Il gruppo di maggioranza di Cassinetta di Lugagnano, storico comune “No Tangenziale”, si è spaccato in malo modo. Quattro consiglieri comunali della lista civica di maggioranza “Per Cassinetta – Finiguerra Sindaco” hanno dato le loro dimissioni, accompagnati da altri componenti della lista, in forte contrasto politico e operativo col sindaco Domenico Finiguerra. Tra questi anche volti storici, attivisti, del Movimento No Tangenziale.Guardiamo a questa crisi come a una svolta grave perché rischia di far precipitare in un turbine surreale anche l’intero movimento “No Tangenziale” in difesa del territorio.Le ragioni politiche e umane della brutta spaccatura nella Giunta di maggioranza a Cassinetta sono emerse nell’ultimo consiglio comunale (qui se si vuole approfondire: https://www.youtube.com/watch?v=G3IC4qbStZU…). Non possiamo fare a meno di registrare che per l’ennesima volta i gruppi politici, le comunità che hanno a che fare con Finiguerra, a un certo punto si sfasciano in forte contrasto con quest’ultimo. Protagonismo e mancanza di capacità di condivisione d’azione, politica e umana. Nessuna elaborazione collettiva delle progettualità e delle posizioni. Un nucleo molto ristretto di fedelissimi a scapito del gruppo collettivo.Finiguerra, va riconosciuto, è stato importante, insieme a tutti gli amministratori con cui ha governato Cassinetta, per la lotta contro la tangenziale, ma va anche esplicitato che già in passato le sue modalità politiche e autoreferenziali avevano creato tensioni all’interno del movimento indebolendolo.Alle elezioni amministrative ad Abbiategrasso nel 2017, in un comune che storicamente si contraddistingue, nella sua composizione sociale e politica a favore dell’opera, la sua scelta, in campagna elettorale, fu di sottrarsi: la tangenziale secondo Finiguerra NON era più un problema quando in realtà ci si trovava in un momento molto critico e l’accelerazione dell’iter del progetto rischiava di essere imminente (cosa che, di fatto, poi avvenne). L’episodio faceva seguito al silenzio mantenuto nel 2016 in occasione delle elezioni della “sua” Cassinetta ove si contrapponevano Milena Bertani, ex assessora nella Giunta Formigoni, ex Forza Italia, ex UDC, storica figura di riferimento dei comitati “Sì Tangenziale”, sostenuta dall’ex ministro leghista Massimo Garavaglia (nella sua lista si candidavano anche figure politiche locali a favore dell’opera) e il sindaco “No Tangenziale” Michele Bona.In questi cinque anni Finiguerra è poi sparito dal movimento “No Tangenziale”, che ha invece continuato a mobilitarsi con moltissime iniziative, per ritornare a palesarsi adesso, da sindaco di Cassinetta e da membro del coordinamento nazionale di un movimento che si candida alle elezioni regionali.Oggi Finiguerra rompe con il suo gruppo. Una rottura che polarizza una comunità intera travolta da tensioni e litigi. Polemiche e contrasti che, inevitabilmente, hanno agganciato il Movimento “No Tangenziale” a tutto tondo. Lo scenario politico cassinettese preoccupa perché indebolisce un fronte più grande di cui facciamo parte. Lo indebolisce perché vede Milena Bertani (formalmente consigliera d’opposizione) allungare preoccupatamene la mano a quel che è rimasto della maggioranza finiguerriana e a quello che rappresenta, perché questo singolare avvicinamento si traduce nel voto e nell’esplicitazione di un’intesa istituzionale e amministrativa.I sindaci di Albairate e Cassinetta e i comitati devono gestire un passaggio delicato che è quello dei ricorsi legali. Entro metà marzo la Conferenza dei Servizi definirà i prossimi passaggi, progetto esecutivo e CIPE. Ci sono due ricorsi pendenti di cui il primo andrà in udienza il 6 aprile. Ricorsi congiunti (comuni CON cittadini). Va da sé che bisogna discutere coi sindaci. Siamo fortemente preoccupati che questo passaggio formale diventi strumento costringente nei confronti dell’intero movimento. Un movimento popolare che ha trovato la sua grande potenza nella coralità, nell’indipendenza delle sue attrici e dei suoi attori. L’intera vicenda rischia di polarizzarsi su un Finiguerra nuovamente in campagna elettorale col suo movimento per la corsa alle regionali. I comitati e il movimento non possono permettersi di avere posizioni e atteggiamenti subalterni nei confronti dell’attuale sindaco cassinettese, devono continuare a dialogare in modo aperto – verso tutte e tutti – e trasparente. È deleterio che riunioni, decisioni, scelte si limitino entourage ristretti, chiusi, decisi a priori.Lo ribadiamo e lo esplicitiamo. Qui si rischia di perdere la dimensione corale di questa esperienza pluriventennale, eterogenea e aperta al confronto. I comitati e il movimento non possono farsi egemonizzare da Finiguerra e dall’ennesima crisi che ruota intorno a lui. Chiediamo un passo indietro, questa non è una battaglia autoreferenziale, non si trascini l’intero movimento in polemiche e contrasti.Chiediamo correttezza e intelligenza.Chiediamo si torni a ritrovarci, negli ambiti di discussione reali, nelle strade e nelle piazze.
NO TANGENZIALE
IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA