DOVE ERA NATURA ADESSO È SCEMPIO

NO CENTRO COMMERCIALE | NO TANGENZIALE | NO TIGROS

Siamo cittadine/i abbiatensi che si oppongono a questi due progetti, il cui risultato sarà di eliminare intere aree verdi e campi coltivati, a discapito delle attività degli agricoltori locali, delle realtà commerciali di prossimità e della qualità della vita di tutti e tutte.Ormai da più di vent’anni rimangono inascoltate le voci di chi si è opposto all’inutile colata di asfalto che collegherebbe Vigevano a Malpensa, sbrindellando il territorio e rastrellando decenni di cultura locale. La giustificazione ricorrente sulle bocche dei signori del cemento è che in tal modo si risparmierebbe tempo e che diminuirebbe l’affluenza del traffico. Tutto ciò è una menzogna: la strada non porta a Milano, porterà solo rovina per l’ambiente naturale che ci circonda e un ingente movimento di trasporti correlati all’apertura dei cantieri. Al posto di finanziare opere inutili e inquinanti, sarebbe più ecologico investire sui trasporti pubblici: questo farebbe risparmiare tempo considerevole!

In quanto cittadine/i non possiamo ignorare lo scempio che si sta verificando proprio di fronte all’ex convento dell’Annunciata: un’area verde, il Pagiannunz, sacrificata alla costruzione di un Parco Commerciale, di proprietà della società Essedue srl (socio di maggioranza Tigros), che oltre a essere esteticamente spiacevole, distruggerebbe un ecosistema casa di fauna e flora spontanee di cinque ettari, una vera e propria rarità per il milanese!Nelle immediate vicinanze altre note società della grande distribuzione sono pronte a iniziare con nuovi cantieri, nuovi capannoni, nuovo cemento, nuova devastazione. Cosa ne sarà di queste aree quando i proprietari avranno finito di trarne il massimo del profitto? Giaceranno per sempre abbandonate, dismesse? Chi pagherà il prezzo per restituircele? Faranno la fine del Vivo? Della Siltal? Delle due Mivar?

Se i cantieri per il centro commerciale sono già avviati, i lavori per la tangenziale partirebbero entro l’estate del 2025. Rimane poco tempo per far sentire le nostre voci e rivendicare l’unicità del nostro territorio.

Assemblea a difesa del territorio abbiatense

NO CENTRO COMMERCIALE | NO TANGENZIALE | NO TIGROS

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Domenica 14 APRILE 2024 MERCATO AGRICOLO NO TANGENZIALE


NO TANG CLAN – MERCATO AGRICOLO NO TANGENZIALE
Al Folletto25603, Parco di via Lattuada, Quartiere Folletta, Abbiategrasso (MI)

Domenica 14 aprile torna il Mercato Agricolo No Tangenziale al Folletto 25603.
Agricoltrici/tori del territorio e La Terra Trema, vi invitano a una giornata di scambio di saperi e sapori, una giornata di festa e di relazioni.

Il territorio, la t/Terra, sono sotto attacco di una insensata volontà devastatrice armata di cemento, speculazione e politiche scriteriate.
L’abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo: opporci a questo scempio agendo in prima persona, senza delegare le nostre istanze, senza sperare nella promessa politica o istituzionale, animando comunità autonome e autogestite, immaginando e costruendo immaginari diversi da quelli che questi tempi nefasti ci prospettano. 
Il capitalismo sta disegnando una Storia di miserie e guerre. 
La digitalizzazione del lavoro e delle vite è già paradigma della catastrofe ecologica.
In questo panorama l’agricoltura contadina è cultura sacrificabile, prossima a estinguersi, fagocitata nel buco nero della produzione agro-industriale.
Confidiamo nelle pratiche di insofferenza dal basso che cercano di aprire sentieri critici non ancora esplorati.
Per questo, a partire dalle mobilitazioni dei trattori in atto in Europa fino in India, al di là delle strumentalizzazioni politiche e delle narrazioni dei media, avremo modo di discutere sullo stato attuale dell’agricoltura, provando a innescare processi di confronto, progettualità e conflitto.

