lo
spacciatore rischia la pena capitale. In questo periodo poi la situazione e ancora più difficile per noi occidentali perché da pochi
giorni e iniziato il ramadan e quindi niente di niente, nemmeno una birra, sembra di essere nel periodo dell' antiproibizionismo
americano. Per fortuna che sulle sponde del grande fiume Tigri, proprio a pochi passi dal nostro albergo, abbiamo scoperto un locale,
una specie di casa del popolo bolognese, che rimane aperto fino a tardi e ci accoglie per le nostre sedute di narghilé alla mela, all'
arancia e alla banana, ovviamente con l immancabile "ciai" (il tipico the medio-orientale che sostituisce il caffé nelle abitudini
popolari). In ogni caso si tratta di locali che pullulano di sesso maschile e di quello femminile nemmeno l'ombra.

Le donne in Iraq anche di giorno e per le strade sono un po' come i fantasmi, il tempo di incontrare i loro sguardi e già sono scomparse.
Tuttavia ho la sensazione che le donne conservino non solo tanti segreti di questo popolo ma che abbiano un ruolo molto importante
nella società, anche se le apparenze sembrano tracciare un immagine femminile rassegnata e asservita al volere degli uomini. Penso che
loro abbiano la forza di sostenere situazioni difficili di vita e di sopravvivenza, e che siano loro il vero motore invisibile di ogni
spinta di cambiamento e di rivoluzionamento sociale.

D'altra parte le donne in tutte le società hanno sempre tenuto le redini dell'esistenza vera, e coltivato i sogni che spesso gli uomini
non riescono neppure a fare, e mano mano che troveranno il coraggio di esporsi dimostreranno di essere il grande motore di una nuova vita
su tutto il pianeta.

Fra poco iniziamo le prove con Luca Fagella, Goran Kuzmanic e gli altri musicisti e speriamo davvero di potere suonare, anche fra mille
difficoltà....

 

Sab Nov 9, 2002 9:03 pm

tutto è compiuto a Bagdadad

... MOLTE DIFFICOLTA DI CARATTERE POLITICO MOLTE PREOCCUPAZIONI PER L' INCOLUMITA DEI GRUPPI ...MOLTA ATTESA PER LA SERATA CHE ALLA FINE SI E' TENUTA NELLA GRANDE SALA DEL PALESTINE HOTEL ALLA FACCIA DEI POLITICI DI REGIME E NON ...LA MUSICA NON HA COLORE NON HA CONFINI ED IL RITMO DI CIANI E VIAGGIATORI E RIUSCITO A TRASCINARE I NOSTRI TARANTOLATI
MEDIORIENTALI ... CHE HANNO BALLATO... ANCHE SE LE AUTORITA DI ZIO MARIO NON HANNO CONCESSO LO STADIO NAZIONALE DI BAGHDAD PER MOTIVI DI ORDINE PUBBLICO E DI INCOLUMITA ALLE PERSONE EUROPEE... DICONO LORO ... IN QUESTO MOMENTO IL PARTO STA VIAGGIANDO ALLA VOLTA DI HAMMAN IN PULLMAN E SOLO DOMATTINA E PREVISTO IL RIENTRO A ROMA...

GRAZIE RAGAZZI E A PRESTO

 

IL SITO DEL PARTO