Vita e morte in guerra
di Gianni Godi

La guerra s’increa nel cuore dei cattivi; né può essere altrimenti dacché i buoni furono tutti assassinati. Ed è per questo che noi sopravviviamo.
Le anime dei buoni trucidati formano una legione invisibile come è giusto che sia.
Da tempo smemorato non nascono più buoni, e i cattivi si trucidano tra loro.
I corpi dei cattivi trucidati dovrebbero formare battaglioni visibili, il che sarebbe ovvio, ma avendo costoro l’anima smarrita, finiscono in polvere terrestre.
Grande è la guerra tra i cattivi e si ammira il miraggio.
Quando si guarda la guerra, che è tutto un prendersi a graffi, pugni e spintoni con l’aiuto di amigdaloidi, lance, frecce, mitraglie, cannoni, jet di uranio, missili, radar, carri armati, e può uscire anche il sangue, noi si sta davanti al video a tifare per la pace. Bel nome dato a una invisibilia che ha a che fare con le anime dei buoni.
Dio, nome maschile vero dato a un finto, si divide in più parti invisibili chiamate: dio, allah, visnu, wall street, ecc.; è molto buono con tutti, specialmente con i cattivi poveri , anche se pare pretenda preghiere affinché ci lasci in vita a combattere per uno di lui, che da intero si è diviso per accontentare tutti.
Poveri noi cattivi, in che mani siamo.

 

 

Gianni Godi, è un poeta che non si accontenta di parole, rime e ritmi: impasta con immagini, bit e megabyt, oggetti: un suo “libro”, per fare un esempio, è un cilindro di plexiglas nel quale il lettore deve penetrare per guardare e leggere; spesso la sua poesia va “smanettata” nei settori della computer poetry.

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