PROGRAMMA

ore 11-17 | MERCATO AGRICOLO
Prodotti e agricolture del territorio

Cascina Caremma Besate MI
Zaffaroni Domenico Mozzate CO
L’Orto del Villano Castellazzo de’ Barzi, Robecco sul Naviglio MI
Le birre del Birrificio di Ringhiera Cassinetta di Lugagnano MI
I vini dei vignaioli de La Terra Trema a cura del Folletto25603 Abbiategrasso MI
Apicoltura Pagani Andrea Cassinetta di Lugagnano MI

ore 13 | PRANZO CONVIVIALE
A cura delle/gli agricoltrici/tori

ore 15 | PRESENTAZIONE
AGRICOLTURA A RISCHIO ESTINZIONE 
L’Almanacco de La Terra Trema (trimestrale  di vini, cibi e cultura materiale)
Con la redazione de L’Almanacco e le/gli agricoltrici/tori

ore 17.30 | CONCERTO
DEMETRIO PISI & FATHER
Demetrio Pisi clarinetto
Marco Pisi chitarra
Eseguono standard jazz di Jimmy Giuffre e John Coltrane

ore 18 | CONCERTO
HOT CLUB DE BIA’
All’insegna della musica del grande chitarrista zingaro Django Reinhardt, con un occhio di riguardo per le sue composizioni meno note e più intriganti

NEL CORSO DELLA GIORNATA
MAPPE DI PELLE
Storie · ricordi · immagini per tracciare insieme nuove mappe di comunità

LIBRI
Una selezione dalle collane Culture radicali,dedicata all’intersezionalità (Meltemi) e Selene, dedicata all’attivismo magico (Mimesis)
A cura di Ippolita

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CORTEO 10 FEBBRAIO | OLIMPIADI ISOSTENIBILI

A Milano, corteo sabato 10 febbraio ore 15 piazza Lodi per ribadire: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili!

Dalla montagna alla pianura, territori periferici, provinciali e marginali sono sotto attacco da cemento e speculazione, da grandi eventi e grandi opere. Territori senza servizi pubblici essenziali (sanità, istruzione, mobilità), città sempre più insostenibili, quartieri e paesi trasformati per turisti e per ricchi dove i prezzi degli immobili aumentano e gli abitanti vengono espulsi dai propri contesti di vita. Territori a rischio devastazione ambientale, sociale e economica. Vedi la realizzazione della cosiddetta “Tangenziale” ( Vigevano-Abbiategrasso-Malpensa, con la tratta Ozzero-Albairate già messa a bando) o la realizzazione del centro commerciale ad Abbiategrasso sull’area del Pagiannunz (Parco Giardino dell’Annunziata) già circondato dalle reti di metallo e plastica arancione.

Corteo – 10 febbraio – Olimpiadi insostenibili -Milano Cortina 2026

Il 6 febbraio 2026 inizieranno le Olimpiadi Milano-Cortina, i Giochi invernali più insostenibili di sempre: a due anni dall’inaugurazione del mega-evento, diversi territori dell’Alta Italia si mobilitano in una settimana di iniziative per incepparne la macchina già in crisi per malagestione e denunciare danni ed effetti negativi cui sin da ora stiamo assistendo sui 400 km interessati di arco alpino e pianura. Abbiamo un’altra idea di città e montagna, liberiamo lo spazio urbano e le terre alte da privatizzazione ed estrattivismo.

Scendiamo in piazza per chiedere:

– lo stop di opere e interventi infrastrutturali imposti e inutili, dal Villaggio Olimpico di Milano alla pista da bob Cortina (simbolo del finanziamento tossico e dell’insostenibilità da realizzarsi senza se e senza ma), i cui costi sono in continuo rialzo al pari del loro impatto ambientale;

– la destinazione dei quasi 4 miliardi pubblici stanziati per le Olimpiadi a politiche abitative pubbliche, servizi e strutture sportive accessibili a tutt* nei quartieri, mobilità dolce e rafforzamento del trasporto pubblico locale, sanità territoriale, in città come nelle aree interne e della provincia impoverita e cementificata;

– messa in sicurezza dei territori in condizioni di dissesto idrogeologico;

– la fine della turistificazione tossica, inevitabilmente accelerata dal grande evento, che porta solo prezzi al rialzo e affitti brevi in città, sfruttamento e insostenibilità per le terre alte;

– la tutela del lavoro: dal “buco nero” dell’edilizia con il suo record di morti bianche alla giusta paga per lavorator* dello sport, passando per lo sfruttamento intensivo del volontariato non pagato per i grandi eventi”.

More info: cio2026.org

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PAGIANNUNZ

Stamane è apparso questo striscione sul perimetro del cantiere tra via Grandi e viale Paolo VI. Sembrerebbe che anche parte della recinzione sia stata tolta

Ricordiamo che questo territorio è sotto attacco dalla speculazione dei signori del cemento. Su quest’area vorrebbero riversare una colata di cemento di oltre trentamila metri quadri (negozi, ristorazione, case, box e parcheggi) distruggendo una delle aree agricole e naturali più interessanti del Parco del Ticino e distruggendo anche il tessuto sociale e economico dell’Abbiatense. La prima opera che vorrebbero realizzare è un supermercato “Tigros”. Ricordiamo anche che tra Natale e l’ultimo dell’anno ANAS ha avviato la gara per l’affidamento dei lavori della Tratta C da Ozzero ad Abbiategrasso della cosiddetta “Tangenziale Vigevano-Malpensa”

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NO TANG CLAN MERCATO AGRICOLO NO TANGENZIALE al Folletto25603

Con grande piacere le porte del Folletto25603 si apriranno ancora una volta
per un mercato contadino di agricoltori e agricoltrici di questo territorio.
E poi incontri, chiacchiere, musica, laboratori.

28 maggio 2023 dalle 11.00 a sera
NO TANG CLAN
MERCATO AGRICOLO NO TANGENZIALE

al Folletto25603
Parco di Via Lattuada, Quartiere Folletta, Abbiategrasso (MI)

ORE 11.00 – 17.00 
MERCATO CONTADINO
Con i prodotti e gli agricoltori del territorio

Cascina Caremma (Besate), Cascina Selva (Ozzero), Cascina Fraschina (Abbiategrasso) Zaffaroni Domenico (Mozzate), L’Orto del Villano (Castellazzo De’ Barzi, Fraz. Robecco sul Naviglio)
Le birre del Birrificio di Ringhiera (Milano – Cassinetta di Lugagnano)
I Vini dei Vignaioli de La Terra Trema a cura del Folletto25603 (Abbiategrasso)

ORE 13.00 
PRANZO CONVIVIALE 
A cura degli agricoltori  

ORE 15.00 
INCONTRO  
PAESI AI MARGINI DI QUESTO PAESE AI MARGINI 
Con Lucia Tozzi (Studiosa di politiche urbane) 

ORE 17.00 
DJ-SET
Cosmic Entropy

NEL CORSO DELLA GIORNATA CHIACCHIERE SU MAPPE 
Storie, ricordi, immagini 


MA QUALE MILANO. IL VOSTRO ASFALTO PORTERÁ ALL’ABISSO

Serve tutelare e valorizzare i territori, le agricolture contadine, culture e colture locali. servono pratiche che non compromettano le vite nostre e quelle delle generazioni a venire. 
Servono oasi. 
Saremo insieme ancora una volta, per ribadire il nostro NO deciso alla tangenziale e alla funesta colata di cemento che vorrebbero abbattere sul Parco Giardino dell’Annunziata
Saremo insieme perché così si costruiscono comunità di luogo ricche, attive, vivaci. Invitiamo a partecipare, a sostenere questa occasione di lotta di territorio.

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NO TANGENZIALE | IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA

Non costruirete un futuro fatto solo di asfalto, cemento e speculazione

CASTELLAZZO DE’ BARZI 
Domenica 16 aprile 2023 dalle ore 15 
Parcheggio Centro Carni Valleticino
FERMIAMO LA TANGENZIALE 
PRESIDIO/ASSEMBLEA POPOLARE DI AGGIORNAMENTO 
Guardiamo insieme a che punto è il progetto, studiamo le mappe e capiamo bene cosa comporterà per il territorio. Confrontiamoci sul da farsi. 

ABBIATEGRASSO 
Domenica 23 aprile 2023 dalle ore 10 a sera 
Al Folletto25603 
MERCATO CONTADINO in collaborazione con LA TERRA TREMA
Con i prodotti e gli agricoltori del territorio 
Assaggi, acquisti diretti, pranzo conviviale, assemblea, laboratori e musica 

