Per una cultura della pace
di Leopoldo Attolico

In questa caldana d’enfasi esantematica
che tifa per la pace senza meritarla
la pace tiene duro e latita
come è giusto che sia;
è più che mai uno zombi
scettico per questo fervore di circostanza.

Questi tarantolati dalla colomba bianca iconografica
non sanno neanche dove sta di casa
quel battito di pietas quotidiana
che è la sola premessa per andare in piazza con le carte in regola
e dare alla pace quello che si merita;
sono lontani mille miglia dall’essere sfiorati dall’idea
di un rendez vous che faccia il contropelo alla retorica
e i conti in tasca a un empito
cui manca la benzina e il firmamento
per andare a segno e legittimare un’istanza.

La pace a gogò non è una cosa seria
quando ci si scanna fino a cinque minuti prima
di farne un avamposto fideista.
La guerra ha bisogno di interlocutori all’altezza
non di aria fritta che starnazza e blatera.

 

 

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