In questo anno abbondante ESSEDUE srl ha continuato ad entrare in una parte cospicua del PAGIANNUNZ (Parco Giardino dell’Annunziata), nell’area umida e in alcuni terreni circostanti, con l’obbiettivo di spianare il campo all’ennesimo progetto immobiliare (se non sarà centro commerciale sarà residenziale, se non sarà residenziale sarà logistica e capannoni oppure tutto di un po’).
Nonostante queste continue incursioni distruttive l’area umida del Pagiannunz sta rigenerandosi, in modo sorprendente.
La natura, da sola, sta dimostrando qual è la vera destinazione d’uso di quella porzione di territorio:
UN PARCO GIARDINO NATURALE.
Un’oasi naturale alle porte della città. Il Pagiannunz appariva così, da una decina d’anni a questa parte, a chi arrivava ad Abbiategrasso, cittadina di 30mila abitanti e a 25km dalla metropoli Milano. Una piccola preziosa porzione di territorio, divisa da una strada, dove l’uomo e la natura si riprendevano la terra e la storia: da una parte un orto giardino comunitario e un bosco di salici; dall’altra un’area umida – habitat ideale per talpe, ricci, volpi, lepri, pipistrelli, germani reali, gallinelle d’acqua, aironi cenerini e bianchi, cavalieri d’Italia, nitticore, garzette, tritoni crestati e punteggiati, raganelle e rane verdi.
Un luogo simbolico, emblematico, un’area pulsante di vita.
Nonostante Contini/Essedue srl, nonostante la devastazione di ruspe, i trattori e il sorgo per le biomasse.
Sorgo per biomasse: la peggior agroindustria che non produce cibo per nutrire il pianeta e nemmeno valorizza le specificità esistenti o potenziali dell’agricoltura abbiatense, le specificità produttive e gastronomiche, discreditandone la qualità e tutto il potenziale turismo e economia. A tale proposito sarebbe interessante sapere le varietà di semi piantati in quei terreni, da quali aziende semenziere vengono acquistate (Monsanto? Bayer? Basf? Syngenta?) e quali e quanti trattamenti vengono fatti sulle coltivazioni (fitofarmaci? diserbanti chimici? dissecanti?) .
L’area umida si rigenera nonostante le panzane dell’avvocato Salvi che si ostina a raccontare in giro che è tutto secco e non ci sono specie protette. Nonostante il TAR. Nonostante i provvedimenti della provincia e dell’amministrazione inefficaci. L’AREA UMIDA del PAGIANNUNZ è tutt’altro che prosciugata e pulsa di vita.
La stampa locale ad oggi non ha voluto raccontare tutto questo e continua ad ostinarsi a non dare voce ai movimenti, ai comitati e a tutti i cittadini che continuano a difendere il territorio dal cemento, dall’asfalto e dalla speculazione. Invitiamo l’informazione locale a invertire questa tendenza, a raccontare, verificare, approfondire e valorizzare un patrimonio pubblico comune.
Invitiamo soprattutto l’Amministrazione comunale di Abbiategrasso a riprovare a mettere in campo qualsiasi azione per tutelare l’area che in pochi mesi tornerà al suo splendore se Essedue srl/Contini non torneranno con le loro ruspe e trattori. Invitiamo il Parco del Ticino a prendere parola, a monitorare, a produrre ricerche. Invitiamo la Provincia, le Istituzioni e tutti i cittadini ad attivarsi per impedire la devastazione ambientale, economica e sociale. Invitiamo tutti a prendere spunto dal Pagiannunz e lottare per il proprio territorio.
La lotta parte dal Pagiannunz e attraversa tutto il territorio, per arrivare ad affermare con forza NO ALLA TANGENZIALE.
L’AREA UMIDA è VIVA. IL PAGIANNUNZ non SI TOCCA.
ASSEMBLEA DEL 2 APRILE
PER LA DIFESA DEL TERRITORIO