Il sud-ovest milanese, l’abbiatense e il magentino stanno per essere invasi da un fiume di asfalto e cemento. Il progetto ANAS per la Superstrada VIGEVANO/MAGENTA sembra in procinto di essere realizzato. Taglierà in due un territorio agricolo contraddistinto da un reticolo di fontanili e risorgive, mettendo a repentaglio un sistema idrico già fortemente compromesso dai cambiamenti climatici. Sarà l’ennesimo spreco, l’ennesima colata di asfalto fine a se stessa, perché, per chi non lo avesse ancora capito, la Superstrada NON porterà a Milano, ma partirà da Ozzero e terminerà a Magenta/Boffalora, sconvolgendo il territorio dei dieci comuni coinvolti e le vite delle persone che vi abitano.  
Al contempo, ad Abbiategrasso la giunta Nai, Essedue srl, Castoldi SPA vogliono devastare il PAGIANNUNZ (Parco Giardino dell’Annunziata) con una colata di cemento commerciale e residenziale di oltre trentamila metri quadri (negozi, ristorazione, case, box e parcheggi) distruggendo una delle aree agricole e naturali più interessanti del Parco del Ticino. 
Sono entrambe scelte scellerate perché azzereranno per sempre la morfologia, l’aspetto, le economie di un territorio, ad oggi, unico e prezioso. Verranno anni di cantieri in mezzo a noi, espropri, parcellizzazioni, bretelle e raccordi che, con un effetto a catena, porteranno altre bretelle e altri raccordi. Uno spreco rovinoso perché con semplici riqualificazioni avremmo già risolto (da tempo) gli atavici problemi del traffico locale. La devastazione di questo territorio rischia di essere imminente e irreversibile.

Cambiano i governi, ma l’idea di futuro sembra essere sempre la stessa. Di questo passo il destino è catastrofico. Difendere i territori da progetti infrastrutturali devastanti imposti dall’alto è una sfida cruciale. Immaginare e costruire modelli di sviluppo che sappiano tutelare, riqualificare e valorizzare i territori, i paesaggi, l’agricoltura contadina, le culture e le colture locali, le esperienze autogestite, autonome, è il vero progresso. Dobbiamo esprimere come abitanti di questo territorio la nostra contrarietà a questi progetti e a questa politica che rischia di compromettere le nostre vite e quelle delle generazioni a venire.

Domenica 16 marzo ci troveremo a Castellazzo De’ Barzi nel parcheggio del Centro Carni Valleticino, scelto come luogo simbolo perché irrimediabilmente cancellato da una colata di asfalto se questo progetto verrà realizzato. Ci troveremo insieme per guardare le mappe, per discutere delle ultime decisioni del Commissario Straordinario del Governo che ha chiuso la conferenza dei servizi infischiandosene dei pareri contrari degli enti del territorio. Guarderemo quello che rischia la cittadina di Robecco sfatando la narrazione che dice che saranno solo vantaggi per questo comune.  

Domenica 23 aprile dalle 10 fino a sera saremo al Folletto25603 di Abbiategrasso per un mercato contadino con gli agricoltori e i prodotti del territorio, pranzeremo insieme, studieremo il progetto, ci confronteremo e ascolteremo buona musica.

Le risorse economiche pubbliche devono essere utilizzate per riqualificare le strade esistenti, per potenziare il servizio pubblico (treni e autobus locali), per realizzare reti di piste ciclabili d’interconnessione tra i comuni, per politiche virtuose, intelligenti, per un welfare pubblico moderno, per una sanità con ospedali e pronto soccorso efficienti, per superare la crisi economica, sociale e ambientale crescente. Queste battaglie riguardano tutti/e: non fate mancare il vostro appoggio! Non deleghiamo alla politica e ai politicanti il nostro futuro. Agiamo insieme, prima che sia troppo tardi. 

IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA! NO TANGENZIALE! 

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ASSEMBLEA PUBBLICA “NO TANGENZIALE – IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA”

Venerdì 24 ore 21 al Folletto25603

Torniamo a incontrarci, confrontiamoci sulla situazione e costruiamo insieme le prossime mobilitazioni.Entro metà marzo la Conferenza dei Servizi definirà i prossimi passaggi, progetto esecutivo e CIPE per la “Tangenziale”. Ci sono due ricorsi congiunti pendenti (comuni e comitati) di cui il primo andrà in udienza il 6 aprile. Al PAGIANNUNZ la situazione non è per niente chiara e si attende il pronunciamento del consiglio di Stato sulla legittimità del progetto Essedue srl con l’avallo della giunta Nai/Albetti. Il rischio che un’area agricola e naturale, pari a 65 campi da calcio, venga riempita di asfalto e cemento, è alto.Oggi col Governo Meloni, Salvini Ministro alle infrastrutture e i soldi del PNRR la minaccia “Tangenziale” è concreta. Staremo a vedere: sono passati molti governi e tanti ministri ma la Tangenziale non è stata ancora realizzata.L’inadeguatezza delle istituzioni e l’incapacità delle forze politiche sono ormai palesi. La sfiducia nella politica rappresentativa è certificata dai dati di affluenza delle ultime elezioni regionali.Come sempre l’unica fiducia la riponiamo in noi stessi e in quello che riusciremo a costruire per opporci ai progetti nocivi che società private e istituzioni vogliono realizzare.Venerdì ci ritroveremo al Folletto25603 per ripartire dalle uniche certezze che abbiamo per affrontare i signori del cemento: più di vent’anni di lotte popolari dal basso, autogestione e autorganizzazione.Confrontiamoci sulla situazione e costruiamo insieme le prossime mobilitazioni. Proviamo a ritrovarci, proviamo a fermarli.Venerdì 24 ore 21 al Folletto25603

NO TANGENZIALE – IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA

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RISPOSTA “NO TANGENZIALE” AGLI ATTACCHI DI FINIGUERRA

Finiguerra, in continua campagna elettorale, attacca parte del movimento No Tangenziale con l’intenzione di dividere il fronte. Noi continuiamo a lavorare per fermare la cementificazione e la devastazione del territorio. Avevamo chiesto al sindaco di Cassinetta un passo indietro, ne ha fatto uno avanti. Avevamo fatto un appello a Domenico Finiguerra di non travolgere il movimento No Tangenziale nelle polemiche e nelle divisioni che in questi mesi si sono abbattute sul suo gruppo di maggioranza di Cassinetta di Lugagnano e sulla comunità cassinettese contaminando anche il fronte No Tangenziale da sempre unito nelle differenze. Avevamo chiesto di maneggiare con cura e delicatezza la questione istituzionale e gli importanti ricorsi congiunti (comitati-amministrazioni). Finiguerra ha pensato bene, per distogliere l’attenzione dalla discussione sulle sue responsabilità nella crisi amministrativa e politica interna, di usare la sua carica di sindaco e il consiglio comunale per attaccare e screditare le realtà e le persone che da più di venti anni si battono per la difesa del territorio con generosità e innegabile trasparenza.La Rete di Salvaguardia del Territorio, il Folletto 25603, La Terra Trema sono realtà collettive composte da decine di persone che hanno contribuito in questi venti anni a costruire un fronte unito e forte con decine di iniziative contro lo scempio ambientale, sociale e politico del territorio, e non solo, coinvolgendo migliaia di persone in questa lotta. Una parte storicamente importante per il movimento No Tangenziale. Finiguerra non le può liquidare come vorrebbe per i suoi scontati calcoli politici autoreferenziali. Consapevole delle difficoltà del fronte No Tangenziale getta benzina sul fuoco alimentando polemiche, divisioni e contrasti. Abbiamo sempre considerato politici, sindaci e cariche istituzionali funzionali alle battaglie in difesa del territorio. Soggetti con cui confrontarci, con cui fare dei pezzi di strada per cercare di fermare i nocivi progetti infrastrutturali calati dall’alto. Non siamo mai stati loro subalterni (e mai lo saremo). La politica istituzionale ha già fatto fin troppi disastri. L’abbiamo visto già accadere. Basti pensare ai “5 Stelle” e ad alcune figure del PD che si sono avvicinate al movimento accreditandosi come coloro che avrebbero fermato l’opera ma che poi hanno fatto parte di un governo con Lega e Forza Italia che ha commissariato l’opera dando un’accelerazione imperdonabile all’iter procedurale e cancellando i risultati positivi del TAR. Oggi col Governo Meloni, Salvini Ministro alle infrastrutture e i soldi del PNRR la minaccia è concreta. Staremo a vedere: sono passati molti governi e tanti ministri ma la Tangenziale non è stata ancora realizzata. Siamo preoccupati. L’abbiamo già espresso pubblicamente e nei momenti assembleari del movimento No Tangenziale: temiamo si stia rovinosamente ampliando un solco, quello della composizione sociale e delle azioni messe in campo, quello dell’azione istituzionale come unica via a scapito della partecipazione popolare, cittadina, condivisa, aperta, multiforme. Noi continueremo, come sempre, alla costruzione di momenti di sensibilizzazione e di lotta per fermare la tangenziale e la cementificazione del territorio valorizzando tutte quelle esperienze virtuose che ci hanno accompagnato e ci vorranno accompagnare. Indiremo presto un momento aperto e assembleare, come sempre, per costruire i prossimi passi.

NO TANGENZIALE IL PAGIANNUNZ NO SI TOCCA

No Tangenziale – Rete di Salvaguardia Territoriale

Folletto25603

La Terra Trema

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DOMENICO FINIGUERRA NON SPACCARE ANCHE IL MOVIMENTO “NO TANGENZIALE”

Il gruppo di maggioranza di Cassinetta di Lugagnano, storico comune “No Tangenziale”, si è spaccato in malo modo. Quattro consiglieri comunali della lista civica di maggioranza “Per Cassinetta – Finiguerra Sindaco” hanno dato le loro dimissioni, accompagnati da altri componenti della lista, in forte contrasto politico e operativo col sindaco Domenico Finiguerra. Tra questi anche volti storici, attivisti, del Movimento No Tangenziale.Guardiamo a questa crisi come a una svolta grave perché rischia di far precipitare in un turbine surreale anche l’intero movimento “No Tangenziale” in difesa del territorio.Le ragioni politiche e umane della brutta spaccatura nella Giunta di maggioranza a Cassinetta sono emerse nell’ultimo consiglio comunale (qui se si vuole approfondire: https://www.youtube.com/watch?v=G3IC4qbStZU…). Non possiamo fare a meno di registrare che per l’ennesima volta i gruppi politici, le comunità che hanno a che fare con Finiguerra, a un certo punto si sfasciano in forte contrasto con quest’ultimo. Protagonismo e mancanza di capacità di condivisione d’azione, politica e umana. Nessuna elaborazione collettiva delle progettualità e delle posizioni. Un nucleo molto ristretto di fedelissimi a scapito del gruppo collettivo.Finiguerra, va riconosciuto, è stato importante, insieme a tutti gli amministratori con cui ha governato Cassinetta, per la lotta contro la tangenziale, ma va anche esplicitato che già in passato le sue modalità politiche e autoreferenziali avevano creato tensioni all’interno del movimento indebolendolo.Alle elezioni amministrative ad Abbiategrasso nel 2017, in un comune che storicamente si contraddistingue, nella sua composizione sociale e politica a favore dell’opera, la sua scelta, in campagna elettorale, fu di sottrarsi: la tangenziale secondo Finiguerra NON era più un problema quando in realtà ci si trovava in un momento molto critico e l’accelerazione dell’iter del progetto rischiava di essere imminente (cosa che, di fatto, poi avvenne). L’episodio faceva seguito al silenzio mantenuto nel 2016 in occasione delle elezioni della “sua” Cassinetta ove si contrapponevano Milena Bertani, ex assessora nella Giunta Formigoni, ex Forza Italia, ex UDC, storica figura di riferimento dei comitati “Sì Tangenziale”, sostenuta dall’ex ministro leghista Massimo Garavaglia (nella sua lista si candidavano anche figure politiche locali a favore dell’opera) e il sindaco “No Tangenziale” Michele Bona.In questi cinque anni Finiguerra è poi sparito dal movimento “No Tangenziale”, che ha invece continuato a mobilitarsi con moltissime iniziative, per ritornare a palesarsi adesso, da sindaco di Cassinetta e da membro del coordinamento nazionale di un movimento che si candida alle elezioni regionali.Oggi Finiguerra rompe con il suo gruppo. Una rottura che polarizza una comunità intera travolta da tensioni e litigi. Polemiche e contrasti che, inevitabilmente, hanno agganciato il Movimento “No Tangenziale” a tutto tondo. Lo scenario politico cassinettese preoccupa perché indebolisce un fronte più grande di cui facciamo parte. Lo indebolisce perché vede Milena Bertani (formalmente consigliera d’opposizione) allungare preoccupatamene la mano a quel che è rimasto della maggioranza finiguerriana e a quello che rappresenta, perché questo singolare avvicinamento si traduce nel voto e nell’esplicitazione di un’intesa istituzionale e amministrativa.I sindaci di Albairate e Cassinetta e i comitati devono gestire un passaggio delicato che è quello dei ricorsi legali. Entro metà marzo la Conferenza dei Servizi definirà i prossimi passaggi, progetto esecutivo e CIPE. Ci sono due ricorsi pendenti di cui il primo andrà in udienza il 6 aprile. Ricorsi congiunti (comuni CON cittadini). Va da sé che bisogna discutere coi sindaci. Siamo fortemente preoccupati che questo passaggio formale diventi strumento costringente nei confronti dell’intero movimento. Un movimento popolare che ha trovato la sua grande potenza nella coralità, nell’indipendenza delle sue attrici e dei suoi attori. L’intera vicenda rischia di polarizzarsi su un Finiguerra nuovamente in campagna elettorale col suo movimento per la corsa alle regionali. I comitati e il movimento non possono permettersi di avere posizioni e atteggiamenti subalterni nei confronti dell’attuale sindaco cassinettese, devono continuare a dialogare in modo aperto – verso tutte e tutti – e trasparente. È deleterio che riunioni, decisioni, scelte si limitino entourage ristretti, chiusi, decisi a priori.Lo ribadiamo e lo esplicitiamo. Qui si rischia di perdere la dimensione corale di questa esperienza pluriventennale, eterogenea e aperta al confronto. I comitati e il movimento non possono farsi egemonizzare da Finiguerra e dall’ennesima crisi che ruota intorno a lui. Chiediamo un passo indietro, questa non è una battaglia autoreferenziale, non si trascini l’intero movimento in polemiche e contrasti.Chiediamo correttezza e intelligenza.Chiediamo si torni a ritrovarci, negli ambiti di discussione reali, nelle strade e nelle piazze.

NO TANGENZIALE

IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA

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COSA STA SUCCEDENDO AL PAGIANNUNZ!?

Reti arancioni, montagne di terra e strani movimenti.

L’area ATS2, tra l’Annunciata, la ferrovia e il Naviglio Grande, come sappiamo rischia di accogliere una delle opere più nefaste immaginate in questa Regione: la cementificazione con due nuovi progetti di parchi commerciali di un’area naturale e agricola pari a 65 campi da calcio. Non ci stancheremo mai di ribadirlo: questi progetti stravolgeranno il territorio con ricadute economiche, sociali e sull’ambiente drammatiche. Questi progetti, insieme all’ostinata volontà di realizzare la superstrada Magenta-Ozzero-Vigevano, condanneranno il territorio abbiatense a perdere irreversibilmente le sue peculiarità e ricchezze ambientali.Abbiategrasso – attualmente collocato al 14° posto – diverrebbe nella Provincia di Milano il 3° Comune con la più elevata superficie di vendita per media distribuzione, dietro solo a Milano e Legnano. Faccendieri e amministratori investono, sulle spalle di un territorio e dei suoi abitanti, in centri commerciali inutili e dannosi, in asfalto e cemento, anziché puntare seriamente su programmi di incremento di servizi e aiuto ai cittadini, sulla valorizzazione di produzioni agricole virtuose, per un futuro diverso, più proficuo, a beneficio di tutte e tutti. La bulimia di asfalto e cemento continua senza sosta. Il suolo è sotto attacco in tutta la Lombardia nonostante sia in atto una corsa mondiale all’accaparramento di risorse alimentari e di terreni produttivi. In un futuro molto prossimo ogni metro quadrato di terreno fertile dovrà essere prioritariamente sfruttato per produzione di cibo. Ma la politica non sembra comprendere quanto sia importante e strategico tutelare le agricolture contadine e di piccola scala, i paesaggi e le reti idriche. Mentre si attende il pronunciamento del consiglio di stato sulla legittimità del progetto di Essedue srl di devastare il Pagiannunz, in queste settimane proprio tra l’Annunciata, viale Giotto e via Grandi sono sorte inquietanti reti arancioni, anticipate e seguite da strani movimenti di mezzi pesanti fino all’arrivo di pale gommate che hanno scaricato tonnellate di imprecisata terra. Cosa sta succedendo? Essedue srl cosa sta facendo in quei terreni? Che tipo di terra sta scaricando e per far cosa? Da dove arriva quella terra? Cosa contiene? L’amministrazione è al corrente di quanto sta succedendo? Le forze politiche sono al corrente di quello che stanno facendo e di quale tipo di materiale viene scaricato? Facciamo appello a tutte le cittadine e ai cittadini a vigilare e tenere alta l’attenzione su quella porzione di terreno. Chiediamo agli amministratori e a tutte le forze politiche (di governo e di opposizione) di interessarsi e di rendere pubblico quanto sta accadendo.

IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA – NO TANGENZIALE

Rete di Salvaguardia Territoriale

Confcommercio – Associazione Territoriale di Abbiategrasso

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L’AVAMPOSTO E LO SGUARDO

Ha avuto luogo il 22 maggio 2022 la Conferenza Stampa del “Movimento No Tangenziale” per chiedere a gran voce una posizione netta contro le grandi e impattanti infrastrutture che insidiamo il nostro territorio. È urgente un cambio di passo, è necessario un altro sguardo sui luoghi e le loro potenzialità. Tira una brutta aria, ma nonostante tutto, c’è ancora popolazione capace di stupirsi e stupire. Una piacevole sorpresa è stato l’insediamento di un avamposto d’osservazione eretto a guardia del Pagiannunz. Una preghiera sacra e profana, un monumento alla salvaguardia del territorio, del paesaggio, delle terre, delle acque.

L’AVAMPOSTO E LO SGUARDO Arrendetevi, noi non ci arrenderemo.

“Riteniamo che sia urgente lanciare un appello perchè i due progetti più pericolosi e impattanti per questo territorio (“Tangenziale” e “Parco Commerciale”) mai come in questo momento sono così vicini e rischiano di concretizzarsi… con il PNRR hanno deciso di sbloccare il progetto tangenziale, NON rivisto e sensato, ma lo stesso mostro di asfalto e cemento di vent’anni fa”

DIFENDERE IL NOSTRO TERRITORIO DALLA DEVASTAZIONE.QUESTO DEVE ESSERE IL PRESUPPOSTO DI PARTENZA PER LE IMMINENTI ELEZIONI AMMINISTRATIVE

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TIRA UNA BRUTTA ARIA | conferenza stampa, Abbiategrasso 21 maggio 2022

DIFENDERE IL NOSTRO TERRITORIO DALLA DEVASTAZIONE

Questo deve essere il presupposto di partenza per le prossime elezioni

Le persone vogliono capire e sapere

Cosa vediamo noi, cittadini e cittadine, del territorio, forse per poco tempo ancora:

per ora vediamo campi, alberi, fontanili, rogge, canali, risorgive insomma tutto il meraviglioso paesaggio, eredità che da secoli rende bello, ricco e unico questo angolo di Lombardia.

È pur vero che questo paesaggio è costellato qua e là da brutture, scheletri di capannoni industriali ed edifici commerciali spesso vuoti e abbandonati al degrado, monumenti cadenti di una mentalità predace e speculativa, ma nonostante ciò c’è ancora tanta campagna e tanta bellezza.

Tutto ciò probabilmente non è stato mai visto dal commissario governativo Eutimio Mucilli (esecutore della volontà di procedere con il progetto della Superstrada Ozzero Magenta) paracadutato da ANAS su territori che non conosce e non vuole conoscere, visto che non si è sentito in dovere di incontrare i rappresentanti dei territori resistenti contro il progetto, ma soltanto chi fortemente vuole questa infrastruttura.

Più volte abbiamo suggerito soluzioni viabilistiche molto meno costose, molto meno impattanti e molto più adatte a risolvere i problemi di viabilità locale in tempi brevi. Ma nonostante che di tutto questo sia al corrente anche il più sprovveduto degli amministratori locali, il futuro prossimo che viene prospettato ai cittadini non è nient’altro che l’ennesima colata di asfalto e cemento sul loro territorio.

Cosa vedono molti politici e amministratori:

vedono “inutili campi vuoti” che secondo il retrogrado concetto di sviluppo devono essere in qualche modo riempiti.

Il terreno agricolo non è più visto come il bene che ci fa respirare e ci nutre, ma come una piattaforma da sfruttare.

Il grave inquinamento atmosferico che fa della pianura Padana uno dei luoghi più tossici e pericolosi per la salute in Europa; i cambiamenti climatici che mettono a rischio la sopravvivenza stessa dell’umanità sul pianeta, la necessità di produrre energie alternative e sostenibili, di trovare nuovi modi di spostarsi e consumare, non scalfiscono le granitiche certezze di chi pensa ancora che il progresso sia costruire nuove infrastrutture e nuovi parchi commerciali in un territorio già molto affollato da questo tipo di cemento.

In aggiunta, la sciagurata realizzazione di parchi commerciali di grandi dimensioni svuoterebbe il centro storico di Abbiategrasso dei negozi e locali che lo rendono ora vivo e piacevole.

Il banale buon senso consiglierebbe di astenersi dal consumare altro suolo vergine.

Sarebbe bello che coloro che ci governano, per una volta, si sforzassero di guardare oltre il loro ombelico e oltre il giorno delle elezioni, e pensare seriamente al bene dei cittadini, portando avanti programmi che non abbiano come premessa la futura distruzione e devastazione ambientale delle magnifiche zone in cui abitiamo e che vorremmo preservare per le future generazioni.

Cosa vedranno i cittadini che, in alcuni comuni dovranno votare per il rinnovo delle amministrazioni comunali?

Riusciranno a vedere chiaramente attraverso la nebbia dell’ambiguità dei programmi elettorali e sapere cosa i candidati effettivamente prospettano per i loro territori?


Comitati No Tangenziale 
del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano

Rete di Salvaguardia Territoriale

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